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Cronaca Centro

Crisi idrica in città, cresce la protesta: due comitati di quartiere alzano la voce

"E’ evidente l’inutilità dell’azione amministrativa" sostengono mentre aspettano il tavolo interistituzionale già programmato per settembre

I reggini sono stanchi e non sopportano più di non avere l'acqua in casa. Da palazzo San Giorgio, l'assessore Albanese cerca di rassicurare la popolazione ma ormai la pazienza è finita, così accade che dopo la protesta di alcuni giorni fa a Condera dove la gente è scesa in strada bloccando l'accesso, ecco che anche oggi tornano a farsi sentire.

Questa volta sono due Comitati cittadini: quello di Santa Caterina-San Brunello e quello di Eremo per per la giusta pretesa di erogazione del servizio idrico indispensabile e vitale”.

C'è da dire che un tavolo interistituzionale con il prefetto e con i comitati di quartiere e i rappresentanti istituzionali è stato già calendarizzato per il prossimo mese di settembre. 

Stamattina, intanto, si sono dati appuntamento all'ex scuola elementare dopo che hanno cercato un dialogo con il Comune – dicono – con “esito zero” e sono scesi in via Cardinale Portanova e hanno bloccato la strada. Tutto questo “nell’attesa del tavolo interistituzionale programmato, l’attuale l’Amministrazione adotti tutte le misure straordinarie ed il massimo sforzo economico affinché venga ripristinato il servizio idrico nei territori oggi in sofferenza, ben sapendo che c’è una fascia di popolazione che sia per età, sia per condizioni di salute è più bisognosa di igiene, cura personale ed assistenza”.

“La città è sprofondata oltre che nella miseria economica, – afferma il Comitato - nella grottesca rappresentazione dei problemi illustrata dai rappresentanti nelle istituzioni presenti e passati. E’ evidente l’inutilità dell’azione amministrativa che non riesce a coordinare ed affrontare con determinazione, metodo e progettualità la costruzione di un sistema permanente dei servizi essenziali.  Le inutili dichiarazioni provenienti da ogni angolo delle rappresentanze elette non risolvono né affrontato le questioni che la città, i cittadini e gli ospiti pretendono, rimanendo esclusivamente una narrazione priva di attenuanti.  L’estemporaneità dell’azione tecnico – amministrativa, l’irresponsabilità nell’assumere posizioni gestionali di rappresentanti in possesso di scarso senso civico ha portato all’abbandono dei progetti ed alla non ultimazione delle opere indispensabili per il funzionamento dei servizi minimi e l’ordine pubblico.  Questa condotta e improvvisazione sono la prima causa del disastro nel settore dei servizi essenziali ai cittadini che in questi giorni hanno sollevato una giusta e doverosa protesta per l’ottenimento dei servizi igienici minimi”.

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