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L'evento / Bagnara Calabra

Il Premio Mia Martini resta a Bagnara e si apre a nuove possibilità

Nino Romeo conferma che anche quest'anno nonostante le difficoltà finanziarie il festival si svolgerà nella sua sede natale, ma ben vengano futuri inviti di comuni calabresi

In questi giorni alcuni rumors hanno paventato un trasloco del premio Mia Martini fuori da Bagnara, ma al momento le acque sono tranquille in casa dello storico festival. Si tratta di voci generate dall'oggettiva fatica che ogni anno conduce al regolare svolgimento dell'evento, ma nulla di concreto ed imminente. La finale dell’edizione 2022 si svolgerà, come sempre da ormai ventotto anni, nella cittadina natale di Mimì, in autunno, ma il patron Nino Romeo spiega che “se in futuro si farà avanti qualche altro comune del territorio regionale non sarà un dramma, il premio, come lo era l’arte di Mimì, è un marchio culturale di calabresità, al di là di Bagnara”. La manifestazione canora intitolata alla nostra più grande artista, insomma, è un po’ come i Bronzi, un patrimonio comune di tutti i calabresi, senza campanilismi. Non fragile e inamovibile al pari dei Guerrieri, per restare nel tema del cinquantesimo anniversario.

Le difficoltà finanziarie incontrate in questi anni dall’evento bagnarese sono però note. “Abbiamo lavorato affrontando mille sacrifici – spiega Romeo – e lo stiamo facendo anche ora. E’ chiaro che si sente la mancanza di un teatro e che le spese di gestione del palatenda per noi da soli sono rilevanti. Uno spettacolo di portata minore si sarebbe potuto organizzare anche d’estate all’aperto e avremmo risolto molti problemi, ma non è questo il nostro caso. Inoltre in alta stagione le strutture ricettive della città non riuscirebbero ad ospitare tutte le persone che lavorano all'evento e necessariamente dobbiamo pensare a periodi in cui tanti turisti ed emigranti ripartono e c'è maggiore capienza”.

Immaginare la serata conclusiva del festival fuori da Bagnara non sarebbe però così blasfemo, e Romeo ricorda come già gli incontri artistici propedeutici allo show finale si sono svolti in giro per la Calabria (quest’anno a Scalea lo scorso giugno). Nato nel 1995 per iniziativa del regista, che fu amico di Mia Martini, il premio è andato avanti nonostante avversità e contrasti, senza aiuto economico se non quello di pochi, preziosi sponsor privati.

Chi lo ha seguito sin dagli esordi non può non ricordare come fosse partito con un sostegno e prospettive più sostanziosi da parte degli enti, facendo nel tempo guadagnare a Bagnara e la Calabria una vetrina di visibilità nazionale (l'ultima, all'inizio di agosto, su Raiuno). Riconosciuto come evento culturale dalla Regione (ma in assenza di un sostegno fattivo anche dell'amministrazione comunale), il festival è per Nino Romeo un impegno morale: “Lo presi all’epoca con Sarina, la zia che per Mimì era più di una madre. L’ho promesso a lei e andrò avanti. Se qualcuno vorrà ospitare il premio sempre in Calabria lo valuteremo, non ci sarebbe niente di male”. 

Avanti tutta dunque verso l’edizione 2022, per la quale sono entrate nel vivo le fasi dei finalisti della sezione giovanile “Una voce per Mimì” e, a brevissimo, degli emergenti.

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