Ricordi del Reggio Foot-Ball Club
Con la Reggina retrocessa tra i dilettanti, è necessario, secondo i regolamenti federali, trovare una nuova denominazione societaria. La storia della squadra che nel 1922 si apprestava a partecipare al Campionato di Seconda divisione (equiparabile alla vecchia C2)
Oramai segnato il futuro della principale squadra di calcio cittadina, retrocessa a tavolino tra i dilettanti, è necessario, secondo i regolamenti federali, trovare una nuova denominazione societaria.
Riguardano alcune carte del passato amaranto, in particolare inizi anni venti del secolo scorso, la mia attenzione è stata attratta dal “Reggio Foot – Ball Club”, che nel 1922 si apprestava a partecipare al Campionato di Seconda divisione (equiparabile alla vecchia C2) e ad un campionato siculo calabro dove erano inserite anche la Peloro Messina e la Gargallo di Siracusa.
Numerose sono le vittorie ottenute dal Reggio FBC. I reggini infatti si imponevano su formazioni abbastanza quotate come il Palermo, l’Us Messinese, la Peloro, primeggiando anche nelle Coppe Città di Catanzaro e di Cosenza. Nel febbraio del 1927, la dirigenza era così composta: ingegner Barbaro presidente; Alfonso Virdia vicepresidente; Giuseppe Arbitrio segretario amministrativo e cassiere; Peppino Valvo segretario.
Commissioni finanziaria: Abele Vollaro; avvocato Piscionieri; Domenico e Saverio Costantino. tecnica: Ettore Sarpieri; Mario Santambrogio; Giovanni Merolillo. Biglietterie: Saverio Franco; Peppino Valvo.
Il campo da gioco era la “Lanterna Rossa Porto”. Il 16 dicembre 1926, il presiedente del Reggio FBC, Ugo Barbettani, chiede un sussidio all’Amministrazione provinciale perché “i badi campioni non sono in grado, almeno per ora, di disputare il Campionato interregionale, nella certezza di potersi ancora una volta affermare sulle altre Società della Sicilia e della Calabria, portando alto il nome di Reggio”.
La risposta giunge immediata il 31 dicembre dello stesso anno: “ritenuto fiorente il Circolo sportivo ‘Reggio FBC’, considerato che il ‘Reggio FBC’ contribuisce grandemente alla educazione fisica della gioventù nostra, nella quale tiene anche vive le fiamme del più sano patriottismo, ritenuto che tale iniziativa è pertanto degna di plauso, con voti unanimi, delibera un contributo di lire cinquemila.
La Commissione Reale per l’Amministrazione straordinaria della Provincia di Reggio Calabria era presieduta dal Grande Ufficiale avvocato barone Pasquale Reytani. Una citazione la merita anche il segretario amministrativo Giuseppe Arbitrio, l’unico di cui ho trovato notizie certe.
Il ragioniere Arbitrio, centurione (capitano) della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, era originario di Scilla. Il padre Francesco, maresciallo delle Guardie di Città (attuale Polizia di Stato), era stato insignito della Medaglia d’Argento al Merito Civile per avere salvato un aspirante suicida intenzionato a gettarsi nelle acque del Tevere.
La mamma, anche lei scillese, era Domenica Idone. Giuseppe Arbitrio, sposato con la baronessa Lina Mantica di Reggio, nel secondo dopoguerra fu per molti anni il direttore amministrativo del ‘Giornale d’Italia’, seguitissimo quotidiano nazionale che veniva stampato a Roma.