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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Redazione

Moriremo tutti democristiani, Mattarella e il suo discorso di insediamento

La riflessione dell'ex assessore Demetrio Pellicanò della giunta guidata dal sindaco della primavera reggina Italo Falcomatà

"Sì, forse moriremo democristiani. Era il 28 giugno dell' '83, subito dopo le elezioni politiche che avevano visto il PCI ad un soffio del sorpasso sulla DC, Quando Luigi Pintor direttore e fondatore del Manifesto, raggiante di gioia, intitolava a caratteri cubitali : "Non moriremo democristiani". Dando per imminente, ormai, la fine del partito dei cattolici e l'ascesa travolgente del partito comunista al potere", scrive Demetrio Pellicanò, ex assessore nella Giunta Falcomatà, quella di Italo il sindaco della primavera di Reggio. 

"Dopo mezzo secolo, per una sottile ironia della sorte, - contina Pellicanò - quasi per una ineluttabile nemesi storica, in uno dei tornanti più travagliati e controversi della vita repubblicana, il parlamento e l'Italia si affidano, ancora, alla saggezza, alla sapienza, alla rassicurante strategia di un democristiano per ridare slancio e credibilità al Paese.

Nel suo discorso d' insediamento, Mattarella, non ha parlato solo come capo di una repubblica parlamentare, ma soprattutto come leader politico, incarnando nella sua massima espressione la cultura cattolica della sinistra democristiana che sta alla base della sua formazione umana e dottrinaria.

Dignità è la parola laica che ha più connotazione evangelica e che rimanda direttamente alla dottrina sociale della chiesa cattolica dove si salda e diventa un tutt'uno con la persona umana.

Mai come ieri la forza evocatrice e dirompente di un sostantivo aveva scosso e turbato nel profondo le coscienze e le fondamenta del Palazzo.

Dignità è buttare il cuore oltre l'ostacolo; è incrociare l'uomo con tutte le sue ansie e i suoi bisogni; è non perdere nessuno per strada.

Mattarella ha scaldato il cuore e la mente del Paese, portando l'Italia al centro dello scacchiere europeo, meritandosi stima e fiducia dalle cancellerie internazionali.

Un discorso tutto incentrato sulla difesa della vita nelle sue diverse declinazioni esistenziali, tutto incentrato sull'uomo, sulla politica intesa come servizio, come gratuita donazione, come prassi costante ed irrinunciabile della carità sociale. Tra un passaggio e l'altro, tra una piega e l'altra del discorso mi è sembrato scorgere i giganti del pensiero cattolico, T. Moro, J. Maritain, E Mounier, don Milani tenersi per mano e scambiarsi cenni d'intesa.

Pintor si starà rivoltando nella tomba, tutto sommato morire democristiani non è poi una scelta sbagliata".

Moriremo tutti democristiani, Mattarella e il suo discorso di insediamento

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