Quando il medico ti ordina la Dad e il preside prescrive lo sciroppo
Cose da pandemia. Un periodo strano al temine del quale ci sarà chi dirà questa non l’avevo considerata!
Credetemi, davvero, è accaduto! Nei giorni dell’Italia canterina, in cui tutti ci scopriamo critici musicali, dopo essere stati virologi, allenatori di calcio e tuttologi del web, nei giorni di Sanremo che è sempre Sanremo, di certo rimarrà il senso di tante, troppe, assurdità. Credetemi, davvero, è accaduto! Siamo nel reggino e capita che un professionista della sanità, forse per andare incontro alle richieste di un genitore troppo ansioso, prescriva la didattica a distanza come rimedio alla tosse e che un dirigente scolastico risponda a tono suggerendo, su carta intestata della scuola, uno sciroppo per far passare quel malessere e consentire un pronto rientro in classe allo sfortunato alunno.
Cose da pandemia. Un periodo strano al temine del quale ci sarà chi dirà questa non l’avevo considerata! Soprattutto nella scuola, nel mondo variegato di banchi sanificati, distanziamenti, mascherine che puzzano di copertoni, di norme contraddittorie, di genitori in crisi di panico, di indici vaccinali che non crescono nemmeno a pregare Dio, ci ritroveremo a commentare scelte sclerotiche, assurdi normativi, decreti che superano decreti nel giro di poche ore, ma quello che ci rimarrà attaccata potrà essere anche la sensazione che c’è stato chi ha voluto giocare, con il fuoco, con se stesso e con gli altri.
Così può capitare che, nei giorni in cui il contagio fra i bambini e dentro le classi pare esplodere, si ricorra a qualsiasi mezzo pur di rimanere lontani dai banchi di scuola, dopo essere rimasti lontanissimi dagli hub vaccinali.
Può capitare, in un mondo ormai tutto sotto sopra, appunto, che un medico possa giustificare l’assenza di un bambino da scuola adducendo motivi di salute e prescrivendo, come cura immediata, la didattica a distanza. Niente medicine per curare la tosse ma distanza dai libri e riposo dalle lezioni.
In questo mondo capovolto, può capitare che per tutta risposta il dirigente scolastico - travolto dall’insolita prescrizione - possa prendere carta intestata dell’istituto scolastico e penna e nel rispondere, perché risposta questa volta c’è, provando a mixare amarezza ed ironia risponda al genitore ed al medico che ha in cura l’alunno: per la diagnosi di tosse si consiglia l’uso dello sciroppo.
Un botta e risposta teatrale che starebbe bene sul palco dell’Ariston per staccare dall’italica passione per la musica e dare spazio a quella per il teatro. Tanto, sempre per rimanere ancorati alla metafora musicale e chiudere con un ritornello i tanti dubbi ancora aperti: “Risposta non c’è o forse chi lo sa caduta nel vento sarà”.