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Giovedì, 25 Aprile 2024
Le reazioni

Maltempo, lo sconforto e la rabbia dei cittadini: "Quella tragedia sarebbe potuta succedere ovunque"

Dai comitati di quartiere si ricordano le segnalazioni fatte per la manutenzione e la sicurezza, e a proposito della cura del verde si rilevano interventi spesso non appropriati

E' un lunedì atipico per Reggio Calabria, un giorno feriale a mezzo servizio con le scuole che restano chiuse per accertamenti di sicurezza e le squadre di operai comunali al lavoro per rimediare ai danni di due giorni di maltempo furioso, che hanno listato a lutto la città con una morte assurda.

Mentre gli alberi caduti sono rimossi e trasferiti nell'area fiera di Pentimele e dai cancelli serrati della villa comunale è possibile vedere un altro ricovero di piante, grossi rami e fogliame, il sentimento comune dei cittadini è di dolore e soprattutto rabbia.

La città è sotto choc per la tragedia dell'avvocato Giovanni Pellicanò, che pochi collegano all'imprevedibile e nefasta situazione climatica di sabato scorso in allerta arancione e quasi tutti invece imputano allo stato di incuria del verde pubblico (sulla morte dell'uomo la procura ha aperto d'ufficio un'inchiesta per omicidio colposo e l'area è stata sequestrata).  

I cittadini dei quartieri più colpiti hanno un vissuto di segnalazioni senza esito

Sul viale Galilei il vento ha abbattuto al suolo sette alti alberi, in una zona residenziale dove i disagi sono tanti e non nuovi all'amministrazione. Filomena Malara, presidente del comitato di quartiere Ferrovieri-Pescatori, commenta: "Quegli alberi sono caduti come birilli. Siamo circa 10.000 residenti, anche qui sarebbe potuto accadere un dramma come quello di via San Giuseppe".

Indignazione e sconcerto sono tanto più forti ricordando le tante segnalazioni del comitato: "Sono state fatte per la piazzetta che abbiamo adottato sul viale, dove ci sono palme altissime che presentano metri di fogliame secco che rischia di cadere addosso alla gente, che per rincasare deve passare da lì. Lo abbiamo segnalato due anni fa, e ancora non c'è stato un intervento".

In particolare gli alberi che sabato scorso hanno creato il caos erano stati interessati da una massiccia potatura lo scorso luglio ma, spiega Malara, "abbiamo avuto modo di notare che questi lavori non sono mai fatti in modo organizzato e sistematico.

Spesso non è esposto neanche il cartello di divieto di sosta, e questo comporta che si operi discontinuamente, solo negli orari senza passaggio di auto. Insomma interventi random - continua - nel caso del viale Galilei eseguiti soltanto sul lato mare, e la giustificazione è sempre la mancanza di fondi, per gli alberi come per le strade malridotte o per la scuola di via Foscolo, abbandonata nel degrado nonostante per quel progetto i finanziamenti siano disponibili".

I vigili del fuoco in azione sul viale Galileo Galilei

Nel rione un'emergenza già denunciata è quella di un pericoloso marciapiede sventrato a causa di una perdita idrica: "Il Comune si è limitato a transennare l'area, oltre a intimare di provvedere ai privati responsabili del danno". 

Durante i sopralluoghi di questi giorni il sindaco facente funzioni Paolo Brunetti è stato assediato dai residenti delle zone colpite dal maltempo, e in questo quartiere, come in quello in cui è morto Pellicanò, dove ci sono insediamenti di ex case popolari, è stata citata la competenza dell'Aterp. "Non conosco la questione - dice Filomena Malara - ma penso che un amministratore non possa trincerarsi dietro la ricerca di colpe e responsabilità. La priorità dev'essere la sicurezza dei cittadini, come fossero figli. Se ci sono rischi per un figlio si provvede e si evita il peggio, eventualmente ricorrendo poi contro chi era obbligato ma non ha fatto nulla.

Qui invece si interviene solo quando si arriva al limite e nell'ordinario ci si affida alla fortuna sperando che non accada niente, ma fino a quando si può agire così? Se fossi io al loro posto non ci dormirei la notte. E poi - conclude - questo andazzo scoraggia i cittadini perbene. Nessuno mai paga per errori e irregolarità e molti iniziano a pensare che comportarsi civilmente in questa città non serva". 

Albero crollato in via San Giuseppe, sequestrata l'area: le foto

Il luogo in cui ha perso la vita l'avvocato Pellicanò ha problemi sedimentati nel tempo. "Sono cose che accomunano quasi tutti i quartieri di Reggio - dice Barbara Lombardo, presidente del comitato della zona Gebbione viale Aldo Moro - e che vanno dai tombini in tilt con poche gocce di pioggia, ai detriti e le acque reflue che si riversano in strada, alla scarsa illuminazione. Parlo di disagi di ogni giorno, perché gli eventi di questi giorni sono stati eccezionali e purtroppo impossibili da prevenire, ma i cittadini sono insofferenti perché potenzialmente rischiano la vita in qualsiasi momento".

Tra cornicioni dei palazzi pericolanti, quegli alberi di vecchia data che vedono manutenzione rara e non costante ma anche l'incuria dello stesso viale Aldo Moro ("era il fiore all'occhiello del quartiere - commenta Lombardo - ora è in evidente decadimento"), i residenti non si sentono tutelati nella salute e sicurezza. "Ho dovuto chiedere a mia figlia di 12 anni di non uscire di casa neanche oggi - conclude Barbara Lombardo - perché la situazione del ripristino delle strade dopo il maltempo qui è uno scenario da terzo mondo. Non si tratta di una questione straordinaria, noi cittadini dobbiamo poter andare in farmacia o a fare la spesa senza avere paura di non tornare più". 

Quasi conclusi gli accertamenti sulle scuole, Brunetti fiducioso che domani si possa tornare in classe

E nella giornata di massima emergenza è stata anche la (ragionevolissima) raccomandazione del sindaco facente funzioni a uscire solo se strettamente necessario a scatenare un'ondata di reazioni critiche. Dopo la morte dell'avvocato, i cittadini che vivono in zone alberate si sono sentiti miracolati e hanno interpretato quelle parole come un'implicita accusa di irresponsabilità. "La soluzione non è non uscire - è stato il commento di molti - ma avere una città sicura". 

Brunetti replica così: "Un'allerta meteo di quel tipo è un evento eccezionale. Ognuno è stato libero di uscire e agire come ha ritenuto, da parte nostra abbiamo chiesto di prestare attenzione perché con un vento a 120 km orari il rischio che un albero cada è purtroppo alto. Era un invito al buon senso e mi dispiace che qualcuno lo abbia percepito diversamente". 

Mentre scriviamo, la messa in sicurezza procede bene e il sindaco informa che sono stati completati gli accertamenti su quasi tutti i plessi scolastici (relativamente agli alberi e a eventuali danni degli edifici, sinora non riscontrati). Se le condizioni meteo lo consentiranno le operazioni dovrebbero concludersi entro poche ore e domani le scuole potranno riaprire - ovviamente in caso contrario sarà emanata una nuova ordinanza. Anche le strade sono state quasi interamente liberate da residui di materiale trasportato dal vento. Nessuna novità al momento è pervenuta al Comune sull'inchiesta per la morte di Giovanni Pellicanò

Istituto telesio manutenzione alberi

La vigilanza di Legambiente sulle potature, Liotta: "La manutenzione richiede una pianificazione che oggi manca"

La potatura degli alberi è un assillo di Legambiente, che in città vigila perché questo tipo di lavoro sia effettuato con i corretti criteri tecnici. Ribadendo come in questa materia non basta fare tanto per farlo, e gli interventi sbagliati provocano più danni che benefici. Lidia Liotta, componente del comitato scientifico dell'associazione, precisa: "Quello che è accaduto sabato scorso è dovuto a un evento climatico eccezionale, e purtroppo ne vediamo tanti e sempre più ravvicinati, anche in periodi come questo in cui sarebbero impensabili... se facciamo un paragone con l'anno scorso, il maggio del 2022 a Reggio era stato completamente diverso. Questo dovrebbe farci riflettere seriamente sui cambiamenti del clima".

Riguardo la manutenzione cittadina del verde, Liotta ricorda che negli anni Novanta era stato avviato un censimento del patrimonio arboreo reggino: "E' uno strumento basilare all'interno di un piano strutturato di manutenzione e decoro del verde urbano, come avviene in molte città. Censire non significa soltanto sapere quante piante esistono e le loro specie ma anche conoscerne lo stato di salute, esemplare per esemplare. L'albero che ha ucciso quell'uomo era probabilmente in condizioni precarie". 

A rendere le piante fragili sono anche le operazioni manutentive inopportune. Continua Lidia Liotta: "Molti interventi sono eseguiti quando le fronde sono diventate invasive, quindi in piena emergenza, ma soprattutto avvengono in momenti non adatti, spesso perché sono lavori appaltati e seguono i tempi delle procedure burocratiche. Così capita che si facciano potature durante la nidificazione della fauna selvatica, oppure quando non è il periodo giusto dell'anno per la stessa piante. Gli alberi hanno i loro tempi e operazioni simili li indeboliscono".

Il caso degli alberi tagliati a piazza De Nava è emblematico di un settore molto delicato da gestire. Quegli alberi (secondo il Comune e una specifica segnalazione di Andadic) sarebbero stati tolti perché pericolosi, ma la gente ha attaccato quella scelta.

"E’ un settore - conclude Liotta - che deve essere pianificato con azioni basate sulle competenze. In molti viali della citta gli alberi non sono sani, e non sempre gli alberi si possono salvare. Il punto è saper cosa fare dopo il taglio: in alcuni casi le nuove piantumazioni non erano adatte ai luoghi e non hanno avuto uno sviluppo positivo. Questa materia richiede programmazione, non azioni dettate dall'emergenza". 

Gli alberi a Pentimele

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