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Uomo e donna hanno una memoria differente: ecco perché

Una recente indagine scientifica ha riguardato le fasi di memorizzazione celebrale dei due sessi, affermando che - sostanzialmente - la differenza sta nei processi di apprendimento dei dati

REGGIO CALABRIA - Le differenze biologiche tra uomo e donna sono costantemente oggetto di ricerca ed analisi. Recentemente, uno studio ha riguardato la diversità che esiste nel processo di memorizzazione tra i due sessi. 

L'indagine può essere utile al fine di capire cosa succede quando si hanno tante informazioni da non dimenticare. Molti credono che si possa memorizzare solo ripetendo, studiando e ripassando. Ma cosa accade con le esperienze uniche, quelle che non sono vissute con l’intenzione di essere ricordate?

L'analisi è stata coordinata dall’Istituto di biochimica e biologia cellulare del Cnr e dal Telethon Institute of Genetics and Medicine di Fondazione Telethon, in collaborazione con altri Istituti del Cnr e varie strutture di ricerca. Ha permesso di identificare il meccanismo cerebrale attraverso il quale si decide quante informazioni ricordare durante l’apprendimento spontaneo. La ricerca - tra l'altro - è stata pubblicata sulla rivista scientifica Nature Communications. 

L'indagine

Lo studio in oggetto ha analizzato l'utilizzo dei circuiti celebrali da parte degli uomini e delle donne. Il risultato definitivo è che - contrariamente a quanto diffuso dalla vulgata popolare - le persone di sesso femminile non ricordano di meno di quelle dal sesso maschile. A cambiare sono i processi, come si può leggere su Today.it, in seguito alle dichiatazioni di Elvira De Leonibus, ricercatrice del Cnr-Ibbc: 

“Se infatti tra i due sessi ci fossero differenze strutturali non sarebbe possibile annullarle attraverso una semplice stimolazione delle medesime aree. Le differenze si trovano invece nel modo in cui gli stessi stimoli possono accendere circuiti diversi nei due sessi”. 

“La situazione stimolo che abbiamo usato è lincidental learning, ossia l’apprendimento spontaneo per curiosità, che favorisce l’emergere di differenze di strategie mentali. Ad esempio, se durante la memorizzazione distraiamo maschi e femmine con altri stimoli, la memoria dei primi ne risente, quella delle femmine si mantiene intatta. Questo suggerisce che i maschi usano una strategia maggiormente orientata alla memorizzazione a lungo termine, le femmine una indirizzata alla gestione degli stimoli nel contesto specifico. Nell’economia cerebrale, ogni azione mentale complessa, infatti, va a discapito di altre azioni; dunque nessuna delle due è superiore all’altra, dipende dalla situazione”.

Info sulla ricerca

Finanziata dall’Alzheimer’ Association, ha richiesto la partecipazione dei ricercatori dell’Istituto di biologia e patologia molecolari e dell’Istituto di scienze applicate e sistemi intelligenti “Eduardo Caianiello”, del Cnr, dell'Ebri, della Sissa, dell’Embl; ha previsto - inoltre - la collaborazione di giovani ricercatori del Cnr-Tigem e di studenti del corso di laurea in Biotecnologie e Neurobiologia dell’Università di Roma “La Sapienza” e dell’Università degli Studi Federico II di Napoli.

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