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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Devastata la Fondazione Falcomatà, la solidarietà della società civile

Dopo l'inqualificabile atto vandalico all'interno della struttura che ospita la Fondazione dedicata al compianto Italo Falcomatà, le reazioni del mondo della cultura e non solo

Cresce lo sdegno in città per il vile e inqualificabile atto vandalico subito dalla Fondazione Falcomatà. Accanto al mondo politico, anche le associazioni cittadini hanno voluto rivolgere un messaggio di solidarietà alla famiglia dell'indimenticato Italo, sindaco della Primavera di Reggio Calabria. 

"Solidarietà alla Fondazione Italo Falcomatà, alla sua presidente, professoressa Rosetta Neto, e a tutta la famiglia del compianto sindaco della ‘Primavera di Reggio’, a cominciare dal figlio Giuseppe che a tanti anni di distanza ne ha raccolto il gravoso testimone alla guida dell’amministrazione di palazzo San Giorgio".

Lo afferma Domenico Vecchio, presidente di Confindustria Reggio Calabria, dopo il danneggiamento della sede dell’istituzione intitolata alla memoria del primo cittadino. "Gli imprenditori reggini associati a Confindustria esprimono indignazione e sdegno per quanto accaduto.

Episodi criminosi di questo tipo, che vanno stigmatizzati e condannati pubblicamente, generano un senso di impotenza e di sgomento in chi li subisce, ma soprattutto devono far scattare una ferma e corale reazione dell’intera società civile. Alla Fondazione Falcomatà giunga in questo momento l’attestazione più sincera e calorosa della vicinanza della nostra associazione, unita all’invito a non cedere dinanzi ad azioni così vili e, anzi, a moltiplicare gli sforzi per arricchire il dibattito culturale nella nostra città con voce forte e autorevole. Sono certo - conclude l’ingegnere Vecchio - che gli inquirenti faranno al più presto piena luce su questa inquietante vicenda assicurandone i responsabili alla giustizia".

"Il gesto colpisce ingiustamente non solo i sentimenti di una famiglia, ma l’impegno storico-culturale portato avanti dagli associati che hanno lavorato a lungo per rafforzare la memoria di ciò che una città intera non può dimenticare", afferma Giuseppe Bova, presidente del Circolo Rhegium Julii che aggiunge "la libertà si conquista anche con atti di civiltà, di tolleranza e di giustizia e questo, spiace dirlo, non appartiene al gesto di chi si è macchiato di un così grave gesto di violenza. Auspichiamo che il futuro ci riservi diversi e nuovi esempi di generosa convivenza civile e culturale perché questo non sia considerato il tempo dell’assenza, dell’odio e della disumanità".

La condanna per il gesto ingiustificabile arriva anche dalla Cisl Fp di Reggio Calabria, nelle persone del segretario generale Enzo Sera, del delegato ai rapporti politici e sindacali alla Metrocity Adolfo Romeo, nonché del segretario aziendale Felice Foti esprimono solidarietà incondizionata al sindaco Giuseppe Falcomata, alla sua famiglia ed in particolare alla madre Rosetta Neto, per l'infame e deprecabile atto vandalico, presso la sede della fondazione Falcomatà. Azione che viola, non solo gli affetti familiari, ma la memoria sacra di un sindaco amato dai reggini".

Anche per Silvana Velonà, presidente dell’Accademia del Tempo Libero, quanto accaduto è "un’azione sporca e vigliacca! Voglio far giungere al sindaco Giuseppe Falcomatà e alla famiglia, la mia solidarietà e quella di tutta l'Accademia. Questo deprecabile atto rappresenta tutto ciò che va combattuto con ogni mezzo, perché palesa totale assenza di valori e ideali. È un atto vile, perché ha inteso colpire la memoria di una persona che non c'è più, e che tanto ha dato a questa città, non solo come amministratore, ma anche come uomo. È un atto grave perché attacca un ideale di legalità, correttezza, altruismo. La mia speranza è che molti degli oggetti si possano recuperare perché cari ricordi di famiglia, prima ancora che testimonianza storica del nostro passato, e che gli autori di cotanto scempio possano presto essere assicurati alla giustizia. Al nostro Sindaco e a tutta la sua famiglia giunga il sostegno e l’ideale abbraccio del direttivo dell’Accademia".

"Assistere ad eventi di così tale ripugnanza - sottolinea il consiglio d’Amministrazione, i dipendenti e tutte le componenti aziendali della società Hermes Servizi Metropolitani srl -  nei confronti di una realtà che custodisce una parte importantissima della memoria del passato di Reggio Calabria, rende ancora più amaro un momento già delicato per la vita sociale di una città che non vuole essere più associata a gesti così balordi".

Secondo l'Arci provinciale di Reggio Calabria l’inaccettabile e barbaro gesto colpisce non solo la famiglia Falcomatà ed i volontari della Fondazione ma "ferisce l'intera comunità di Reggio Calabria. Se la vandalizzazione della sede della Fondazione vuole essere l’illusorio tentativo di rimozione del ricordo del sindaco Italo Falcomatà, dell’eredità morale e dell’esempio indelebile di riscatto e legalità della nostra città che egli rappresenta, esso non potrà sortire alcun effetto. Confidiamo nell'operato delle forze dell'ordine affinché vengano individuati al più presto gli autori di tale vile azione".

"Ancora una volta – scrive Stefano Iorfida, dell'associazione Anassilaos – la cultura viene presa di mira, quella cultura che, nel momento di difficoltà in cui viviamo, offre ristoro, consolazione e rifugio. Non è la prima volta che avviene nella storia. Dai falò delle vanità di Girolamo Savonarola al rogo dei libri nella Germania nazista in tanti e per ragioni diverse si sono opposti alla cultura allo scopo di condurre l’uomo ad un pensiero unico e imbrigliare l’umanità. Riteniamo che ciò non sia possibile e ci batteremo con tutte le nostre forze perché ciò non avvenga mai. Al presidente della Fondazione e al sindaco Giuseppe Falcomatà la solidarietà e il sostegno dell’Associazione Culturale Anassilaos e di tutti gli amici del sodalizio con l’impegno a contribuire solidarmente al ripristino della sede e alla ricostituzione del patrimonio immateriale della Fondazione".

Solidarietà e vicinanza al sindaco Giuseppe e alla famiglia, anche dall’associazione ReteSociale. Il presidente Bruno Monorchio e la vicepresidente Luisa Romeo manifestano sdegno e rabbia per quanto accaduto nella sede della Fondazione Italo Falcomatà. "Un gesto deplorevole che tocca il cuore non solo della famiglia Falcomatà, a cui noi ci sentiamo vicini e manifestiamo proprio questa vicinanza, ma di un'intera città sia per il gesto che per il simbolo di ciò che è stato fatto. Il ricordo di un ex amministratore, di un periodo della nostra città e di anni passati d belli, volutamente danneggiati ma non distrutti, poiché le idee e i sogni continueranno a vivere e non sarà un vile gesto di pochi a spegnare il fuoco vivo della speranza. Non passerà mai ciò che il Bene e quel ricordo ha lasciato nella nostra città tra idee, opere e azioni! Il bene prevale sempre!"

Condanna il vile gesto Nuccio Pizzimenti, presidente dell'associazione Cittadini per il Cambiamento, che esprime la solidarietà al sindaco Giuseppe Falcomatà e alla famiglia. "Mi auguro, che i responsabili di questo atto vandalico vengano individuati al più presto".

"Un vile gesto che non cancella nulla", commenta Legambiente Reggio Calabria. "E' un attentato ignobile che offende tutta la città. La memoria di Italo Falcomatà e della splendida Primavera di Reggio sono un patrimonio per tutti, e suscitano un sentimento collettivo di indignazione e sconcerto. Siamo intimamente legati a quella stagione politica esaltante, di rinascita sociale e culturale, di cui abbiamo fatto parte, attraverso la presenza in giunta di uno di noi - afferma Nicoletta Palladino, presidente Circolo Legambiente Città dello Stretto -. Nel ricordo caro e affettuoso della persona Italo, delle sue doti di amministratore e della limpida figura di uomo politico, esprimiamo solidarietà alla famiglia e ai membri della Fondazione”.

Oggi che è la Festa della Liberazione, la giornata del ricordo di un passato di lotta e di Resistenza, deve essere ricordata anche “quella” Resistenza della Primavera reggina. Il circolo di Legambiente è ancora più colpito perché questo episodio è stato così vicino all’appuntamento annuale della Corrireggio, cui Italo Falcomatà era molto legato, e che proprio in una sua edizione successiva alla scomparsa ha sostenuto la nascita della stessa Fondazione. Questo episodio nulla cancella della memoria di Italo Falcomatà, che anzi si rinnova più forte in questa circostanza sgradevole in tanti cittadini.

Al di là dell'atto in sé che ci si augura sia opera solo di sconsiderati, si esprime l’augurio e la speranza che questa città, nelle sue varie espressioni anche politiche bipartisan, faccia i conti con una grande questione che rimane ancora aperta, sospesa tra passato e presente. La rappresenta bene il verso finale di una poesia del grande Majakovskij utilizzata in una Corrireggio di tanti anni fa e che a Italo piacque tantissimo: "...Perché infine tutte le altre questioni sono più o meno chiare: quella del pane e quella della pace. Ma questa questione cardinale della primavera bisogna, costi quel che costi, risolverla adesso".

Il presidente di Ecolandia oltre la solidarietà chiede chiarezza: "Si tratta di un’azione di vandalismo estremo per il
modo con cui è stata brutalizzata la memoria del sindaco della Primavera reggina. Non siamo d’accordo nel trattare la questione come 'azione di balordi' perché tanti sono gli elementi che suscitano preoccupazione. Il primo è la data scelta, la vigilia della Festa della Liberazione.

Il secondo è l’accanimento contro gli oggetti più cari di Italo, cominciando dalla famosa matita rossa e blu, che sono stati bruciati, stuprati, distrutti. Non si può dire che si tratti di ladri, vista la ridicola refurtiva (due vecchi computer di nessun valore), anche perché i ladri, ed anche i tossicodipendenti che hanno bisogno di denaro fresco, non si accaniscono con la memoria di una persona illustre, ma vanno alla ricerca di denaro o preziosi. Infine, le scritte: “satana”, “ultra”, ed una stella a cinque punte.

Quindi un messaggio folle che mette insieme la tifoseria del calcio, le brigate rosse e le messe nere. Se non si tratta di psicopatici gravi, allora si può ben pensare che c’è stata una volontà di depistaggio bene orchestrata. Non ci sono prove - conclude il presidente - per dire che questo attacco vandalico possa essere visto all’interno di una strategia nazionale di gruppi neonazisti, che in occasione del 25 aprile hanno coperto di svastiche i monumenti dedicati ai partigiani. Non c’è una svastica né un messaggio grafico equipollente. Eppure c’è un fatto: l’attacco vile a una Fondazione ispirata ai valori democratici e antifascisti del sindaco Italo Falcomatà".

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