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Cronaca

Brogli elettorali, le dichiarazioni di Falcomatà ai pm: "Mi fidavo di Castorina"

Il primo cittadino è stato sentito dai magistrati che hanno seguito l'inchiesta della Digos, anche Demetrio Delfino è passato dal Cedir, troppi i "non ricordo" e i sostituti procuratori gli suggeriscono di nominare un difensore

“Ho firmato la delega in favore di Castorina in quanto mi sono fidato della sua buona fede”. A parlare è Giuseppe Falcomatà, il sindaco di Reggio Calabria che è stato sentito a sommare informazioni dai sostituti procuratori, alla presenza del procuratore Giovanni Bombardieri, nell’ambito dell’indagine portata a compimento dalla Digos sulle elezioni comunali dello scorso autunno.

Il riferimento è al documento di delega per la nomina dei presidenti di seggio sulla quale ruota una parte dell’inchiesta che ha portato all’arresto dell’ex consigliere comunale del Pd, Antonino Castorina.

Un documento che il giovane politico dei “democrat” avrebbe portato all’attenzione del primo cittadino nel giorno dell’inaugurazione dell’illuminazione de Parco lineare sud. “Castorina - dice Falcomatà ai magistrati - mi disse che vi erano problematiche e che, in qualità di componente della commissione elettorale, poteva dare una mano. Non ho dato peso al fatto che la delega fosse priva di intestazione. La sera stessa l’avvocato Albanese mi disse che la delega non si poteva fare e, di conseguenza, ho provveduto ad adottare un provvedimento di annullamento. Non ho chiamato nell’immediatezza Castorina per dirgli che mi aveva fatto firmare un atto (la delega) che non si poteva fare; ne abbiamo parlato solo successivamente, incidentalmente, ma ho ritenuto che lo stesso non lo avesse fatto per danneggiarmi”.

Davanti ai pubblici ministeri della procura reggina, poi, è stato sentito a sommarie informazioni anche Demetrio Delfino, indagato nell’ambito dell’inchiesta chiusa all’alba di oggi. Il suo interrogatorio, dal quale emergono numerosi “non ricordo”, termina in poco tempo, quando i sostituti procuratori, alla presenza del procuratore vicario Gerardo Dominijanni, hanno sospeso il verbale: “in quanto emergono a carico del Delfino estremi di reato in particolare di cui all’articolo 323 del codice penale (abuso d’ufficio ndr)”, avvertendo il politico che potranno essere svolte indagini a suo carico e suggerito all'ex presidente del consiglio comunale di nominare un legale difensore. Un'affermazione alla quale Demetrio Delfino ha risposto: "Mi riservo di nominarlo".

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