Periferie, Arghillà e le sue strade ancora senza nome
La denuncia dell'Udi che evidenzia la grave situazione dopo più di due anni dalla delibera di giunta comunale e un lavoro sul territorio fatto con la commissione toponomastica
Via Edward Lear, piazza dell'integrazione tra i popoli, via Alexander Langer sono alcuni dei nomi delle strade di Arghillà ma nessuno lo sa. In quelle strade, infatti, non c'è alcuna targa o scritta che assegni i nomi alle vie e così da quando è sorto questo quartiere in estrema periferia nord della città si va avanti con l'indicazione dei comparti.
Da oltre trenta anni dal suo insediamento, Arghillà, risulta privo del nome delle vie e le seimila e più persone che vi abitano non hanno un'identità dei luoghi.
Eppure il Comune ha deliberato nel lontano aprile del 2019 l'intitolazione dell'area ma da allora ad oggi nessuna via è stata denominata e non riporta le indicazioni stradali. Anche google map evidenzia un'ampia zona senza vie e riporta solo via Arghillà nord e via Arghillà sud.
Non si capisce cosa sia accaduto e cosa abbiamo impedito l'inserimento delle targhe visto anche che si era arrivati alla scelta grazie ad un lavoro lungo e partecipativo realizzato dalla Commissione toponomastica guidata dal presidente Giuseppe Cantarella, con il Coordinamento di Quartiere e un lavoro di gruppo effettuato dai bambini del Centro diurno Parrocchiale coordinato da Mariella Quattrone e Cetty Priolo, con le indicazioni anche della Parrocchia di S.Aurelio. Il presidente Giuseppe Cantarella si era complimentato per il lavoro svolto e aveva voluto ringraziare uno per uno i bambini, per la perfetta corrispondenza sia dei nomi indicati che per le motivazioni illustrate con i criteri che erano stati individuati per le vie nelle aree prescelte (Poeti, scrittori, ambiente e grandi meridionalisti) e ribadito che “la cultura è la principale strada per l’ emancipazione, mentre l’ignorante sarà sempre schiavo di qualcuno”.
Era stato un momento importante, per il quartiere, per recuperare l’identità e l’appartenenza ma che rischia di diventare, ancora una volta, motivo di frustrazione e di rassegnazione.
Lo dice chiaramente l'Unione donne in Italia di Reggio Calabria che da tempo lavora attivamente sul territorio di Arghillà per le donne ed i bambini, con la presenza di una piccola biblioteca condotta insieme all'associazione Nati per leggere, e con diverse relazioni di affiancamento e sostegno alle donne che lì vi abitano.
“Lasciare ancora questo grande quartiere senza i nomi delle strade – evidenziano le volontarie dell'Udi – è grave, vuol dire privare questi cittadini del senso civico e di appartenenza al loro quartiere. Fa rabbia pensare che hanno lavorato, coinvolgendo anche i bambini, per scegliere i nomi da dare alle strade, pensando al futuro, ed invece, a distanza di quasi tre anni non c'è nulla. Occorre che l'amministrazione comunale si attivi al più presto. Sollecitiamo l'intervento del sindaco affinché si risolva questa questione”.