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Martedì, 23 Aprile 2024
L'anticipazione

La sanità calabrese in un docufilm che smaschera l'austerity europea

Il 5 dicembre anteprima nazionale a Reggio di "C'era una volta in Italia", denuncia anticapitalista che ha nel cast Ken Loach, Gino Strada e Santo Gioffré

Che cosa hanno in comune il regista Ken Loach e il medico e scrittore Santo Gioffré? Lo scopriremo nel documentario "C'era una volta in Italia" di Federico Greco e Mirko Melchiorre, che indaga le cause e i riflessi dell'austerity in Europa scegliendo come situazione simbolica lo stato della sanità in Calabria. Il film è l'ideale secondo capitolo di "Piigs", scritto e diretto nel 2017 dai due registi romani usando come episodio filo conduttore il fallimento della coop sociale Pungiglione, sempre per effetto dei tagli alla spesa del welfare. In questo nuovo documentario, che sarà presentato in anteprima nazionale il 5 dicembre a Reggio, si racconta la storia dell'eroica occupazione in piena pandemia contro la chiusura dell'ospedale Vittorio Cosentino di Cariati, svelando le conseguenze del lungo piano di rientro calabrese ai danni dei cittadini e il loro diritto alla salute. Tra i personaggi che appaiono nel film ci sono Gioffré e Loach, accomunati da un impegno combattente contro un sistema di matrice capitalista e ormai non più segretamente finalizzato a una progressiva privatizzazione dei servizi primari. "Parlare con Ken Loach - dice Mirko Melchiorre - è stato illuminante perché ci ha spiegato che quello che oggi accade in Calabria ricalca ciò che è successo in Inghilterra trent'anni fa. Per questo abbiamo scelto di continuare la nostra analisi sull'austerity iniziata con Piigs attraverso una storia che sembra piccola ed è localizzata in un paesino sconosciuto, ma è universale. Il piano di risanamento della sanità calabrese - continua il regista - ha portato in pochi anni alla perdita di 18 ospedali chiusi nel giro di una notte, e mentre viene impoverito il pubblico si aprono le porte al privato, come sta accadendo anche negli altri settori in un filone neoliberista dei governi europei sulla scia del modello americano". 

L'incontro con Santo Gioffré è avvenuto grazie ai ragazzi dell'associazione Le Lampare, il manipolo di giovani cariatesi che ha presidiato l'ospedale della cittadina dello jonio cosentino per chiederne la riapertura. "Ci parlarono di lui - ricorda Melchiorre - perché aveva sostenuto la loro battaglia. Lo abbiamo conosciuto come una persona straordinaria, che ha subito condiviso lo spirito del film: Gioffré è uno che non ha mai accettato di lavorare nel privato e si batte da anni per la sanità pubblica, oltre ad essere stato il primo a denunciare il malaffare locale e internazionale che drenava soldi dalla sanità calabrese verso i privati e le multinazionali estere e a svelare infiltrazioni mafiose portando allo scioglimento della Asp di Reggio". 

Con lui si parlerà di grandi imbrogli e della corruzione che, come insegna lo slogan investigativo statunitense "follow the money", è nascosta dietro ogni azione mirata al profitto. Santo Gioffrè come Loach ma anche insieme a Gino Strada, che fa parte del cast del documentario ed è citato in una provocazione dell'ex commissario dell'Asp reggina. Gioffré infatti aveva proposto di affidare in via d'urgenza la sanità calabrese ad Emergency, ricordando la disponibilità dello stesso Strada durante il Covid, una candidatura che però apparve troppo rivoluzionaria all'allora presidente della giunta regionale (il facente funzioni Nino Spirlì), il quale non la promosse. Sulla polemica attorno ai medici cubani - che nel film, girato nel 2020, non c'è -  il regista commenta: "Questa soluzione è emblematica dello stato della sanità. La Calabria non ha nessuna autonomia e per colmare le falle deve chiedere aiuto fuori dal paese. Mi sembra davvero molto triste". 

La sanità calabrese specchio dell'austerity europea

Tra i personaggi di "C'era una volta in Italia", narrato dalla voce dell'attore cosentino Peppino Mazzotta, figurano Vittorio Agnoletto, Jean Ziegler e Roger Waters, mitico testimonial della lotta dei ragazzi delle Lampare. Pochi sanno che l'accorato appello per la riapertura dell'ospedale di Cariati dell'ex Pink Floyd era nato proprio per il docufilm. "Abbiamo avuto il suo contatto da Ken Loach - continua Melchiorre - e lo abbiamo intervistato a distanza, una cosa molto avventurosa e bella. In quel periodo la protesta di Cariati si era un po' spenta e i ragazzi erano demoralizzati. Dopo l'iniziale attenzione mediatica che li aveva messi in evidenza su giornali e tv nazionali, non se ne parlava più e tutto era immobile. Abbiamo chiesto a Waters di preparare un messaggio per questa causa ed ha accettato subito e con grande partecipazione. Da lì poi si sono riaccese le luci su questa storia... è paradossale come una star dello spettacolo abbia fatto quello che non sono mai riuscite a fare le istituzioni".

"Il nostro è un film indipendente, realizzato in totale libertà creativa e politica – aggiunge Federico Greco – abbiamo descritto senza nessuna censura e in modo imparziale la realtà di Cariati e dell'ospedale, che è una cartina al tornasole di quello che sta producendo il sistema di austerity europea"

Piigs è l'acronimo che con offensiva allusione ai maiali riunisce i paesi dell'Eurozona più disastrati a causa della crisi economica e a rischio default. Vent'anni sarebbe sembrato uno scherzo, ma c'è anche l'Italia. "E' un problema che ci riguarda tutti - dice ancora Melchiorre - e sin dal primo film abbiamo avuto l'idea di raccogliere gli interventi di intellettuali e attivisti non solo italiani perché si tratta di un fenomeno globale. C'è tanto da dire, tanto che stiamo pensando di fare un terzo capitolo incentrato sul lavoro".

Il mantra antidogmatico di "C'era una volta in Italia" recita che "chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perduto". L'anteprima nazionale si svolgerà a Reggio lunedì 5 dicembre al cinema Lumiere, dove ci saranno anche i ribelli delle Lampare, seguita da un'altra proiezione speciale a Rossano. "Ci è sembrato giusto far debuttare il film in Calabria poiché si parla della sanità di questa regione. Dopo ci dedicheremo alla distribuzione nazionale". Sarà una visione senza filtri e scopriremo anche come funziona il metodo Giacarta, reso celebre dal giornalista americano Vincent Bevins nel suo libro in cui si spiegano i meccanismi di una globalizzazione fondata su una propaganda del terrore anticomunista. Nel piano operativo ministeriale di uscita dal debito, la riattivazione del nosocomio di Cariati è tra le priorità, intanto la rete ospedaliera calabrese ha perso il presidio di Scilla. L'attacco globale alla salute pubblica ha colpito ancora, come accadeva nel film palma d'oro di Ken Loach "Io, Daniel Blake". Qui però non siamo in Gran Bretagna, ma su un territorio dove rimane senza assistenza locale un'utenza che copre l'intera Costa Viola e molti paesi aspromontani, ed è tutto come lo ha descritto sul grande schermo il regista inglese.

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