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Giovedì, 25 Aprile 2024
Il report

Sicurezza e contrasto lavoro nero, Biondo vuole una commissione unica

La Calabria prima in Italia per incidenti sul lavoro. L'intervento del segretario generale Uil Calabria Santo Biondo

"I dati forniti dall’Inail sugli incidenti sul lavoro, che vedono la Calabria primeggiare in questa drammatica classifica, ci dicono che sul tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, non bisogna mollare, ma intensificare invece la nostra azione, affinché la politica assuma scelte chiare e precise. La nostra Campagna #ZeroMortiSulLavoro, ha avuto e continua ad avere questo obiettivo".

Così il segretario generale Uil Calabria, Santo Biondo, che in una nota ribadisce: "Sulla sicurezza occorre che il Paese si doti di una strategia nazionale. L’Italia è l’unico Stato in Europa a non averne una che metta insieme tutte le azioni, nazionali e territoriali, utili a contrastare la piaga degli incidenti sul lavoro. Scendendo dal piano nazionale a quello locale, sul tema della sicurezza, la Calabria deve fare tanta, tantissima, strada. Intanto, chiediamo alle parti datoriali di lavorare insieme affinché nella nostra regione si diffonda la contrattazione di secondo livello, di territorio, di settore, di filiera".

Secondo Biondo "la Calabria, in questo ambito, deve recuperare un pesante ritardo che le lavoratrici ed i lavoratori pagano in termini di: retribuzioni più basse, meno welfare, meno sicurezza sui luoghi di lavoro. Una contrattazione di secondo livello il cui ricorso potrebbe essere incentivato, in accordo con la Regione, attraverso le risorse del Fse plus, della programmazione 14/20 e 21/27.

Sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, poi, alla Regione Calabria diciamo che l’Osservatorio per quanto importante è insufficiente. Intanto occorre mettere mano alla commissione regionale sul lavoro sommerso, un retaggio dei precedenti governi regionali che così come è strutturata serve a poco. 

Questa sommissione - per il segretario generale della Uil - va ripensata, va riformata e dobbiamo farlo insieme: Regione, parti datoriali e parti sindacali. E dato che lavoro nero e irregolare e insicurezza sul lavoro camminano, purtroppo, di pari passo, in Calabria occorre costituire un’unica Commissione regionale: quella per il contrasto al lavoro nero e per la promozione della sicurezza nei luoghi di lavoro. 

In Calabria quasi 136 mila sono i lavoratori irregolari, con un tasso di incidenza del 22%. Quasi tre miliardi prodotti dal sommerso. La nostra regione è maglia nera in Italia per il lavoro nero e irregolare, nessun altra realtà del Paese presenta una performance così negativa". 

Un Organismo regionale tecnico/politico, presieduto da una figura calabrese di rilievo, un esperto in materia, con funzioni consultive e propositive nei confronti della Giunta e del Consiglio regionale, sarebbe auspicabile.


 

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