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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Autismo, l’Asp non paga le terapie del piccolo Matteo: la mamma chiede aiuto al prefetto

La signora Villani denuncia le inadempienze dell'Azienda sanitaria, condannata dal Tribunale reggino a sostenere le spese: "Non chiedo un favore, ma che venga messo in atto un diritto"

Non un giorno come gli altri, quello di oggi, per Angela Villani. Non solo perché, questa mattina, è scesa in piazza per gridare a tutti la sua rabbia, la sua disperazione di madre ma è anche il giorno in cui il suo piccolo Matteo, compie sei anni. 

Matteo è un bimbo dolcissimo, affetto da autismo e, in quanto tale, necessita di cure e terapie costanti per garantire a lui e alla sua famiglia, di condurre una vita il più vicino possibile alla normalità. Oggi mamma Angela, spinta da quella forza che solo una madre conosce, denuncia le inadempienze da parte dell’Asp che nonostante una condanna da parte del Tribunale di Reggio Calabria al pagamento delle spese per le terapie per il figlio, non ha ancora provveduto ad ottemperare la sentenza. 

Nè i vertici aziendali, hanno mai incontrato i genitori del piccolo Matteo, nonostante le continue richieste. Oggi, la situazione è divenuta insostenibile, non solo emotivamente, ma soprattutto economicamente. Le terapie per questo tipo di malattia sono costosissime, si parla di 40 euro l’ora per ogni seduta. “Abbiamo dovuto chiedere aiuto a familiari ed amici –racconta Angela Villani- che ci hanno aiutato e supportato” e quando ricorrere all’aiuto dei cari non è stato più possibile, in attesa di risposte da parte dell’Asp, racconta la mamma di Matteo, “Abbiamo chiesto aiuto alla legge e fatto causa all’Asp. Il 18 febbraio, finalmente la sentenza che obbligava l’azienda a pagare.

Lì abbiamo visto  aprirsi uno spiraglio di luce”. Una “luce che vorrei, adesso, si concretizzasse”. La signora Angela, non chiede altro che “sia rispettata la legge”. Il 9 aprile scorso si è rivolta anche al garante Marziale che ha inviato una comunicazione all' Asp e a quanti potevano intervenire per far attivare immediatamente le cure per Matteo. Anche in questo caso, “la risposta dell’Asp è stato il silenzio”. La situazione è grave, “fermare le terapie vuol dire regredire, far morire dentro Matteo”, “abbiamo venduto anche l’ultimo cimelio di famiglia per riuscire a dare continuità di cure per nostro figlio, non ce la facciamo più. Adesso non sappiamo più a cosa aggrapparci”.

“Oggi sono qui –continua la Villani- per chiedere al prefetto di Reggio Calabria di intervenire e di aiutarci a risolvere questa atavica questione”. “Non sto chiedendo un favore, sto solo chiedendo quello che venga messo in atto  un diritto, riconosciuto dalla legge”. “Se una madre non può credere nella giustizia –prosegue- a cosa devo credere?”. 

La madre del piccolo Matteo ha chiesto un colloquio privato con il prefetto Massimo Mariani: “Chiedo le risposte che nè l’Asp nè il commissario ad acta Saverio Cotticelli, mi hanno mai voluto dare”.   Matteo ha bisogno delle terapie altrimenti i piccoli "progressi" fatti sino ad oggi, non varranno più nulla “questo sarebbe il più bel regalo per mio figlio”. Auguri Matteo.

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