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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Atti persecutori, minacce e maltrattamenti in famiglia: arrestati due mariti violenti

Intervento immediato dei poliziotti grazie ai protocolli Eva e Liana. Il questore Vallone invita a segnalare episodi simili, la polizia garantirà sempre la tutela delle vittime della violenza di genere

Il contrasto ai reati contro le donne e i minori ha portato all’arresto di due uomini responsabili, in un caso, di atti persecutori e minaccia aggravata e, nell’altro, di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. Significativo il primo arresto nella zona nord della città. Gli agenti sono intervenuti dopo la  richiesta di aiuto di una donna, minacciata dall’ex marito con delle bottiglie di vetro rotte, alla presenza del nuovo compagno. L’uomo, prontamente bloccato dai poliziotti nei pressi dell’abitazione della donna, era in possesso di uno zaino, all'interno sono state trovate due mezze bottiglie con il collo infranto, oggetti idonei per l’offesa.

Per M.F.C., di 44 anni, reggino, sono scattate le manette perchè colto in flagranza di reato di minaccia aggravata. Accompagnato in Questura per le formalità di rito, grazie alla denuncia dell’ex moglie, presentata nei giorni scorsi ed inserita nella procedura Eva, l'uomo è stato sottoposto anche all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip Valentina Fabiani, presso il Tribunale di Reggio Calabria.  L’autorità giudiziaria ha ritenuto idonea l’emissione della misura restrittiva, considerati i vari e ripetuti comportamenti vessatori effettuati dall’uomo nei confronti della donna, tra i quali: molestie telefoniche, pedinamenti, appostamenti, offese, minacce, danneggiamenti e tentata violenza sessuale. L’ex moglie è stta inserita nella procedura Liana a tutela delle vittime di violenza di genere.

Secondo intervento degli agenti in serata. N.B., cittadino marocchino di 30 anni, pregiudicato, è stato arrestato perchè responsabile del reato di maltrattamenti in famiglia ai danni della moglie e delle tre figlie minori. L'uomo, dopo essere rientrato dal lavoro, per futili motivi, si è avventato contro la figlia maggiore. Per evitare il peggio, la moglie dopo essersi messa in mezzo tra i due, è stata colpita da un pugno al collo, sferrato dal marito, che ha proseguito nel suo’atteggiamento violento e minaccioso nei confronti della figlia. Approfittando di un momento di distrazione, la donna ha preso le tre figlie minorenni ed è scappata da casa e dopo un primo momento di smarrimento, ha trovato la forza di contattare il suo legale di fiducia che dopo aver raggiunto la vittima e le figlie ha richiesto l’intervento della polizia.

Una pattuglia delle volanti e un'unità cinofila hanno raggiunto l’abitazione di N.B. che è stato sorpreso nelle scale mentre tentava di allontanarsi dall’abitazione. Prezioso il lavoro del cane antidroga Kent che ha subito avvertito, prima addosso all’uomo, e poi nell'appartamento la presenza di stupefacenti. In un pensile della cucina, infatti, i poliziotti hanno rinvenuto due buste di sostanza vegetale, per un peso complessivo di 42 grammi, risultata cannabis al controllo eseguito dagli esperti della scientifica.

L’’uomo è stato anche segnalato al prefetto per la relativa contestazione amministrativa prevista dalla normativa sulle sostanze stupefacenti, mentre la donna, medicata dai sanitari del pronto soccorso, è stata giudicata guaribile in 12 giorni per le lesioni subite dopo il pugno. La stessa, in sede di denuncia, ha riferito di altri episodi di violenza subiti che hanno aggravato la posizione dell’uomo e permesso all’autorità giudiziaria di disporre la custodia cautelare in carcere in attesa della convalida del provvedimento provvisorio di polizia, misura ritenuta idonea al fine di tutelare la moglie e le figlie. Tutte sono state inserite nella procedura Liana. Ancora una volta, anche se con aspetti differenti, la richiesta di aiuto delle vittime e l’immediato intervento delle volanti ha permesso di evitare ulteriori e ben più gravi conseguenze alle cosiddette vittime vulnerabili.

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