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Lavoro / Rosarno

Le buone pratiche della Cisl per i braccianti immigrati

Assemblea del sindacato con l'ente bilaterale agricolo sulla situazione nella piana di Gioia, Rosarno e San Ferdinando

Progettare e sperimentare nuove buone pratiche per restituire dignità a una categoria di lavoratori invisibili, i migranti impiegati come braccianti a ore nelle campagne della provincia. Se ne è parlato in un'assemblea tenuta ieri per iniziativa di Fai Cisl provinciale, Cisl città metropolitana e Ente Bilaterale Agricolo Territoriale di Reggio. "Occorre andare oltre le parole mediante iniziative che aiutino le sofferenze degli ultimi", commenta Romolo Piscioneri, segretario generale della Cisl città metropolitana di Reggio, sintetizzando il senso della riunione. "Si tratta di gente che lavora nei nostri campi con grandi sacrifici, inseguendo una speranza o molto semplicemente per sfuggire alla disperazione, dopo aver attraversato prima il deserto e poi il mediterraneo tra mille insidie. Rosarno - continua Piscioneri - resta una realtà socialmente fragile e complessa, viste le dinamiche stagionali che aggregano un numero significativo di flussi di immigrati fuori controllo, nonostante il notevole sforzo istituzionale rivolto al superamento della tendopoli per un'accoglienza diversa e in linea con la particolarità proprie dei lavoratori immigrati".

Non può non tornare alla memoria la clamorosa rivolta di Rosarno, che fece aprire gli occhi di tutta Italia sulle condizioni disumane di vita di questi lavoratori irregolari e sfruttati. Ma non accade solo a Rosarno, come spiega ancora il sindacalista: "Le esigenze del mercato del lavoro nel settore agricolo fanno da richiamo durante la stagione delle grandi campagne di raccolta e non si limita solo alla piana di Rosarno, ma interessa altri luoghi in ambito comunitario, poiché l'Europa perde ogni anno circa tre milioni di lavoratori, per effetto della messa in quiescenza, senza poterli sostituire, visto il drastico calo demografico, creando delle vere emergenze per mancanza di manodopera. Sicché - dice ancora Romolo Piscioneri - il fenomeno porta ad una doverosa valutazione fuori dalle ideologie o alzate di scudi politici, proprio per valutare le iniziative più idonee da adottare in un momento di debolezza del tessuto economico e sociale, penalizzato anche dalla mancanza di forza lavoro".
Secondo il segretario generale della Cisl città metropolitana, "l'Europa non può non prendere provvedimenti volti a favorire l'apertura a ingressi regolari programmati in ragione dei reciproci fabbisogni, facendo accordi diplomatici ed economici, con pari dignità, tra paesi di origine e quelli di transito. Significherebbe creare una collaborazione evitando viaggi irregolari gestiti dagli scafisti, superando quel traffico che ogni anno lascia centinaia di morti nel mediterraneo".
Il primo intervento, premessa a ogni buona pratica sui territori, deve dunque essere ai vari livelli governativi: "Aprendo all'immigrazione regolare, in forza di una norma lungimirante che tenga conto di una doverosa
semplificazione, pur mantenendo i capisaldi di una governance europea, che assicuri un'equa ricollocazione e un'accoglienza organizzata e dignitosa, si eviterebbero i tanti disagi e la concentrazione confusa nella tendopoli o in alloggi di fortuna con le conseguenze ormai note, così come da anni si verifica nell'intera area della piana di Gioia Tauro, con Rosarno e San Ferdinando perennemente in difficoltà"

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