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Lo Stretto necessario

Lo Stretto necessario

A cura di Roberta Pino

Ecco il nuovo Sdiario, il blog letterario senza confini affidato alla scrittrice Colica

Passaggio di testimone da Barbara Garlaschelli a Katia Colica per lo storico blog che ospita arti e racconti di autori da tutto il mondo

Nuova bellissima avventura per Katia Colica, la scrittrice, giornalista e drammaturga originaria della città dello Stretto. Da mercoledì 21 marzo, giornata che annuncia la primavera, ha assunto la direzione di Sdiario, il blog
storico di Barbara Garlaschelli, luogo di incroci culturali che lasciano il segno.

Sdiario è un sito di “racconti, viaggi, follie, illusioni, disincanti, immagini e parole” come si legge nella pagina di informazioni di Facebook, è un luogo dove sviaggiatori di tutta Italia possono raccontare delle storie, progetti editoriali, reading musicali itineranti su temi come integrazione, ecologia, disabilità, notizie culturalmente rilevanti.

La scrittrice Barbara Garlaschelli, dopo un considerevole tempo alla conduzione di questo luogo, sì virtuale ma anche efficacemente reale, ha scelto di affidare a Katia Colica, già collaboratrice di Sdiario, il ruolo di guida dello storico blog. Un passaggio di testimone elaborato nel tempo che vuole rendere ancora più salde le radici del passato e offrire ai lettori una differente prospettiva attraverso uno sguardo e una veste completamente rinnovati.

Il comunicato di Barbara Garlaschelli

Barbara Garlaschelli

“Il Covid ha toccato da vicino molti di noi. Il trauma si è fatto sentire, e col tempo abbiamo voluto, dovuto fermarci per capire che fare. Io che di Sdiario sono stata il "Capo" come gli Sviaggiatori (così si chiamano i redattori di Sdiario) mi definivano bonariamente, ho vissuto tutti questi anni con il blog che nel tempo è diventato scuola creativa, agenzia letteraria, punto di riferimento anche con la sua pagina Facebook di centinaia di lettori.

Ora è arrivato il momento che nuove forze, nuove idee, soprattutto un nuovo "Capo" prenda in mano le redini di questo luogo virtuale che rimane importante e genera sempre nuove scritture e nuovi autori - si legge nel comunicato di Barbara Garlaschelli che prosegue - la persona a cui voglio donare quella che a tutti gli effetti ho sempre sentito come la mia creatura imperfetta ma ricca di potenzialità (e che tornerà on line il prossimo 21 marzo con contenuti inediti) è la scrittrice e autrice di teatro Katia Colica, che in Sdiario, come altri, ha regalato tanto del suo lavoro e allo stesso tempo ha affinato tanto della sua scrittura.

A lei il compito, non facile ma credo entusiasmante (così le auguro) di creare un nuovo Sdiario che abbia le radici in ciò che è stato ma che sappia rinnovarsi e rappresentare il mondo culturale italiano e non, nelle sue tante sfaccettature. Non sarà sola. Ci saranno alcuni ex Sviaggiatori ma soprattutto i nuovi. E io resterò nei paraggi - conclude Barbara Garlaschelli - a godermi la bellezza che Katia e gli altri insieme a lei sapranno creare sempre allo stesso indirizzo: www.sdiario.com. Nel frattempo c'è una creatura a cui sto lavorando, molto amata da me e dai lettori che, sono certa, vi saprà sorprendere ancora una volta".

Come nasce la collaborazione di Katia Colica con Sdiario?

Colica Katia

“Da ragazzina leggevo la Garlaschelli su Micromega, la più importante rivista di approfondimento culturale e politico, con i noti autori Ammaniti, Lucarelli, Nicoletta Vallorani - racconta Katia Colica - avevo letto qualche suo libro, collaborava con Einaudi ed altri importanti editori. Apprezzavo molto la sua scrittura, era una delle mie scrittrici simbolo. In quel momento non avevo nemmeno l’ispirazione di fare la scrittrice, era un sogno che non esisteva, per me scrivere era un piccolo hobby. Sono stata ispirata da Barbara Garlaschelli, dalla sua scrittura tagliente, feroce e pura. Sono stata affascinata anche dalla sua storia molto forte e particolare.

La Garlaschelli, all’età di quindici anni, si ruppe la quinta vertebra cervicale a seguito di un tuffo in mare e da quel momento rimase sulla sedia a rotelle. Una storia raccontata in quello che è il suo libro più famoso “Sirena”, un’autobiografia romanzata di cui uscirà a breve una versione più elaborata. Barbara mi ha notata leggendo dei miei post sulla sua pagina Facebook e mi ha chiesto di collaborare con il suo blog.

Sdiario è un blog storico - prosegue Katia Colica - con firme autorevoli come, tra le altre, quella di Carlo Lucarelli. Un blog nato come spazio personale poi diventato un collettivo di autori. Barbara ha avuto sempre una grande generosità di condividere i suoi spazi con autori meritevoli. A quel tempo, avevo già pubblicato un racconto con Oscar Mondadori, lei mi ha notata e mi ha chiesto se avevo voglia di collaborare con Sdiario. Per me è stata la realizzazione di un sogno.

Ho cominciato a collaborare e soprattutto a crescere con lei. E’ stata la mia maestra, non si limitava a raccogliere i pezzi che le mandavo, ma mi dava imbeccate, segnalazioni su cui riflettere. Mi ha fatto crescere e le devo moltissimo”.

Il Covid non ha fermato Sdiario

Un blog di molto successo ma che ha subito un momento di stasi in tempi di pandemia, come ha scritto la stessa Barbara Garlaschelli nel suo comunicato. “Tuttavia abbiamo continuato a proporre contenuti, ad ospitare artisti, malgrado la fatica a mantenerlo, ognuno aveva il suo micromondo destabilizzato in quel momento. Non ci siamo però rassegnati - continua Katia Colica - dopo la pandemia, per varie vicissitudini, Barbara ha fatto di tutto per mantenere il blog, noi la chiamavamo il “capo”, lei ci chiamava gli “sviaggiatori”, termine che è rimasto.

Ad un certo punto ha detto che era arrivato il momento di chiudere o di trasferire il blog a qualcun altro. E così mi ha donato quello che ha sempre sentito come una sua creatura. C’è stata sempre una sorta di affinità tra di noi, è
un dono enorme per me e come se la mia maestra mi desse tutto il suo bagaglio di cose belle, un’eredità bella e tosta insieme”.

L’avvio del nuovo Sdiario all’insegna della primavera

Dal 21 marzo il passaggio di testimone da Barbara a Katia, una data simbolica per l’inizio della primavera come segno di rinascita e data in cui si celebra la giornata mondiale della poesia. “Abbiamo svelato questo nuovo viaggio oggi, ma si tratta di un lavoro pregresso di mesi, ed una grossa collaborazione ce l’ha data anche il mio compagno, Antonio Aprile, in veste di web master”.

Perché il nome Sdiario

“In realtà il nome è una sorta di mistero - riferisce Katia - l’ha dato Barbara per cercare di sviare. E’ un blog che ha tirato fuori dopo aver avuto dei diari personali, per il desiderio che aveva di aprire a tutti gli altri delle collaborazioni,
credo che sia un nome che abbia inventato di sana pianta, come d’altronde anche “sviaggiatori”, è una “s” caratterizzante il suo stile, che potrebbe avere a che fare con qualcosa che svirgoli, che svii”.

Che cosa è stato fino ad adesso Sdiario e quale sarà l’impronta di Katia Colica

“Ho il grande desiderio di realizzare quello che è stata un'intuizione di Barbara, di aprire cioè a tutte le arti, in modo tale da tirare fuori delle contaminazioni - sottolinea la scrittrice - Voglio ribadire questa sua intuizione ed approfondirla. Ho aperto ad altre arti, ci saranno delle collaborazioni già dalla prossima settimana con il teatro, la fotografia, pubblicazioni di artisti figurativi, delle miscellanee tra musica e critica narrativa di cui si occuperà Fortunato Mannino.

Ed ancora ci saranno tutte le contaminazioni a cui io voglio dare voce, mi interessa, soprattutto, che sia un luogo aperto, non stagnante. Io credo nella cultura dinamica, che possa cambiare veste, che possa tirare fuori delle considerazioni anche nuove, mai sentite. Ho questa necessità di creare un luogo dinamico, non stagnante. Le pubblicazioni, i contributi degli sviaggiatori saranno settimanali, proveremo a cambiare una nuova veste ogni inizio settimana, affinché il lettore si allieti già dal lunedì, provando a donare bellezza”.

Sdiario è il luogo dove le arti non si accontentano di stare ferme. Fondato da Barbara Garlaschelli, che spesso passa di qua. Diretto da Katia Colica, si legge nell’header del blog. Sdiario sarà un luogo senza confini e, da veri “sviaggiatori”, i collaboratori sono sparsi in giro per l’Italia. Tra questi si riconoscono alcune firme della nostra terra, Eleonora Scrivo, Marco Costantino e il già citato Fortunato Mannino.

Da cosa si riconoscerà il nuovo Sdiario?

“Come artista e come componente parte di una cultura personale, preferisco che questo posto abbia la possibilità di essere accogliente e inclusivo. Sarà un posto che ha voglia di aprirsi al mondo e a tutti quelli che riescono a fare arte raccogliendo storie in forme e modalità diverse. Sicuramente sarà un luogo in movimento, poco statico, che raccoglierà le storie del mondo. Abbiamo bisogno di raccontare e di ascoltare storie in maniera originale”.

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