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Lo Stretto necessario

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A cura di Roberta Pino

Il cambiamento che Reggio merita: come Hermes sta tracciando un percorso migliore per il futuro

Ospite della rubrica giuridica “Sentiti in diritto”, degli avvocati Nancy Stilo e Angela Faraone, l’ad di Hermes, Giuseppe Mazzotta, disegna il futuro della città attraverso una migliore gestione dei tributi locali

Non è la specie più forte o la più intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento. La frase attribuita a Charles Darwin è stata il leit motiv dell’incontro radiofonico che, per due lunedì al mese, è promosso all’interno della rubrica giuridica “Sentiti in diritto”, voluta e realizzata dagli avvocati Nancy Stilo e Angela Faraone.

Mazzotta Giuseppe-2Nel contesto della trasmissione Voices di Touring 104, condotta da Benvenuto Marra e Adele Briganti, le due professioniste reggine hanno ospitato l’avvocato Giuseppe Mazzotta, amministratore delegato di Hermes Servizi Metropolitani, (nella foto), sollecitato a rispondere su una tematica piuttosto scottante per la nostra città “Tributi locali - vessazione o giustizia?”.

E la parola “cambiamento” è stata quella più citata ai microfoni di radio Touring. L’avvocato Mazzotta, nell’illustrare, con aderenza realistica, la fotografia della situazione vissuta dalla città dello Stretto, ha lasciato ampi spazi alla concreta speranza di un’opera di risanamento, grazie al cambiamento culturale necessario per far rifiorire questa terra.

La questione dei tributi locali, dei disservizi a cui assistiamo spesso inerti ma mai inermi, perché “ad ognuno spetta la sua parte”, rimane purtroppo una spina nel fianco, un problema per la città a causa di servizi carenti a fronte di una imposizione gravosa che ricade sulle spalle dei cittadini, soprattutto dei più diligenti, come fa notare Angela Faraone.

“Il tema giustizia e vessazione sintetizza perfettamente la questione dei tributi a Reggio e più complessivamente di quelli che sono i diritti di cittadinanza - esordisce Giuseppe Mazzotta - la realtà è frutto di una storia che ha sommato su di sé una serie di eventi negativi che ci ha portato alla situazione attuale. Al di là delle singole responsabilità amministrative o politiche, nel corso degli anni abbiamo assistito ad una gestione della riscossione dei tributi locali rimessa più alla buona volontà del singolo che ad una pretesa impositiva vera e propria.

Negli anni, dopo che il Comune si è trovato in difficoltà, si sono elevate le tariffe, si è passati ad una diversa rimodulazione di richiesta tariffaria per cui oggi, per i servizi idrico e rifiuti, i cittadini devono coprire con il versamento della Tari e dell’acqua, completamente il costo del servizio che la città affronta. A Reggio, poi, si registra un tasso di evasione altissimo e questo costo viene ripartito essenzialmente sui cittadini più diligenti”.

Ecco la prima (e non ultima ahimè!) nota dolente, causa del malessere e dei disservizi offerti ai cittadini. “Ordinariamente viene pagata, da parte dei cittadini, la Tari al 50% e si recupera negli anni successivi un altro 8%, per cui si arriva al 60%. Dai dati aggiornati dal 2012 ad oggi, è emerso che abbiamo accumulato tra Tari, acqua, Ici e Tasi, un credito del Comune verso i cittadini pari a 330 milioni di euro, una cifra spropositata - commenta l’avvocato Mazzotta - certo, i servizi non sono quelli che ci aspettiamo, ma una mancata riscossione determina automaticamente l’impossibilità di far fronte ad un servizio efficiente ed un servizio inefficiente comporta contestazioni e rimostranze. Il risultato è che una città che non riscuote, non può dare servizi”.

All’ad di Hermes l’arduo compito di spezzare questo circolo vizioso attraverso quel cambiamento invocato da lui stesso sin dall’inizio. “Si può realizzare attraverso un efficientamento della società, che deve fare un salto di qualità nella capacità di individuare correttamente chi deve pagare. Non è il momento migliore per chiedere ai cittadini di pagare, ci sono situazioni di disagio e di povertà. Il covid, poi, ha aggravato tutto questo, ma dobbiamo uscire da questa condizione, perché c’è chi può pagare e chi può, deve farlo. I tassi di evasione non provengono da situazioni marginali, paradossalmente, tra i più alti, li riscontriamo nel centro storico della città” è la cruda analisi di Mazzotta che ha, in questi primi otto mesi del suo mandato, già elaborato delle efficaci risposte.

Hermes servizi metropolitani-2

“Dal mese di maggio finalmente inizierà la riscossione coattiva - annuncia l’ad di Hermes - sarà un sistema molto più efficiente rispetto al passato, a seguito di una implementazione del servizio. Ovviamente saranno considerate le situazioni particolari, ma si inizierà un’aggressione coattiva con quelle più gravi, un meccanismo virtuoso che tenga conto della realtà ma che non può più rimanere tale perché il rischio è che la città muoia. Si tratta adesso di dare speranza e futuro alla città anche attraverso una diversa capacità impositiva”.

Ed a proposito di speranza, Nancy Stilo gli chiede quali siano le soluzioni in cantiere per vedere una città migliore. Due sono le strategie adottate dall’avvocato Mazzotta, la razionalizzazione della società e la realizzazione di un gruppo di lavoro ad hoc per sconfiggere l’evasione fiscale. “Si tratta di un gruppo di dipendenti di Hermes dotato di grandi capacità e senso di attaccamento al lavoro, che lavorerà in modo capillare per fare emergere tutta l’evasione possibile, aumentando soprattutto la base impositiva - spiega - e poi la riscossione coattiva, che dovrà dare enorme forza da questo punto di vista. Il nostro compito non è quello di aggredire i contribuenti ma sarà quello di dare un segnale che non è più tollerabile un’evasione che diventi un sistema. L’evasione è troppo alta, è insopportabile. E’ possibile però anche rateizzare per chi si trova in difficoltà, c’è già un sistema di rateazione che è accessibile da tutti i cittadini, noi siamo sempre disponibili a valutare tutte le proposte ed il Comune le valuta con grande attenzione”.

Questo il sistema messo a punto da Hermes per consentire alla città di andare avanti, non senza difficoltà, come lo stesso amministratore confessa. “Ho lavorato con tutte le società partecipate del Comune come professionista. L’ultima esperienza molto entusiasmante è stata quella di Atam- racconta - eravamo partiti con una istanza di fallimento della procura distrettuale antimafia, avevamo un debito molto importante. Insieme al professor Gatto, l’amministratore, una persona dalle qualità umane uniche, l’abbiamo lasciata in salute, recuperando buona parte del debito.

E’ chiaro che nelle società pubbliche c’è una grande difficoltà, una grande resistenza nei confronti del cambiamento. Ci si adagia dentro questa dimensione, questa forma di certezza assoluta per cui comunque dentro il pubblico è possibile restare immutati e immutabili a tutto ciò che cambia attorno a noi. La grande difficoltà che sto trovando è far lavorare tutti. Ci sono tantissime persone straordinarie che, pur potendo trincerarsi dietro la condizione di malattia, senza che venisse chiesto loro nulla, hanno deciso lo stesso di lavorare da casa. Va fatto un salto di qualità, va compresa fino in fondo la difficoltà che la città sta vivendo, non basta più che ognuno faccia la sua parte, bisogna fare qualcosa in più, se non andiamo oltre quelle che sono le nostre normali competenze e non ci mettiamo uno sforzo maggiore non andiamo da nessuna parte”. 

Al di là del mero adempimento è l’invito di Giuseppe Mazzotta che risuona come un appello alla responsabilità. “L’idea che qualcuno comunque provvede a questa situazione, lo stato, il comune, la regione, non vale più, siamo sempre di più artefici del nostro destino con un supplemento di responsabilità. E questo lo devono capire anche i dipendenti dell’azienda che non basterà più tutto ciò che è stato fatto finora, bisogna cambiare completamente l’approccio culturale all’attività fatta, perché altrimenti anche la realtà non potrà cambiare, se non cambia Hermes la città ne risentirà moltissimo”.

La meritocrazia è la chiave di volta per un cambiamento culturale “sul lavoro ci sono diritti e doveri, poi esiste il merito - afferma l’avvocato Mazzotta sollecitato da Adele Briganti- penso che dentro le aziende pubbliche, ma nel pubblico in generale, bisogna innestare grandi iniezioni di meritocrazia. Si può essere arrivati ad occupare quella posizione in tanti modi, poi però bisogna saperla mantenere, coltivarla e premiare chi è più capace, volenteroso, disponibile.

Sono soluzioni che vanno introdotte nel pubblico, c’è anche piena sintonia con le organizzazioni sindacali da questo punto di vista. La meritocrazia, dunque, chi è bravo e ha voglia di fare, deve andare avanti. Non ci sono posizioni immutabili a vita, ognuno deve dimostrare di meritare giorno per giorno la posizione che occupa, altrimenti sono professionalità che rimangono così come hanno iniziato”.

Ed a questo punto cita Darwin non vince il più forte ma chi ha dimostrato di adattarsi meglio ai cambiamenti. “La città ha dimostrato molto ed anche Hermes deve cambiare. Atam si è salvata perché tutti, dipendenti e organizzazioni sindacali, hanno saputo fare un grande cambio culturale , ed oggi è un’azienda che può guardare al futuro. Mi auguro di poter fare la stessa cosa per Hermes, insieme agli altri componenti del cda, con gli avvocati Basile e Chindemi.

Non ho trovato alcuna forma di resistenza dalla politica alle prospettive di cambiamento. Alle volte, la resistenza si trova all’interno della società civile, c’è una maggiore difficoltà a comprendere il salto che bisogna fare”. Il cambiamento dunque come passaggio obbligato per una crescita del senso civico e di responsabilità, in politica, nel mondo del lavoro e come individui nella veste di cittadini. Malgrado la pandemia in atto sia un ostacolo oggettivo all’evoluzione tanto agognata, la Hermes sta facendo di tutto perché questo cambiamento diventi realtà.

“Hermes, è nota a tutti come ex Reges, ma non è solo così. La società si occupa anche di tutta la gestione dei servizi informatici del Comune, e all’interno c’è un gruppo di ragazzi straordinari, che lavorano con passione, dedizione offrendo un servizio di qualità eccellente”.

Guardare le cose buone e non solo le brutture che la città offre è il suo messaggio finale “dobbiamo crescere tutti insieme, non si tratta di stare sulle barricate e su fronti contrapposti, l’obiettivo della società è quello di agevolare la riscossione per dare buoni servizi alla città. Sono soldi che devono essere restituiti ai cittadini tramite servizi sempre migliori. Dobbiamo provare a stare tutti dalla stessa parte facendo un pò di più”.

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