L'Asp stanzia 190 mila euro per istituire l'Unità di cattura cani

L'Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria si appresta a dotarsi di una "Unità di cattura cani" per mitigare il "dilagare del fenomeno dell’abbandono dei cani e del randagismo, implementando l’anagrafe canina". Vista, però, la carenza in organico delle figure professionali necessarie, l'ente dovrà rivolgersi all'esterno al fine di mettere in piedi un servizio che riveste particolare interesse nelle attività di prevenzione dell'Asp.

Al dipartimento prevenzione dell'Asp, che è pronta a mettere sul tavolo 190 mila euro cone si evince dalla deliberazione numero 68 del 23 gennaio scorso, spetterà il compito di preparare un capitolato speciale d'appalto attraverso il quale individuare  un soggetto esterno che abbia i requisiti di legge per effettuare tale attività per la durata di un anno e, comunque, nelle more  - come si legge nella deliberazione del commissario straordinario Lucia Di Furia - di un "eventuale reclutamento diretto delle figure professionali specifiche".

La genesi di questa decisione è strettamente legata ad un decreto del commissario ad acta del 2018 con il quale la  Regione Calabria stabiliva che “Presso ogni Azienda sanitaria sono attivate le Unità di cattura cani in numero sufficiente a poter ricoprire il servizio sul territorio di competenza”.

Quindi, per adempiere a quanto prescritto dal decreto, e considerato che "nell’ambito delle attività di prevenzione dell’Asp di Reggio Calabria ha assunto particolare rilievo la problematica sanitaria connessa all’incremento del fenomeno del randagismo con aspetti negativi in relazione alle zoonosi, alla fecalizzazione degli ambienti urbani, a traumi, molestie, incidenti, allergie, frequenti segnalazioni di aggressioni nei confronti di persone e altri animali", si è deciso di procedere all'affidamento esterno del servizio.