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Cronaca Riace

Il padre sta morendo, l'appello a Mattarella per far rientrare Lucano a Riace

La petizione lanciata via Facebook, dal 'comitato undici giugno', nato a sostegno dell'ex Sindaco

E’ una corsa contro il tempo. Parte dalla Calabria, l’appello al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per consentire a Domenico (Mimmo) Lucano, ex sindaco di Riace di poter tornare temporaneamente a casa per far visita e assistere il padre gravemente malato. La petizione lanciata via Facebook, dal 'Comitato undici giugno', nato a sostegno di Lucano e del progetto Riace, fa leva sulla “conclamata sensibilità e rispetto per i valori umani” del presidente Mattarella. Si richiede, si legge nel post,  “il Suo urgente intervento”.

In questi giorni, l'anziano padre di Domenico Lucano, Roberto di 93 anni,  affetto da una grave forma di leucemia, è stato colpito anche da un infarto e sta trascorrendo, quelli che potrebbero esse i suoi ultimi giorni di vita visto “l’aggravarsi delle condizioni di salute”, nella propria casa a Riace dove, il figlio Domenico, non può recarsi. Lucano, già sindaco di Riace per tre mandati consecutivi, ''dal 4 ottobre 2018, a seguito della richiesta della procura della Repubblica presso il Tribunale di Locri è stato sottoposto  prima agli arresti domiciliari e dopo al divieto di dimora nel comune di Riace”.

"Le ragioni dell'applicazione delle citate misure cautelari nei confronti di Mimmo Lucano, -spiega il comitato- accusato di essersi adoperato per favorire l'immigrazione clandestina attraverso la celebrazione di matrimoni fittizi (circostanza, peraltro, mai verificatasi) oltre che di aver proceduto ad affidamento diretto del servizio di raccolta di rifiuti a cooperative sociali (circostanza, nel caso di specie, ammessa dalla legge), venivano ricondotte al rischio di reiterazione dei reati contestati e di inquinamento probatorio in considerazione della carica di sindaco che Lucano ha rivestito nel Comune di Riace fino allo scorso 26 maggio, data in cui i cittadini hanno eletto una nuova amministrazione comunale nella quale –spiegano- Domenico Lucano non ricopre alcuna carica pubblica, né amministrativa né politica".

Il comitato sottolinea anche  nel lungo post come a ''marzo 2019, a seguito del ricorso presentato dagli avvocati difensori di Lucano, si è pronunciata la Suprema Corte di Cassazione che, in buona sostanza, ha ritenuto insussistenti le ragioni che hanno portato all'applicazione della misura restrittiva della libertà personale''. Alla luce di tutto questo Lucano ''risulta oggetto di un esilio politico non giustificato da alcuna ragione giuridica''.

In attesa di una risposta da parte del presidente Mattarella, arriva la solidarietà del mondo politico. Proprio ieri  il segretario del Pd Nicola Zingaretti in un twit ha scritto: "Caro Mimmo ti sono vicino e mi unisco alla mobilitazione del Comitato Undici Giugno per garantirti quello che per me è un diritto umano, fare visita a tuo padre in fin di vita. Siamo con te". 
 

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