Corrireggio, una storia lunga quarant'anni e un finale ancora da scrivere
Si festeggia la 41 esima edizione di una gara podistica che apre l'antimafia sociale
La Corrireggio compie quarant'anni ma Legambiente festeggia la quarantunesima edizione di questa storica corsa aperta ad atleti e semplici cittadini organizzata ogni 25 aprile.
È un lungo cammino che la Lega per l'ambiente compie a Reggio Calabria con la voglia di scuotere l'interesse della città e aggregare consenso attorno a un'idea di cambiamento. Agli inizia degli anni Ottanta, quando ancora non era scoppiata la prima guerra di mafia, ecco che sulla Collina di Pentimele la speculazione politico-mafiosa aveva messo le mani. Così ecco che il primo appello per fermare la speculazione è del 1982 e poi nel 1983 arriva la prima edizione della Corrireggio, organizzata da un gruppo di amici dell’ambiente e dal nascente Circolo Lega per l’Ambiente di Reggio Calabria, tenuto a battesimo da Fabrizio Giovenale, punto di riferimento importante per il mondo ambientalista, tra i fondatori di Legambiente e collaboratore de La Nuova Ecologia con la sua rubrica “Giovenalia”.
Dunque la Corrireggio non è solo una gara podistica ma è un impegno sociale, è resistenza, è la voglia di cambiare le cose. "Da allora ogni 25 aprile si corre la Corrireggio - ricorda Nuccio Barillà, storico dirigente della Lega per l'ambiente - per ricordare la Festa della Liberazione in modo non rituale e offrire ai più giovani riflessioni che attualizzino quei valori civili per tradurli in pratica quotidiana, confermandosi nel corso degli anni non solo come uno tra i più importanti appuntamenti sportivi, ma anche come occasione di riflessione e di iniziativa collettiva sui problemi dell’ambiente e sulla qualità del vivere urbano.
La Collina di Pentimele ha continuato ad essere il focus di tante altre iniziative del Circolo, dai campi antibracconaggio alle denunce sugli scempi ambientali e paesaggistici, dai Campi di volontariato internazionale (dal 1990), alle manifestazioni per la pace, ai concorsi d’arte e alle mostre.
Sono uomini e donne, giovani, che credono nel cambiamento e vogliono dimostrare che Reggio non è solo 'ndrangheta. Agli inizi degli anni Ottanta, dunque, ecco che si gettano le basi di quella che sarà l'antimafia sociale e che vedrà poi Nuccio Barillà, Peppe Toscano, insieme ai movimenti cattolici e non solo, costruire il grande movimento per la pace che porterà a Reggio Calabria, per la prima volta nella storia, la marcia Perugia-Assisi del 6 ottobre 1991: si trasferì infatti, in Calabria per la storica manifestazione “Reggio-Archi”.
"Quel giorno decine di migliaia di persone provenienti da ogni parte dello Stivale - ricorda Danilo Chirico nel suo libro Storia dell'antindrangheta - sfilarono contro la ’ndrangheta costruendo una pagina significativa della storia della Calabria e aprendo la stagione dell’antimafia sociale italiana che si consoliderà dopo le stragi del 1992".
Un percorso di resistenza, di lotta, costruito piano piano, sognando una nuova città. Molti di quei ragazzi di allora, sono diventati dirigenti politici, hanno contribuito alla rinascita di Reggio e alla Primavera con il sindaco Italo Falcomatà. Hanno cercato di ridisegnare il futuro di Reggio Calabria, credendo e portando avanti le parole di don Italo Calabrò "nessuno escluso, mai". Hanno cercato di creare una città inclusiva, cercando di sconfiggere la 'ndrangheta e i poteri forti.
Quarant'anni di cammino per l'ambiente e per la pace, con la Corrireggio, oggi più che mai attuale. Il punto di vista ambientalista rappresenta infatti oggi una chiave utile e moderna, capace di esplorare ed evidenziare le tante connessioni tra questioni ambientali e questioni sociali, capace di valorizzare le diversità senza permettere che esse siano utilizzate a giustificazione delle disuguaglianze, capace di favorire la contaminazione tra culture.
Buon compleanno Corrireggio e buon 25 aprile, augurando altri quarant'anni di cammino per le strade "difficili" di questa città, segnando il passo del cambiamento!
