Nuovo digitale terrestre: cosa sapere sul prossimo "switch off"
Quali sono i metodi per verificare se il cambiamento interesserà i propri dispositivi? Di seguito le informazioni essenziali
Il digitale terrestre di nuova generazione sta per arrivare nelle case reggine: a partire dal 1° gennaio 2023, infatti, sarà ufficialmente completata la transizione al nuovo standard, chiamato DVB-T2.
Tutte le reti televisive nazionali e locali, dunque, saranno visibili soltanto se si è in possesso dei nuovi dispositivi, in grado di supportare l’alta definizione (HD).
Quali canali non si vedranno più
Con il salto nel DVB-T2, non sarà più possibile vedere le reti televisive di vecchia generazione, con qualità video e audio nettamente più bassa rispetto al nuovo standard in arrivo.
Nello specifico, il nuovo digitale terrestre supporta la codifica HEVC Main 10 e il rilascio di frequenze in banda 694-790 MHz (chiamata banda 700) per i servizi mobili 5G.
Il proprio dispositivo suppora il cambiamento?
Secondo quanto detto, diventa essenziale capire se - al netto delle condizioni attuali - si verrà toccati dal passaggio, oppure bisognerà correre ai ripari. Per svolgere il controllo basterà verificare che i principali canali nazionali (Rai, Mediaset, La7 eccetera) siano visibili entro i primi 100 numeri del telecomando. In questo caso, dal 21 dicembre le reti saranno visibili automaticamente sugli stessi canali. Qualora così non fosse, sarà necessario apportare una sostituzione del televisore o decoder con uno di nuova generazione.
E' possibile anche effettuare un test semplice per accerate o meno che la propria tv supporti la tecnologia DVB-T2 e la codifica HEVC Main10. Se sintonizzando il dispositivo su canale 200, comparirà la scritta "Test HEVC Main10", significherà che è compatibile con il nuovo standard.
Nel caso in cui alcuni canali non si vedano si potrà provare a risintonizzare il dispositivo; per i condomìni, invece, sarà possibile aggioranale il cosiddetto "terminale di testa".