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Bilancio, Marcianò: "La mia bocciatura nasce da numeri incontrovertibili"

La consiglie di Impegno e identità sostiene che "senza opportuni correttivi si rischia di far naufragare il sistema economico finanziario del Comune" 

“In tempi in cui il paradigma della sostenibilità sta ispirando ogni sfera del vivere civile parlare di un bilancio totalmente insostenibile è più che mai spiacevole”, arriva la stroncatura da parte di Angela Marcianò, consigliere comunale di Impegno e Identità è severa e non ammette giustificazioni di sorta. 

“La mia bocciatura – avverte con preoccupazione la docente universitaria – nasce da numeri incontrovertibili.  Comparando i dati 2021 con quelli dei consuntivi precedenti emerge una situazione allarmante, che senza opportuni correttivi rischia di far naufragare il sistema economico finanziario dell’ente. Sono i dati del 2014, comparati a quelli attuali, a certificare le politiche fallimentari messe in campo da chi ha amministrato la città. Parto dai dati relativi alla popolazione residente. Nel 2014 c’erano 183.974 abitanti. Nel 2020 (ultimi dati disponibili Istat) il numero è sceso a 173.026. Abbiamo quindi ben 10,850 residenti in meno. Quasi 11 mila abitanti in meno rappresentano in buona parte la conseguenza di un costante flusso di reggini che hanno scelto di abbandonare la nostra città, con una media di 2500 ex residenti ogni anno. E’ evidente, quindi, come siano mancate serie politiche di sviluppo economico e concreti aiuti alle famiglie". 

"Non si è neppure pensato di promuovere alcuni istituti come, ad esempio, la destinazione del 5x1000 dell’Irpef, che i contribuenti reggini potrebbero destinare, a costo zero, al nostro Comune, per sostenere finalità di interesse sociale. Ho chiesto ai dirigenti, senza ricevere alcuna risposta, a quanto ammonta il dato delle assegnazioni del 5x1000 al Comune di Reggio Calabria”.

“In una città di 173 mila abitanti – rende noto la presidente del movimento Impegno e Identità-  il Comune ha incassato solo 546 euro su un potenziale di 2 milioni e mezzo derivante dai 5 miliardi di Irpef pagata dai reggini. Il Comune è in deficit perché ha troppi crediti non riscossi, ben 675 milioni di euro, cioè 3.600 euro circa in media per abitante. Il fondo crediti di dubbia esigibilità o difficile esazione ammonta ad una cifra spaventosa di 439 milioni di euro. Colpisce, in particolare, la difficoltà di recupero dei crediti scaduti (ricordo che il recupero dell’evasione è uno dei punti qualificanti per avere ulteriori fondi governativi) con percentuali intollerabili intorno all’1% del riscosso effettivo. Questa situazione è stata compensata da indebitamento, da ultimo con i provvedimenti governativi volti al riequilibrio (per un debito complessivo di circa 602 milioni, in media 3.200 euro per reggino, in media 14.800 per una famiglia di 4 abitanti).

"Il disavanzo al 31 dicembre scorso è pari a 267 milioni. E’ vero che si è abbassato rispetto ai 339 milioni del 2020, ma i toni trionfalistici sul dato possono essere polverizzati anche da un bambino. Gli stessi dirigenti hanno ammesso che si tratta di un miglioramento raggiunto grazie agli aiuti di Stato (60 milioni già pervenuti), di cui, tra l’altro, hanno beneficiato, non per meriti, anche altre città. Avendo presente questo quadro allarmante e partendo dalla condizione di deficitarietà certificata dagli stessi revisori dei Conti, ho fatto delle precise domande ai dirigenti, delle cui non risposte desidero informare la città. 

Le domende senza risposta

1) E’ vero che nel rapporto tra dipendenti e popolazione, il Comune di Reggio ha meno della metà delle risorse necessarie? Sì, è vero. (Per esempio. nella Polizia municipale il 67% sotto-organico, il settore sport ha solo 2 dipendenti, appena 10 all’Avvocatura).

2) Possiamo sapere che fine ha fatto la tanto osannata convenzione con il Formez, attraverso la quale questa maggioranza assicurava in tempi brevi la partenza del nuovo piano assunzionale per circa 200 nuovi dipendenti? La risposta è che si è interrotto tutto.

3) Il recente parere positivo della Cosfel (Commissione per la Stabilità Finanziaria degli Enti Locali) sul piano del fabbisogno aprirà la stagione dei concorsi o si limita a stabilizzare talune categorie di precari e ad aumentare il monte orario per gli lsu ? E’ il caso della seconda opzione.

4) E’ vero che, anche a causa della deficitarietà, non potranno essere assunti i dirigenti oggi a termine e che quindi a gennaio cesserà il loro incarico? Sì.

5) Il riscosso sulla TARI è al 10%? Forse più alto, al 20.

6) Il fondo contenziosi nel nostro Comune, oggetto di specifici rilievi da parte dei revisori, è stato aumentato a circa 14 milioni. Può ritenersi adesso sufficiente? Risposta dei revisori stessi: "Contiamo si possa aumentare". 

La dirigente all’Avvocatura, a cui io ho fornito il testo della relazione dei revisori, non conosceva questa ulteriore richiesta rivolta al settore ed ha riferito a noi consiglieri che l’avvocatura  ha  già effettuato le valutazioni alle quali si fa riferimento nella successiva relazione”.

“Nel corso delle audizioni il punto di massimo sconcerto – confessa il consigliere comunale Marcianò - si è raggiunto con la disarmante battuta di uno dei dirigenti ascoltati, che seraficamente ha detto: ‘Non è un problema dell’Ente ma della città che non paga i tributi’. Mi chiedo, ma l’ente che funzioni ha? Rappresenta un’entità astratta rispetto alla cittadinanza? Dentro e dietro questa dichiarazione prospera il fallimento di un'amministrazione.

Ogni anno ci vuole una pezza, cioè lo Stato che dia fondi ulteriori con la promessa di un rimborso. A riprova dell’inesistenza di una politica capace di programmare correttivi e soluzioni nel lungo periodo, come nel caso della  raccolta differenziata. 

Partita nel dicembre 2014 con investimenti importanti (8 milioni circa l’anno), dopo 7 anni è ferma al 43,44% con circa 56 milioni spesi. La percentuale che deve essere raggiunta per legge è del 65%. A Reggio Calabria il livello di differenziata è sceso in un anno del 10% nonostante la produzione rifiuti pro sia scesa dai 497 chili pro capite  del 2019 ai 315 del 2020.

Cosa dire poi dell’addizionale Irpef che non cresce? Sappiamo bene che si tratta di uno degli indicatori dell’aumento del PIL cittadino. Quali politiche sono state messe in campo da parte dell’amministrazione?

La mia domanda sugli introiti incassati dai permessi a costruire, alla quale non ho ottenuto   risposta, delinea attraverso i dati che ho recuperato, ancora meglio il quadro. Gli introiti sono scesi come riscossione da 1 milione e 700 mila del 2014 ai 300 mila del Consuntivo del 2021. Questo vuol dire che in una città, terza in Italia per estensione, l’edilizia privata è ferma con tutte le ricadute di ordine occupazionale ed economiche e sociali conseguenti”. 

“Reggio Calabria – sono le conclusioni tratte da questa ampia disamina del consigliere Marcianò - è ferma sull’orlo di un precipizio e non è detto che ogni anno arrivino le cinture di sicurezza da Roma per impedirci di precipitare rovinosamente. 

Per queste ragioni nei prossimi mesi, come movimento Impegno e identità, provvederemo all’elaborazione ed alla presentazione di proposte deliberative finalizzate a far fronte a talune di queste problematiche. Vogliamo promuovere un’inversione di rotta rispetto ad un modus operandi fatto di passerelle mediatiche prive di sostanza e, fin dove possibile, arrestare il declino sociale economico e quel che è peggio lo sconforto, che pervade tutta la comunità”. 

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