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Venerdì, 29 Marzo 2024
L'assemblea

Bonomi: "Il nuovo governo si impegni per lo sviluppo del Sud"

Il presidente nazionale di Confindustria ospite a Reggio per un confronto del settore su una ripresa con "Destinazione Calabria"

Una visita ai maestosi Bronzi e poi, sulla terrazza del museo archeologico, l'affollata assemblea con i colleghi di Confindustria sul tema "Destinazione Calabria". Il presidente nazionale degli industriali Carlo Bonomi parla quasi da meridionalista, forse perché si trova tra amici e persone che stima. Ad accoglierlo il presidente regionale Unindustria Aldo Ferrara, il governatore Roberto Occhiuto, il presidente di Confindustria Reggio, Domenico Vecchio.

Dal tavolo reggino, Bonomi lancia subito il suo input al nuovo governo: "Ci dovrà essere un maggiore impegno per il Sud e con una proiezione di lungo periodo. Credo che il piano di sviluppo del Mezzogiorno debba essere al centro di Agenda 2032". Poi fa un annuncio a sorpresa, anticipando l'indicazione di Aldo Ferrara per il consiglio di amministrazione del Cnel (Consiglio nazionale dell'economia e il lavoro). "Si è parlato - ha detto Bonomi - di rapporto tra elettori e percettori di reddito di cittadinanza al Sud, quasi a sottintendere quale tipo di politiche chieda questa parte del paese. Ma è una narrazione sbagliata, il Sud non vuole assistenzialismo, ci si aggrappa, è vero, ma solo perché nessuno propone altro".

Ospite abituale in Calabria (tre volte solo come presidente, senza contare le visite precedente), Carlo Bonomi accetta la cittadinanza onoraria calabrese offerta idealmente da Roberto Occhiuto. Il presidente Bonomi riflette sulla crisi energetica ricordando che già nel 2021 la Conf aveva lanciato l'allarme: "Il nostro sentore era giusto ma non siamo riusciti ad arrivare preparati. Stiamo vivendo una fase peggiore della pandemia perchè allora abbiamo riconvertito la produzione e siamo rimasti in piedi. Oggi si rischia di fermare tutto perché produrre è diventato antieconomico". Dal forziere della spending review secondo Bonomi possono essere accantonate somme per tamponare l'emergenza aspettando le misure strutturali.

Nella sala della terrazza non c'è un posto libero. Gli imprenditori del territorio hanno accolto l'invito a confrontarsi in un momento critico per le attività produttive. Tra loro anche i presidenti reggini di Confcommercio, Lorenzo Labate, e Confesercenti, Claudio Aloisio, l'ammiraglio Andrea Agostinelli, presidente dell'autorità portuale di Gioia Tauro. Del porto e della Zes si è parlato molto, oltre che del contraddittorio sul rigassificatore. Sull'urgenza di realizzarlo Ferrara alza la posta spiegando che "basterebbe soltanto un Dpcm che dica che questa è un'opera di interesse nazionale". 

Il numero uno calabrese di Unindustria nel suo intervento ha ricordato che "bisogna recuperare il tempo perduto, tutto il Mezzogiorno è un'area che deve ancora crescere ed ha ancora un numero di consumatori con un potere d'acquisto scarso. Una volta qualcuno mi disse voi imprenditori calabresi navigate in un mare senza pesci, ecco perché i pescatori sono poveri".

I mali calabresi del settore sono le imprese sottocapitalizzate e con poco personale, scarsamente innovative e volte soprattutto ai settori tradizionali, non internazionalizzate. Un panorama che spinge i giovani con alta istruzione a spostarsi all'estero. Per spezzare questo circolo vizioso, ha concluso Ferrara, gli Industriali dialogheranno con il governo, esprimendoi fabbisogni del settore per poter definire gli interventi in modo mirato. La palla del presidente calabrese passa a Occhiuto con un suggerimento a "fare un tagliando sulle infrastrutture, dove le risorse, nonostante l'impegno, non sono ancora sufficienti".

Il presidente della giunta regionale è ottimista e deciso: "Un anno di lavoro non è ancora sufficiente per fare un bilancio, ma credo che stiamo costruendo una storia diversa per la Calabria. Il contribuito di Unindustria è sempre stato importante per far capire allo stato che l'investimento su questo territorio non è una recriminazione ma una strategia utile per tutto il paese. Non ci presenteremo al nuovo governo - continua - con il cappello in mano, perché siamo consapevoli che il Sud è un hub importante. I dati positivi del porto di Gioia Tauro ci dimostrano il ruolo centrale del mediterraneo, ed oggi sappiamo che dai paesi di quel bacino nel prossimo futuro compreremo anche l'energia". E a proposito di autonomia differenziata, Occhiuto lancia l'ardita idea di estenderla alla produzione energetica perché a suo avviso la regione ha potenzialità di autosufficienza e potrebbe beneficiare di sgravi fiscali e premi.

Il mantra del governatore è puntare non sui problemi ma sulle risorse, e trasformare l'immagine della Calabria "da terra dei problemi a terra delle opportunità".

Ad esempio trasformando i Bronzi in attrattore culturale in una visione di turismo italiano. "Ne parlai una volta con Franceschini - aggiunge Occhiuto - .la sua idea era inserire i Bronzi in un circuito per cui il turista straniero viene in Italia apposta per vederli, così come oggi fa per Venezia o il Colosseo".

L'atmosfera di antichità del museo e la vicinanza con il mare ("è una tortura psicologica - scherza Bonomi - farmi vedere il chilometro più bello d'Italia sapendo che in poche ore dovrò tornare nel mio ufficio") ispira citazioni classiche. Il presidente nazionale cita Ulisse e il suo viaggio, Aldo Ferrara il filosofo Eraclito e il suo mare che si muove solo scosso dal vento: "Noi imprenditori ora dobbiamo diventare un vento fortissimo".

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