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Ambito 14 / Villa San Giovanni

Servizi sociali, Cgil e Cisl dichiarano lo stato d'agitazione

Francesca Galatti e Vincenzo Sera chiedono un tavolo di confronto e conciliazione in Prefettura

"C’è un occasione da non perdere, per avere in tempi brevi, nel settore dei  servizi sociali un numero di lavoratori di gruppo multidisciplinare coerente con i bisogni del territorio.  Ci sono problemi irrisolti e tanti miglioramenti da fare, ma non perdiamo questa opportunità. Ci sono gravi criticità, che oggi nel 2022 non dovrebbero verificarsi, eppure alcuni lavoratori è da tre mesi che non vengono pagati, i buoni pasto sono stati sospesi già da dicembre 2019, ad oggi non è dato sapere la motivazione vista l’opaca e discutibile gestione. Lavoratori che continuano a prestare servizi essenziali e lo fanno anche in assenza di una vera programmazione. Ci sono le risorse e ci sarebbe “forse” la volontà politica!".

Questo è il grido di allarme che la segretaria Francesca Galatti della Fp Cgil e Vincenzo Sera Segretario Generale della Cisl Fp lanciano nei confronti dei componenti del coordinamento dell’Ambito 14 che dopo aver cercato il dialogo e vedendo andare deserta la riunione dichiarano " lo stato di agitazione e chiedono un tavolo di confronto e conciliazione in Prefettura".

Questi i fatti, che i sindacalisti ripercorrono:  "La recente legge di bilancio ha prodotto per i servizi sociali e per gli operatori che ci lavorano due novità che integrano, per quanto riguarda il potenziamento dei servizi sociali comunali e le assunzioni del personale che svolge l’attività. Le risorse sono ingenti e di natura strutturale, in deroga ai vincoli di contenimento della spesa di personale  per alcuni e, per il potenziamento dei servizi sociali. Molti comuni già li stanno sfruttando, non si comprende come nel Territorio dell’Ambito 14 non si programma l’assunzione di questi lavoratori. Nell’Ambito 14 sono stati assunti con regolare procedura concorsuale 20 lavoratrici e lavoratori, assistenti sociali, psicologi, educatori, amministrativi, che operano su tutto il territorio dell’Ambito 14, con contratti a tempo determinato, attraverso il cofinanziamento Europeo del Pon inclusione e attraverso la quota servizi del Fondo Povertà.

Professionisti, che hanno garantito il funzionamento di misure come il sostegno per l’inclusione attiva e il reddito di inclusione e che oggi garantiscono il funzionamento del reddito di cittadinanza, in particolare la definizione del patto per l’inclusione sociale (PaIS) con gli interventi ed i sostegni previsti.

Hanno garantito anche in questo peculiare periodo pandemico  i servizi e interventi di supporto alle fasce più deboli nell’ Ambito Territoriale garantendo i livelli essenziali di assistenza.  Svolgono la loro attività su tutti i tredici comuni dell’Ambito 14 e coprono un territorio di circa 43.000 abitanti. Il gravissimo rischio è quello di non poter assicurare i servizi in regime di continuità assistenziale dell’utenza visto anche i contratti in scadenza al prossimo 30 giugno. Le persone meno abbienti, i fragili nonché gli anziani hanno bisogno di riferimenti chiari e stabili, per questo serve investire su reti strutturate e stabili.

I servizi svolti sono numerosi e rispondono pienamente alle esigenze di natura sociale e psicologica; l’importanza degli stessi, ricadenti nei 13 comuni dell’ambito 14: Bagnara Calabra, Calanna, Campo Calabro, Fiumara, Laganadi, San Procopio, San Roberto, Sant’Alessio, Sant’Eufemia d’Aspromonte, Santo Stefano d’Aspromonte, Scilla, Sinopoli e Villa San Giovanni,  possono contare sull’apporto qualificato, oltre che dal personale amministrativo, su un’equipe formata da una psicologa, da assistenti sociali ed educatori professionali appartenenti al Pon inclusione e al Fondo Povertà in linea con le direttive emanate dal governo per la lotta alla povertà e per la  programmazione sociale del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

Le attività svolte, che vanno anche dalle terapie educative domiciliari a minori diversamente abili al supporto genitoriale che in maniera encomiabile, specie nel periodo più critico della pandemia, ha visto questi professionisti non trascurare nessuno supportandoli anche con chiamate e videochiamate per rispondere ai bisogni di tutti i richiedenti.

La straordinarietà di quanto descritto deve essere un’opportunità per tutti territori, specie se ad oggi ci sono tutti gli strumenti necessari per permettere ai Comuni e agli ambiti territoriali di accedere ai finanziamenti del ministero del Lavoro che sono finanziamenti strutturali, destinati allo scopo del potenziamento del servizio sociale e permettono la previsione, attraverso il fondo di solidarietà comunale, di altre figure professionali per i servizi sociali (psicologi, educatori, tecnici, amministratici, etc.)".

Appare un paradosso dichiarano Francesca Galatti e Vincenzo Sera non approfittare di garantirsi, "a costo zero per le amministrazioni dell’Ambito 14, elevate professionalità che sono già strutturate sui territori, ne conoscono le dinamiche e hanno acquisito nel tempo la fiducia dei beneficiari dei servizi, che ricordiamo appartengono alle categorie più fragili.

Dal mese di Gennaio, il personale Pon non percepisce lo stipendio e non lo percepirà per molti mesi. Si era fatta proposta in un coordinamento istituzionale per spostare temporaneamente tutto il personale sul fondo povertà, in modo da poter garantire un castelletto e non lasciare scoperto il personale che effettivamente svolge a pieno il lavoro.

Nulla osta all’utilizzo del fondo povertà 2020 con lo spostamento di personale da un fondo ad un altro poiché i due fondi prevedono gli stessi interventi. Infatti in precedenza per assicurare la continuità e la proroga ai colleghi del fondo povertà sono state utilizzate le risorse del Pon inclusione al momento disponibili.

Si è chiesto un incontro a tutti i sindaci dell’Ambito 14,  in quel giorno i sindaci presenti hanno manifestato la concreta condivisione delle richieste. Successivamente è stato convocato il coordinamento del 24 marzo erano posti all’ordine del giorno anche il rafforzamento dei servizi sociali e gli stipendi. Ma qeusti punti sono stati rinviati al coordinamento successivo, di giorno 29 marzo, destinato per la sola discussione degli stessi.  La seduta è andata deserta.

Certamente il mancato confronto con tutti gli attori titolati a presenziare alla programmazione, o arrivare a riunire il coordinamento a ridosso delle scadenze, senza una visione improntata al vero rafforzamento dei servizi sociali includendo il personale, ci ha visti costretti a dichiarare lo stato di agitazione e chiedere un tavolo di confronto e conciliazione in Prefettura".

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