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Venerdì, 29 Marzo 2024
La vertenza / San Gregorio

Alival, licenziamenti con un nuovo sostegno di incentivo all'esodo

Definita la procedura di crisi a Milano. I dipendenti di San Gregorio non ricollocati usciranno dall'azienda nel periodo tra il 1 febbraio e il 31 marzo

Hanno ottenuto un aumento dell'incentivo all'uscita, ma la decisione di chiudere resta irremovibile e i licenziamenti inizieranno il 1 febbraio e saranno completati entro il 31 marzo. E' il bilancio della riunione milanese tenuta oggi tra l'azienda Alival Lactalis e i rappresentanti dei lavoratori degli stabilimenti di San Gregorio e Ponte Buggianese in provincia di Pistoia, in tutto 121 dipendenti (79 nel caseificio reggino) che tra meno di due mesi perderanno il posto. 

All'incontro, con il quale si è esperita l'apertura dei licenziamenti collettivi, l'azienda è stata assistita da Unione Italia Food, mentre la controparte è stata rappresentata dai segretari nazionali e territoriali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil (per la zona provinciale reggina, rispettivamente, Antonino Zema, Nicola Rodi e Antonio Zavettieri), oltre alle Rsa dei lavoratori. 

Alessandro Glisenti di UnionFood ha espresso subito la volontà dell'azienda di definire l'accordo chiudendo la procedura di mobilità per i lavoratori che hanno scelto il trasferimento e passeranno negli organici di altre sedi di Lactalis. Dai sindacati si è fatta presente la necessità per i trasferiti di avere un anticipo sulle somme, a titolo di caparra, istanza che l'azienda ha accolto.

Un nuovo contributo economico per il ricollocamento esterno dei licenziati è stato poi al centro della trattativa di conciliazione: la proposta dell'azienda di 39.000 euro lordi più 1000 di transazione novativa è stata rifiutata unitariamente dalle tre sigle, chiedendo una cifra maggiore e riuscendo infine a far salire l'offerta a 50.000. Il sussidio sarà attribuito anche nel caso di risoluzione consensuale del contratto. Per chi non ha accettato di trasferirsi sono stati confermati i termini dell'accordo dell'esodo agevolato anche per il supporto formativo e di orientamento dell'agenzia di outplacement Intoo, un percorso finanziato dalla multinazionale a favore degli ex dipendenti che dovranno trovare un nuovo impiego. 

Le voci di apertura dell'azienda per Ponte e l'impegno della Regione Toscana

I licenziamenti collettivi avverranno nel periodo che va dal 1 febbraio al 31 marzo. Nella scansione temporale della procedura, fino al 20 marzo il criterio sarà la non opposizione al licenziamento, negli ultimi dieci giorni  quello delle esigenze tecnico-organizzative connesse alla cessazione dell'attività produttiva dei due stabilimenti. Ed è su questo che si gioca la partita più importante, cioè il tentativo di salvare i siti industriali, che però sembra aperta solo per la Toscana.

Una settimana fa Valerio Fabiani, consigliere per le crisi aziendali del presidente della Regione Toscana, aveva annunicato la disponibilità di Lactalis a favorire il processo di reindustrializzazione dell'area di Ponte Buggianese. Merito anche dell'impegno messo in campo dagli amministratori per non infliggere un altro duro colpo al territorio della Valdinievole, dove è in atto un'emorragia di attività produttive. Presentata la situazione alla multinazionale, secondo Fabiani la risposta sarebbe stata positiva, registrando la volontà dell'azienda a collaborare con la proprietà del sito. In Calabria invece la nostra Regione è stata sinora evanescente e poco incisiva: assente alla convocazione del Ministero, aveva inviato una nota in cui si precisava che dall'ente non si sarebbero potuti assumere oneri economici per favorire gli esiti della vertenza Alival. 

Nella riunione di oggi a Milano l'azienda ha però ribadito testualmente le motivazioni che hanno portato alla decisione di chiudere entrambi gli stabilimenti. Senza lasciar trapelare un presunto maggiore interesse per Ponte Buggianese. Che sul tema la Toscana sia più reattiva della Calabria è un dato di fatto. Ma il Mimit si farà vivo prestissimo con le parti per un aggiornamento della situazione, e nel frattempo lunedì in prefettura a Reggio si riunirà il tavolo tecnico interistituzionale. Un appuntamento cruciale, che farà chiarezza sul percorso realmente praticabile per reinserite i dipendenti di San Gregorio nel circuito lavorativo e dare una prospettiva di serenità alle loro famiglie. 

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