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Lo Stretto necessario

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A cura di Roberta Pino

Un amore infinito per il violino: l’anima poliedrica della musicista Mallamace

La violinista di origini calabresi racconta la sua visione che si discosta dall’immagine stereotipata del musicista

Un incontro scritto nelle stelle quello tra il violino e Claudia Mallamace, la giovanissima musicista dalle origini calabresi, espatriata, da tempo ormai, nella nordica Bergamo. Un incontro che lascia il segno, che traccia il percorso di vita, che, in fin dei conti, ne determina il senso assoluto.

Claudia non avverte sin da subito il richiamo della musica, solo dalle scuole medie, quando durante l’esame di ammissione alla sezione musicale della Diego Vitrioli di Reggio Calabria, avrebbe voluto scegliere il pianoforte come strumento da imparare ed invece, l’intuizione di un insegnante la conduce verso il violino, tra gli strumenti più complessi ma che produce suoni sublimi che incantano chiunque l’ascolti.

Mallamace Claudia 06-2E Claudia si approccia al violino con passione, determinazione, costanza, elementi imprescindibili quando i sogni nel cassetto sono all’altezza delle stelle! Continua i suoi studi al Conservatorio Cilea mentre frequenta il Liceo Scientifico Da Vinci e, alla maturità, decide di trasferirsi a Bergamo, dove al Conservatorio Donizetti acquisisce il diploma in violino. Si laurea, nel frattempo, in musicoterapia e, attualmente, sta proseguendo gli studi con un altro particolare strumento, la viola, “il fratello maggiore del violino”.

Oggi, a soli ventitré anni di età, Claudia Mallamace ha tante cose da raccontare nel campo della musica ma non vuole dimenticare le sue origini “a Reggio ero il primo violino dell’orchestra giovanile del teatro Cilea - ricorda la musicista - un’occasione che mi ha regalato tante opportunità e crescita personale”. Una giovanissima violinista in relazione ad uno strumento considerato, a torto, antico. “Il violino viene visto come uno strumento classico, quasi antico. Sei violinista non solo se suoni Mozart ma anche i Beatles” chiosa Claudia.

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Una visione elaborata dopo essere approdata alla produzione televisiva di Sky X-Factor, alle reti Mediaset con la trasmissione Italia’s Got Talent ed alla Rai con Detto Fatto. “Il mio ruolo è accompagnare i cantanti e i musicisti nelle loro esibizioni musicali. Un’esperienza arricchente che mi ha consentito di cambiare visione sul violino, strumento d’orchestra e, al contempo, moderno in cui il classico si contamina perfettamente con il pop ed il jazz”.

E violinista pop è il titolo in cui Claudia meglio si riconosce “da poco ho acquistato un violino elettrico e sono approdata al pop - racconta - sarebbe bello che i giovani si approcciassero al violino con una visione più ampia”. Una prospettiva che è il filo conduttore tra il passato e il futuro del violino, tra la musica classica e quella contemporanea. Ed il compositore Stefano Bollani è il suo esempio da emulare.

“Bollani, partito dalla musica classica, si è diplomato al Conservatorio di Milano. Adesso fa tutt’altro ma è sempre un pianista di serie A anche se non suona solo la classica. Ha una visione musicale a 360° e questo è un valore aggiunto”. (in basso Mallamace con Keith Emerson)

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Nel mondo musicale, è un concetto già sdoganato tra i musicisti?
“Ancora oggi la classica è predominante. Allargare la prospettiva a me ha, invece, aiutato tanto. Come gli attori quando recitano hanno un canovaccio, però poi dicono oltre ciò che è scritto, così anche la musica pop e jazz mi ha aiutato ad andare oltre le note dello spartito. L’ampia conoscenza musicale rende più completi. Da musicista classica sono approdata al pop ed al jazz, continuo a suonare classico, e non mi fermo solo a quello”.

Raccontaci della tua esperienza alle produzioni televisive.
“Accompagno musicalmente i cantanti nelle loro esibizioni - racconta Claudia - le trasmissioni televisive mi danno tanto slancio, ho conosciuto ed accompagnato artisti di grandissimo livello come Robbie Williams, Ultimo, Emma Marrone, Elodie, nelle performance del programma. Si impara tanto a lavorare accanto a loro”.

E il tuo legame con Reggio?
“Da qui è partito tutto, se non mi avessero fatto suonare il violino alle medie, oggi sarei un ingegnere. Mi piacerebbe suonare ancora al Cilea con l’orchestra”.

Qual è il tuo sogno nel cassetto?
“Il mio sogno è prendere parte alle produzioni musicali, quello che faccio a X Factor periodicamente, mi piacerebbe farlo sempre. Il mondo televisivo mi affascina ma suonare in un’orchestra resta la prima opzione”. Una visione chiara grazie alle contaminazioni classiche, pop e jazz, tanti sogni, di cui alcuni già avverati ed altri che è giusto custodire dentro di sè, a soli ventitré anni Claudia Mallamace è un esempio per i suoi coetanei “mi piacerebbe che i giovani si accostassero al violino ed alla musica in generale” afferma con consapevole candore e confessa “è una scelta che richiede sacrificio ed impegno, a settembre ho fatto la domanda per fare un’ammissione all’accademia di Santa Cecilia a Roma, un master di secondo livello. I musicisti sono come gli atleti, se non ti alleni non puoi pretendere di far i 100 metri alle Olimpiadi e vincerle. Lo studio non deve mai mancare- conclude - io insegno violino e continuo a studiare”. (nella foto in basso la violinista con Raphael Gualazzi e Fabrizio Bosso dopo un concerto al teatro antico di Taormina, orchestra Palermo classica 2018)

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