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Lavori pubblici / Caulonia

Basta vittime sulla Statale 106: "I sindaci reggini occupino la strada killer in catene"

Appello dell'organizzazione di volontariato dopo la riunione a Caulonia, che ha riproposto le solite motivazioni per il mancato ammodernamento sul pericolosissimo tratto provinciale

Sulla Ss 106 le parole servono a poco e i sindaci della provincia reggina dovrebbero semmai passare a iniziative di protesta concrete, compresa quella eclatante di occupare la strada stradale jonica con le fasce tricolori e persino incatenarsi. A dirlo è l'organizzazione di volontariato “Basta vittime sulla strada statale 106”, esprimendo un duro commento dopo l'incontro tenuto a Caulonia con la partecipazione dei sindaci reggini interessati al tracciato della Ss. Secondo l'organizzazione, in quella sede l’unico ad aver restituito il senso della realtà è stato, per paradosso, il commissario straordinario per la Statale 106 Massimo Simonini, a fronte di amministratori rimasti in un certo senso senza parole di fronte all'ennesima giustificazione sull'abbandono della tristemente nota "strada della morte".

L'intervento di Simonini, secondo l'organizzazione, ha sfatato il mito secondo cui, per la zona di Reggio Calabria, il problema sia dovuto alla mancanza di progetti. Il commissario straordinario ha infatti illustrato i 12 interventi previsti per la Statale 106 in Calabria tra Sibari e Reggio Calabria e tra questi ce ne sono soltanto 3 nella provincia reggina: si tratta della variante di Caulonia, i lavori di realizzazione dell'asta di collegamento tra la Ss 106 VAR/B (svincolo Gerace) e la Ss 106 (prolungamento Locri) ed i lavori per la variante di Palizzi. I restanti 9 interventi, sottolineano dall'Odv in una nota, "si concentrano tutti tra Sibari e Catanzaro e non solo assorbono la quasi totalità delle risorse ad oggi disponibili (tra quelle effettive e quelle presunte), ma determinano lavori che si protrarranno per almeno 15 anni".

Pertanto "la mancanza di progettazione valida è una scusa da parte di chi è in mala fede o vuole semplicemente azzardare una motivazione alla semplice mancanza di volontà politica che – a partire dai sindaci – determina la scelta di non ammodernare la strada killer tra Locri e Reggio Calabria e tra Caulonia e Squillace".

La nota dell'organizzazione di volontariato ricorda anche che lo scorso 1 marzo nell’adunanza del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici è stato discusso il progetto dell’itinerario in variante su nuova sede della S.S.106 tra Catanzaro e Crotone e il 22 marzo è toccato alla Sibari – Corigliano-Rossano. Inoltre lo scorso 31 marzo l’Anas Spa ha pubblicato il bando di gara per i primi 16 chilometri di nuova Statale 106 tra Crotone e Cutro (“stralcio 1 – lotto 2”).

"Ciò è avvenuto - continua la nota - nonostante il Consiglio sul progetto di fattibilità tecnico economico ha espresso un parere colmo di rilievi: in ordine agli aspetti archeologici, paesaggistici e ambientali, urbanistici, architettonici, percettivi, geologici, geotecnici, idrologici ed idraulici, viari, strutturali, impiantistici. In parole povere è stato mandato in gara un progetto fatto malissimo. Tant’è vero che adesso chi si aggiudicherà la progettazione definitiva ed esecutiva dovrà realizzare un buon progetto che rispetti le norme ed i pareri evidenziati dal Consiglio. E seppure questo primo stralcio mandato in gara non ha un progetto - aggiungono - non ha neanche una completa copertura finanziaria. NDei 346 milioni di euro necessari secondo Anas per la realizzazione della Crotone-Cutro, ad oggi solo una parte è coperta da un finanziamento".

A rendere ancora più inequivocabile lo scenario, il commissario straordinario Simonini, ha trasmesso al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti il dispositivo di approvazione in linea tecnica del progetto di fattibilità tecnico economica con espressa possibilità di annullamento della procedura e/o di revoca dell’aggiudicazione intervenuta nel caso in cui non sia autorizzata l’integrale copertura finanziaria dell’importo dell’intervento, attualmente solo parzialmente finanziato.

Sostiene dunque l'organizzazione: "Mentre in altre latitudini si avviano processi senza valide progettualità e coperture finanziarie nell’area reggina due anni fa servivano i fantomatici 51 milioni di euro tanto decantati dall’onorevole Cannizzaro per la progettazione ma di fatto mai visti ed oggi servono altri 3 anni per progetti validi da mandare in gara".

Per questo “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” lancia quella che non è una vera provocazione ma un appello improntato alla missione di informare correttamente e con serietà tutti i cittadini: "Non sarebbe più utile far cessare queste congregazioni di sindaci (buone solo per creare passerelle), per decidersi, finalmente, ad occupare la Statale 106 con la fascia tricolore magari decidendo di incatenarsi fino a quando lo Stato non decide concretamente di fare qualcosa per l’ammodernamento della 'strada della morte' in provincia di Reggio Calabria?" 

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