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Lo Stretto necessario

Arte e solidarietà

Lo Stretto necessario

A cura di Roberta Pino

MArRC e Unitalsi, il ruolo della cultura fa sentire tutti più vicini

Un accordo sottoscritto tra il direttore Malacrino e la presidente Arcadi apre le porte del Museo di Reggio Calabria alle persone con disabilità

Solidarietà e cultura, un binomio che trova sempre compiutezza quando si realizza concretamente. E’ stato così per un evento vissuto di recente dalla sottosezione reggina dell’Unitalsi, molto attenta a far sì che le persone con disabilità possano vivere le esperienze più diversificate.

In collaborazione con il MArRC, il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, l’associazione guidata da Maria Teresa Arcadi ha, infatti, potuto visitare la sala dove sono custoditi i Bronzi di Riace, una visita guidata realizzatasi grazie alla sensibilità del direttore Carmelo Malacrino che ha concordato, insieme alla presidente Arcadi, un planning a tappe che si svolgerà per tutto il 2023.

La dottoressa Palma Buda, responsabile della vigilanza e dell’accoglienza del MArRC, ha guidato il gruppetto unitalsiano, mostrando anch’ella, una spiccata sensibilità e particolare propensione, instaurando un dialogo autentico e mai scontato con gli amici in difficoltà.

“Il nostro direttore è sempre sensibile a queste iniziative sociali - ha sottolineato Palma Buda - e questo è solo il primo di un incontro a tappe, a zone tematiche, a partire dalla sala dei Bronzi. Si proseguirà poi, con piccoli gruppi, con le bellissime collezioni greche e romane. La sala Bronzi è certamente la più visitata - ricorda - ma i visitatori rimangono piacevolmente sorpresi delle altre sale, dedicate alla Magna Grecia, ai templi, ai dioscuri, tutte opere bellissime”.

La visita guidata con la dottoressa Buda

Ed ha inizio, così, la visita all’interno della sublime sala dei Bronzi, un luogo dove si respira la grecità e dove si rimane, sempre, stupefatti per la magnificenza emanata dai due guerrieri di Riace. La guida ha così illustrato al gruppetto dell’Unitalsi le origini delle due statue, un discorso semplice ma arricchito da molti particolari.

“Secondo una versione - racconta Palma Buda - questi due personaggi potevano essere degli atleti che partecipavano ad una competizione detta oplitodromia, in cui si partecipava con il corredo da soldati, appesantiti quindi di elmo, scudo e lancia e gli atleti facevano delle lunghe corse. Per compiere la gara, ci voleva una muscolatura forte”.

La guida prosegue nella narrazione fornendo ulteriori dettagli sui guerrieri. “Era complesso lavorare il bronzo, ma è stato realizzato un corpo umano perfetto. Un altro aspetto che denota perfezione è che le statue potrebbero stare in piedi anche da sole perché il corpo è perfettamente bilanciato. Oggi non stanno in piedi da sole, c’è un’asta che le ancora alla struttura antisismica sui cui poggiano le statue”.

Palma Buda si sofferma, poi, sulle diverse ipotesi della loro origine, ricordando quelle più accreditate sviluppate dagli esperti docenti Daniele Castrizio e Paolo Moreno. Il professore Castrizio, in particolare, attribuisce la realizzazione dei guerrieri di Riace a Pythagoras di Reggio, “perché era un famoso esponente della scuola bronzistica del tempo” chiosa Palma Buda.

Tra le domande del gruppo e la visita anche della sala dove sono custodite la Testa del Filosofo e la Testa di Porticello, entrambe risalenti al V° secolo a.C., come i Bronzi di Riace, il tour all’interno del Museo si avvia alla conclusione. Resta lo stupore nei volti dei visitatori speciali, consapevoli di aver poggiato il loro sguardo su opere di inestimabile valore culturale a livello internazionale.

Museo testa porticello

“Lo spunto di questa iniziativa nasce dal cinquantesimo anniversario del ritrovamento dei Bronzi - spiega la presidente Maria Teresa Arcadi - la mia finalità, sin dall’inizio, è stata quella di restituire l’Unitalsi alla città di Reggio e, soprattutto, di arricchire il bagaglio esperienziale dei nostri amici. E’ importante perché molti di loro hanno vissuto una vita limitata tra le mura di casa, è giusto che Unitalsi sia un’occasione per far vivere momenti diversificati, facendo trascorrere a loro più esperienze possibile, anche culturali, non esclusivamente conviviali. Momenti come questo al museo fanno riscoprire la bellezza della nostra città, la sua cultura a dei ragazzi che non ne hanno sempre la possibilità”.

Come nasce il connubio con il MArRC? “Nell’anniversario del 50esimo anno dal ritrovamento dei Bronzi di Riace, patrimonio di inestimabile valore (non solo per la nostra Reggio Calabria) non potevamo privarci di una visita guidata per poterne ammirare ancor di più la magnificenza. Prima del pellegrinaggio a Lourdes ho incontrato il direttore Malacrino, abbiamo chiacchierato di Unitalsi, dell’importanza di far fare esperienze del genere a persone con disabilità ed anche di dimostrare che il nostro Museo, a differenza di altri musei italiani, è accessibile e fruibile alle persone con disabilità.

La visita nella sala dei Bronzi

Tutte le sale del MArRC sono provviste di totem con qr code che consentono di poter ascoltare la spiegazione della sala anche alle persone non vedenti. Il Museo è poi privo di barriere architettoniche, è dotato, infatti, di ascensori e pedane che permettono l’accesso facilitato.

Il nostro accordo con il MArRC nasce per questo, essere testimonianza del fatto che nella città di Reggio, piena di barriere architettoniche, esiste un posto unico, con un tesoro prezioso, di grande interesse culturale, accessibile a tutti. Nel nostro accordo, l’idea che abbiamo pensato con il direttore Malacrino è quella di un percorso a tappe che si realizzerà nel corso del 2023, percorso cominciato a fine 2022, appunto perché ricorre il cinquantenario dei Bronzi, ma proseguirà il prossimo anno a fasi, con piccoli gruppi, per permettere spiegazioni più dettagliate, con specifiche tematiche a visita, i miti e gli eroi, l’era del bronzo eccetera.

La completa fruibilità delle sale del Museo Archeologico Nazionale alle persone con disabilità, non fa altro che aggiungere un’ulteriore e virtuosa qualità ad una già conclamata eccellenza a livello internazionale”.

Quali sono gli appuntamenti in calendario per la sottosezione? “Abbiamo un calendario fitto, con un’attenzione a 360° per gli amici. Un impegno che ho preso da quando sono stata eletta presidente, in tanti si sono avvicinati incuriositi da ciò che facciamo.

Un calendario in cui la spiritualità cammina parallelamente al divertimento, alle attività culturali, alle collaborazioni con le altre associazioni, con altre realtà. Un esempio è stato il pranzo allo stabilimento Hitachi Rail. Parlare con il direttore Paolo Franci, persona di grande sensibilità, ci ha aperto a nuove realtà che potrebbero sembrare esclusivamente lavorative, ma che invece possono essere occasioni di convivialità per i nostri amici”.

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