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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Covid e scuole: "anno stati hanni fantastichi"

"I nostri figli sono diventati come un maglione che scegliamo di indossare oppure no. Così, anche a causa di una pandemia che ci ha logorati, sta succedendo anche per la scuola, la scuola dell’obbligo sulla quale stiamo decidendo di esercitare liberamente la nostra potestà “patriarcale”"

“Se voglio fare perdere un anno di scuola a mio figlio sono libero di farlo”. Ma come sono cambiati i tempi! Oggi, troppo spesso, noi genitori consideriamo i nostri figli alla stregua di oggetti. Quasi fossero un telefonino per il quale scegliamo noi di tenerlo in carica oppure no, di custodirlo nelle tasche dei nostri pantaloni o nel comodino della camera da letto. 

Anzi, scusatemi per la metafora infelice, non come il nostro cellulare: fedele compagno da quando ci alziamo e occupiamo il bagno sino a quando ci andiamo a coricare. I nostri figli sono diventati come un maglione che scegliamo di indossare oppure no. Così, anche a causa di una pandemia che ci ha logorati, sta succedendo anche per la scuola, la scuola dell’obbligo sulla quale stiamo decidendo di esercitare liberamente la nostra potestà “patriarcale”. 

In questo caso, però, l’obbligo esiste e non siamo davanti alla scelta di vaccinare o meno i nostri figli. La legge parla chiaro: è obbligatoria l’istruzione impartita per almeno 10 anni e riguarda la fascia di eta compresa tra i 6 e i 16 anni. 

In ballo c’è il futuro delle nostre giovani generazioni che, purtroppo, in questi due anni hanno dovuto patire una drastica riduzione del loro diritti ad essere istruiti, a formarsi per saper reggere le sfide del futuro e diventare la nuova classe dirigente. Un maglione che non ti piace o non ti sta più bene addosso lo puoi buttare nel cestino e comprartene un’altro, il futuro dei nostri figli non ritengo possa essere opzionabile.

Scrive la psicologa Stefania Andreoli nel suo libro “Papà fatti sentire”: La risposta migliore di un buone educatore è che una cosa la faccio o non la faccia, la concedo o non la concedo in base a quanto la tal cosa ti fa progredire nella vita. In base a quanto senso ha nel tuo processo di trasformazione e cambiamento e divenire te stesso.
Nell’altro campo, invece, permane lo stato di liberalità nella scelta di seguire la scienza nella lotta al Coronavirus.

Ma questa è un’altra storia e ricade nell’incapacità di chi amministra la cosa pubblica in Italia, la cui linea - mi preme rimarcarlo a tutti coloro che rivestono ruoli di amministrazione pubblica dalle Alpi all’Aspromonte al fine di suggerire loro di non travalicare il messaggio istituzionale con idee personali che vanno in direzione ostinata e contraria - è chiara ed indirizzata alla necessaria vaccinazione, di assumere una decisione chiara per evitare crisi di un governo sorretto da una maggioranza eterogenea - che speriamo abbia meno potere di veto sul presidente del consiglio Mario Draghi che dovrebbe essere uscito rafforzato dalla permanenza al Quirinale di Sergio Mattarella, ed elezioni anticipate. Mi immagino, usando la metafora del meme social, il ricordo di questi anni di chi sarà genitore nel prossimo futuro: “anno stati hanni fantastichi”.

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