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Palazzo San Giorgio

Comune, aumento delle spese militari: solo Pazzano vota no

In commissione consiliare il rappresentante della Strada ha espresso il suo parere contrario

Non ci sta Saverio Pazzano a destinare soldi per il finanziamento delle armi. E così mentre in Italia si dibatte sull’ordine del giorno di Fratelli d’Italia che vuole il 2% del Pil destinato alle armi, ecco che la questione entra anche a Palazzo San Giorgio. La Strada spiega in una nota che in "commissione ottava votano favorevolmente tutti i commissari, eccetto Saverio Pazzano. La mozione ha chiaramente un valore simbolico, impegna il Sindaco a farsi portavoce di questo indirizzo. Ma pur nei simboli occorre stabilire chi ha il coraggio di portare i problemi della città al tavolo della discussione e chi è compatto solo nel tenere il cappello alle scelte romane. Il Consiglio Comunale che non ha saputo mettersi d’accordo per il documento sulle infrastrutture, che non sa unirsi per affrancarsi dalle decisioni governative che sempre più affossano e isolano il Sud e Reggio, che non riesce unitariamente a rivendicare nulla per le politiche sociali, per il lavoro, per la salute, per l’aeroporto, per i trasporti, per i giovani riuscirà a unirsi nel chiedere che vengano investiti più soldi in armi. Vedremo presto come i consiglieri si orienteranno in Consiglio comunale". 

"È una vergogna dalla quale ci dissociamo non solo con le parole, ma con i fatti. Maggioranza e centrodestra compatti nel dire a Roma: Obbedisco! Troverete un solo no. Quello de La Strada con Saverio Pazzano. Noi obbediamo alla coscienza, ai bisogni della città, alle persone libere. Vogliamo più soldi per le politiche del lavoro, per lo sviluppo vero del nostro territorio. Non i soliti soldi erogati con progetti che lasciano il tempo che trovano e che spesso lasciano macerie e opere incompiute. Vogliamo un Paese che investa stabilmente per le necessità di chi non arriva a fine mese, di chi non ha un lavoro, per le piccole partite Iva strozzate da tassazioni assurde mentre l’Iva per le armi viene abbassata. È una vergogna alla quale non partecipiamo. 

Vogliamo l’Europa dei popoli. Che si costruisce a partire da enti locali capaci di interpretare le istanze dei territori. Siamo un territorio che ha bisogno che il prodotto interno lordo sia orientato ai servizi essenziali, che non abbiamo! Il nostro no, purtroppo solitario, all’investimento in armi è un sì a quelle politiche attive per Reggio che purtroppo mancano. E che continueranno a mancare, finché saranno tutti uniti solo nel ricevere istruzioni dagli equilibri romani".

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