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La commedia "U sapiti com’è" inaugura la stagione dell’Oda

Lo spettacolo andrà in scena sabato 18 dicembre al teatro Cilea. A calcare per la prima volta il palcoscenico reggino, il giovane attore Alessandro Idonea, figlio dell’indimenticabile Gilberto

Un testo forte e allo stesso tempo delicato, fragilità umane messe a nudo e superate dalla forza dell'amore. Questo e tanto altro nella imperdibile commedia “U sapiti com’è”, in scena sabato 18 dicembre al teatro Francesco Cilea per l’apertura della nuova stagione dell’Officina dell’Arte di Peppe Piromalli.

A calcare per la prima volta il palcoscenico reggino, il giovane attore Alessandro Idonea, figlio dell’indimenticabile Gilberto insieme ad una strepitosa compagnia composta dagli attori Bruno Torrisi, Angela Sapienza, Manuela Ventura, Giovanna Criscuolo, Nellina Fichera, Manuela Cordovana, Loredana Marino, Enrico Pappalardo, Pietro Privitera, Giovanni Rizzuti, Chiara Barbagallo, Nino Signorello. 

Nei panni del protagonista Cola, il catanese Alessandro, ruolo interpretato per oltre 200 repliche da papà Gilberto rimasto stregato da una commedia scritta nel 1910 dalla letterata palermitana Francesca Sabato Agnetta. "Cola è il figlio di una povera donna, molto tenera e amorevole con la sua prole e, anche se a volte, per i suoi comportamenti, viene deriso, la gente gli vuole bene e quando rimarrà solo, riceverà da tutti amore e comprensione - racconta Alessandro -. Il tema è  molto attuale e, girando per l’Italia e l'Estero, siamo riusciti a portare tante risate ma anche momenti di riflessione. Ancora oggi, la disabilità è un tasto dolente per la società ma chi vive con un handicap deve avere le stesse opportunità di chi non lo ha, gli stessi diritti, gli stessi doveri ma, soprattutto, merita rispetto e umanità". 

Il giovane interprete è pronto a stupire il pubblico reggino ma è anche molto "emozionato di essere nella stagione dell’Oda e portare questa commedia in un teatro importante come il Cilea. Ringrazio l'amico Piromalli per avermi dato fiducia in un momento così particolare per l’arte e poi, nel nostro Paese, raramente le direzioni artistiche danno fiducia ai giovani - conclude il protagonista -. Peppe ha avuto il coraggio di investire e credere su di me e su una compagnia che non ha visto all’opera ma che mostrerà di avere talento e, soprattutto, donerà a Reggio Calabria spensieratezza e sorrisi".

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