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Lo Stretto necessario

Lo Stretto necessario

A cura di Roberta Pino

Il ruolo dell’omeopatia nella medicina integrata: la cura in armonia con il creato

L’omeopatia come scelta etica per la dottoressa Laura Sambo, ginecologa e psicoterapeuta, con uno sguardo attento alla natura e all’universo

Oggi sempre più medici scelgono di frequentare la scuola di omeopatia ad integrazione della medicina convenzionale. Uno strumento ulteriore per offrire ai pazienti terapie efficaci senza effetti collaterali. L’idea, ormai acclarata, è che la medicina non sia solo meccanicistica, con una visione orientata solo alla natura corporea del soggetto; l’approccio corretto è olistico, globale, con un’ottica che unisce corpo, mente, ambiente e società.

La dottoressa Laura Sambo appartiene al novero dei medici “catturati” dalla pratica di medicina alternativa basata sui principi del medico tedesco Samuel Hahnemann, della prima metà del XIX secolo. Ginecologa, psicoterapeuta, in servizio presso il centro medico Artemide ed il centro servizi sociali per la famiglia (l’ex consultorio familiare diocesano), medico di continuità assistenziale, Laura Sambo è rimasta affascinata dall’omeopatia subito dopo la laurea in Medicina conseguita all'Università di Bologna. Il percorso di approdo è però molto lungo.

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“La mia passione per la medicina nasce sin da piccola - racconta - dopo la laurea, sono entrata nella cattedra di endocrinologia ginecologica del professor Flamigni, noto luminare a Bologna. Dopo la specializzazione, mi imbatto nella Scuola Medica Italiana di Psicoterapia e Ipnosi, la SMIPI”.

Ecco che pian piano il percorso professionale della dottoressa Sambo comincia ad imboccare strade prima mai immaginate. “Da sempre ho osservato i pazienti nella loro interezza - spiega la professionista - senza analizzare isolatamente i vari organi e apparati, mi affascinava, piuttosto, la visione complessiva della persona che aveva bisogno di cure”.

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Dalla ginecologia alla psicoterapia e poi all’omeopatia. Frequenta, così, un corso di omeopatia unicista e complessista e di omotossicologia ad Ancona, sua città d’origine “rimasi incuriosita dalla presenza massiccia di medici desiderosi di imparare a curare in maniera olistica” afferma candidamente la dottoressa Sambo.

Da Jesi avviene poi, nel tempo, il trasferimento in Calabria, nella città dello Stretto, dove vive ormai da venticinque anni con il marito e due figli. E a Reggio, dieci anni fa, l’ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri pubblica l’avviso di partecipazione al corso di formazione triennale di omeopatia in medicina integrata. Riaffiora, così, la passione per l’omeopatia, per un pò di tempo accantonata.

“Alternavo il lavoro in ospedale con la medicina d’urgenza, alla guardia medica, ma ho cominciato a frequentare la scuola diretta dal dottor Falabella, appassionandomi sempre di più alla omeopatia introdotta da Samuel Hahnemann. E’ interessante l’approccio proposto e cioè lo sguardo alla persona a 360°, nella sua complessità, la cura del malato e non solo della malattia. E’ il malato che deve essere aiutato a curarsi da solo. Noi siamo il primo medico di noi stessi”. Chiosa la dottoressa Sambo.

Guida omeopatia-2Ed ecco che la visione allopatica si integra con quella olistica, con un’attenzione particolare alla psiche. Il percorso può dirsi compiuto. “Studiare la psiche delle donne mi affascina, durante la gravidanza, poi, è possibile prescrivere le medicine omeopatiche. Il rimedio omeopatico agisce a livello vibrazionale, energetico, si basa sulla fisica quantistica, non sulla chimica, quindi può essere assunto dalla mamma in gravidanza, dal neonato perché non ci sono controindicazioni”.

La chimica ha comunque la sua importanza. “Il fondatore Hahnemann, prima di diventare medico era chimico. La chimica è la base, si deve conoscere la tavola periodica di Mendeleev e prima di somministrare un rimedio omeopatico, dobbiamo studiarne l’origine, che può essere del mondo vegetale, animale, minerale”.

Il rispetto delle leggi della natura e dell’universo è alla base della scelta della dottoressa Sambo di accostarsi all’omeopatia. “Tutto è connesso” chiosa Laura Sambo. E il riferimento è all’Enciclica del 2015 di Papa Francesco, Laudato sì, sulla cura della Casa comune. (foto in basso sito jesuits.global)

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“Sono affascinata dalla omeopatia anche per l’aspetto etico -racconta - il Papa parla quasi da omeopata, dice che noi siamo fatti della stessa materia del pianeta terra. Respiriamo della stessa aria che ci vivifica, beviamo la stessa acqua che scorre ovunque, abbiamo gli stessi elementi della terra, tutto è connesso”.

[...]Niente di questo mondo ci risulta indifferente L’autentico sviluppo umano possiede un carattere morale e presuppone il pieno rispetto della persona umana, ma deve prestare attenzione anche al mondo naturale e «tener conto della natura di ciascun essere e della sua mutua connessione in un sistema ordinato [...]. Per citare un breve stralcio dell’enciclica del Papa.

“Da sempre mi risuonava una delle parti che come medico più mi attrae della Laudato sì “... il mondo non può essere analizzato solo isolando uno dei suoi aspetti, perché «il libro della natura è uno e indivisibile» e include l’ambiente, la vita, la sessualità, la famiglia, le relazioni sociali, e altri aspetti. Di conseguenza, «il degrado della natura è strettamente connesso alla cultura che modella la convivenza umana».

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“Primum non nocere” diceva già Ippocrate. Ecco un altro punto che mi piace dell’omeopatia fondata da quel genio e benefattore del dottor Samuel Hahnemann - ricorda Laura Sambo - i farmaci omeopatici non danno effetti collaterali o tossicità, né subito alle persone, né in seguito per l’ambiente. Alle pazienti che vengono da me dopo lunghissime ed estenuanti cure farmacologiche, per candidosi, cistiti croniche, vaginiti, endometriosi, io propongo, con molta umiltà, la medicina omeopatica - e annuncia - l’associazione ostetrici, ginecologi ospedalieri italiani, il prossimo mese farà un corso di aggiornamento sull’omeopatia, c’è, quindi, ampia apertura in questo senso”.

Anche l’ambito veterinario ed agricolo si sta aprendo sempre più all’omeopatia. E la scelta etica della dottoressa Sambo era già stata evidenziata nel contesto dell’AFI, l’associazione famiglie italiane di cui fa parte. I suoi pensieri, a questo proposito, sono già stati espressi in un approfondimento per la rivista di informazione per le famiglie.

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“Gli amici animali guariscono con i farmaci omeopatici e forse più facilmente (loro non hanno pregiudizi e non sono intossicati dai farmaci o da una cattiva alimentazione, come molti di noi) - si legge in questo scritto - e non solo cani e gatti. Gli allevatori che si fanno aiutare dai veterinari omeopati risparmiano alle povere bestie antibiotici, ormoni, cortisone, che poi arrivano inevitabilmente nei nostri cibi, nei campi e nelle falde acquifere.

Meraviglia: anche le amiche piante (le sorelle piante direbbe san Francesco) si fortificano, o guariscono se malate, con l’omeopatia! Che bello sarebbe se tanti agronomi, biologi si dedicassero all'Agro omeopatia: potremmo evitare per l’uomo e tutto l’ambiente la tossicità dei pesticidi e diserbanti che ci stanno avvelenando, che riducono la biodiversità; ma si sa, le multinazionali dei farmaci e dei fitofarmaci sono tra le più potenti al mondo e anche per questo siamo intossicati e rispetto a 50 anni fa sono diminuite sì le malattie infettive batteriche e virali (covid escluso..) acute, ma aumentano vertiginosamente le malattie cronico degenerative fin da piccoli. Ci sarà pure un motivo.

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Questa pandemia non è forse anche il risultato delle scelte scellerate contro l’ambiente e contro i poveri della Terra, degli sprechi che abbiamo fatto e stiamo continuando a fare tranquillamente come se il futuro non fosse dei nostri figli e nipoti?”.

Riflessioni della dottoressa Sambo sulla conversione ecologica anche grazie all’omeopatia che risuonano fortemente e che non possono suscitare indifferenza.

“Mi piace pensare all’omeopatia come ad un mosaico - si avvia alla conclusione Laura Sambo - fatto di tante tessere che si incastrano, bisogna metterle tutte insieme per avere il quadro di una persona, altrimenti c’è un pezzo mancante”. E il suo ricordo va a Ravenna, con i mosaici bizantini più belli al mondo. “La persona - conclude - è un mosaico fatto di tante sfaccettature”. Medicina e arte già nella visione di Aristotele che, nell’Antica Grecia, aveva stabilito come la medicina creasse un felice connubio tra Scienza ed Arte. Scienza come conoscenza di tutte le circostanze relative alla salute dell’uomo ed Arte in quanto capacità di applicare tale conoscenza alla cura delle malattie.

(foto sito Pixabay)

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