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Panificatori a confronto: "Salviamo le nostre attività e la qualità del prodotto"

Con l’energia elettrica raddoppiata, la farina aumentata del 130%, l’olio, il burro, il lievito a rischio scarsità è conseguenziale che anche il prodotto pane segua la stessa dinamica

La categoria dei panificatori è in fermento. Due settimane di serrati incontri in sede. Caldissimo il telefono del presidente Nino Laurendi e dei componenti del direttivo Assipan incalzati da operatori letteralmente frastornati da una situazione che, lungi dal migliorare, rischia di degenerare. Infatti, con gli aumenti dei prezzi di farine, cereali, materie prime in generale, nonché dei costi delle utenze più che raddoppiati e con uno Stato che non interviene in alcun modo per tutelare un bene di prima necessità, molte attività hanno superato il limite di sopportazione.

All’incontro è stata condivisa la linea di restituire dignità ad un lavoro nobile ma, forse non tutti lo capiscono appieno, faticosissimo. Lavorare tutte le notti, cambiare ritmi di vita, trascurare i propri affetti, arrivare al pomeriggio con le spalle intorpidite per le lavorazioni degli impasti non è assolutamente semplice.

“È una realtà, dichiara il presidente Assipan Laurendi, che il costo medio del pane alla “bocca del forno” (il costo di produzione per intenderci) non è inferiore a 2,60 euro. Come è possibile, vendere al banco a meno di questa cifra? Come si può lavorare per 10 ore al giorno per finire, nella migliore delle ipotesi in pareggio. Il cliente già lo capisce e, quasi, si stupisce che i prezzi di tutti i prodotti abbiano subito aumenti ed il pane no. Non è dignitoso lavorare per mesi in perdita e, se in una prima fase, sperando in un miglioramento della situazione, abbiamo resistito tenendo i prezzi di vendita invariati, adesso non ci sono più le condizioni. In attesa di altri confronti, guardandoci negli occhi siamo stati tutti d’accordo per attuare a brevissimo un aumento percentuale medio del prezzo del pane”.assipan_06_04-2

Gli oltre 40 operatori coinvolti, sia i giovani sia gli anziani, sono compatti.  Per i componenti del direttivo Nino Santoro, Rodolfo Magno, Antonio Destefano “aumentare i prezzi è una necessità, perché se è vero che il nostro obiettivo primario è proteggere il Cliente è altrettanto vero che dobbiamo assicurare la qualità del prodotto e tutelare le nostre aziende, le famiglie nostre e dei nostri dipendenti. Vogliamo chiarire che non si tratta di una speculazione ma di sopravvivenza. Di lavorare dignitosamente”.

Con l’energia elettrica raddoppiata, la farina aumentata del 130%, l’olio, il burro, il lievito a rischio scarsità è conseguenziale che anche il prodotto pane segua la stessa dinamica. 

“L’aumento sul quale stiamo ragionando, con il supporto degli uffici Confcommercio e del direttore Fabio Giubilo, fermo restando il rispetto delle norme a tutela dei consumatori – assicura Laurendi – per il legame forte che ci lega al cliente, sarà contenuto nei limiti di sostenibilità delle nostre imprese”.

Soprattutto conclude il presidente Assipan “chiediamo a tutti gli operatori di aprirsi al confronto, di contattarci, di venirci a trovare per capire cosa succede fuori dal proprio panificio. Da soli tutto sembra più difficile, insormontabile, immutabile e non si fa altro che seguire una lunga e inesorabile scia che porterà alla chiusura delle attività, soprattutto le meno strutturate”. 

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