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Carenza idrica ad Arghillà, riunione al serbatoio Alfieri: tre le soluzioni

Tecnici e politici si sono ritrovati oggi, su invito del Comitato di quartiere, nei locali del serbatoio per accertare l'insufficienza d'acqua che affligge il popoloso quartiere

Si sono trovati al serbatoio Alfieri. Sono arrivati tutti:  l’assessore Rocco Albanese, responsabile delle risorse idriche e del patrimonio edilizio, il presidente del consiglio comunale Enzo Marra, Luisa Tripodi, funzionaria delegata dalla Prefettura, i responsabili dell’ufficio acquedotti Domenico Macrì, Vincenzo Cordiano e il manovratore Agostino Russo, e per il coordinamento di Quartiere il Presidente Giovanni Votano, Don Antonino Iannò, parroco di S.Aurelio in Arghillà, Mariella Quattrone, Fabrizio Vadalà, Albino Passalacqua, Pietro Marcianò, e Giuseppe Naim.

Una riunione tecnica, questa mattina, proprio per cercare di capire direttamente sul posto i problemi idrici che attanagliano Arghillà, sempre, e che d'estate diventano insopportabili. Anche oggi, infatti, nelle case degli abitanti il popoloso quartiere che conta più di seimila abitanti, i rubinetti sono “asciutti”. L'acqua arriva per poche ore e spesso nei piani alti per nulla. 

Nei locali del serbatoio Alfieri, che serve Arghillà, Rosalì e Villa San Giuseppe, i tecnici ed i politici si sono incontrati su esplicita richiesta del Cooordinamento di Quartiere e della consigliera Mariella Quattrone.

Arghilla acqua riunione 01-2

“Il sopralluogo – fa sapere il Comitato di quartiere - ha consentito di accertare innanzitutto che già alle ore 11 il serbatoio era vuoto, come più volte evidenziato, di conseguenza è lampante l'insufficienza dell’apporto d’acqua per il popoloso quartiere, cosa che ha comportato l’ avvio di una argomentata e a volte aspra discussione tra i presenti sulle azioni da intraprendere. Azioni sia nel lungo periodo, per rimediare con soluzioni strutturali ad una endemica e vergognosa carenza che si ripresenta da decenni, sia soluzioni tampone che possano dare un po' di respiro agli abitanti provati dalla mancanza d’acqua e dal caldo asfissiante”.

“Dal punto di vista strutturale , è stato comunicato dal Comune, che la soluzione di attivare il Pozzo Penna non è praticabile per la vetustà della condotta che da s.Cono porta ad Alfieri, che oggi non sopporterebbe l’aumento , tanto è vero che si sta lavorando per sostituirla ( i lavori però dureranno almeno tre mesi).

Le soluzioni a suo tempo promesse al Coordinamento, ovvero il nuovo pozzo e il nuovo serbatoio, ormai acclarati come necessari per Arghillà, fermo restando gli sprechi e gli usi impropri per i giardini o altri usi abusivi da parte di pochi in danno di tutti gli altri abitanti, sono in attesa di autorizzazione finanziaria dal Governo, dovendo essere finanziati con i fondi del decreto Reggio, il cui delegato è il sindaco . Il Comune con le sue risorse autorizzerà a breve gli altri lavori di ammodernamento richiesti e concordati a suo tempo, tra i quali il telecontrollo, i quadri elettrici, le saracinesche etc.

Nell’immediato sono emerse tre soluzioni: l’attivazione , nel giro di qualche giorno, del pozzo Cotroneo, che dovrebbe servire Rosalì, e quindi rimpinguare l’afflusso di acqua per Arghillà. I tecnici comunali sono già al lavoro per l’estrazione della pompa elettrica e la sua manutenzione, la settimana prossima dovrebbe attivarsi.

L’alternanza delle manovre di afflusso di acqua , riservando l’apertura delle condotte per Arghillà Nord al mattino, dalle 6 alle 11 e nelle ore pomeridiane per Arghillà sud, in modo da garantire, secondo certi calcoli effettuati sul posto, un afflusso anche ai piani alti di Arghillà Nord. La richiesta a Sorical, effettuata telefonicamente sul posto, di aumentare, in qualche modo, l’afflusso al serbatoio alfieri, sempre in via emergenziale e provvisoria".

"Il coordinamento di quartiere esprime soddisfazione perché si è riusciti finalmente ad acclarare sul posto, in un franco dibattito, la natura reale e la portata delle carenze idriche ad Arghillà, e dà atto della buona volontà di tutti gli intervenuti per trovare soluzioni a un problema complesso e annoso, dall’altro attende di vedere i primi risultati delle soluzioni oggi faticosamente individuate, e seguirà i percorsi attuativi , sia emergenziali che di più vasto respiro, per la rinascita del quartiere”.

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