Mense scolastiche, Mazza: "I Nas non hanno mai riscontrato difformità"
La parola alla presidente della Commissione comunale dopo le vicende di questi ultimi giorni. Il commento del sindaco facente funzioni Paolo Brunetti
Sotto la lente d'ingrandimento, a fine anno scolastico, sono finite le mense scolastiche di Reggio Calabria. Un caso sollevato dal presidente della commissione controllo e garanzia di Palazzo San Giorgio, Massimo Ripepi che, a suo dire, ha avuto segnalazioni su disservizi. Così ecco che il consigliere comunale ha chiamato in audizione la dirigente del settore 11 istruzione, Girolama Daniela Roschetti che ha confermato che sono stati rinvenuti "capelli in una vaschetta, frutta e verdura avariate, fesa di tacchino ammuffita e vermi nell’insalata".
La ditta che fornisce il servizio al Comune è la Scamar e ogni giorno, da cinque anni prepara e distribuisce quasi mille pasti, ovvero il 70% della richiesta, per alunni e insegnanti delle scuole elementari e medie (due volte la settimana). C'è anche un'altra azienda, Serranò, che fornisce trecento pasti al giorno ma per la quale non sono arrivate lamentele. Il servizio mensa è andato avanti fino al 31 maggio, di fatto la fine dell'anno scolastico, e non è stato sospeso dal Comune.
La dirigente Roschetti ha affermato, in commissione, che "non ci sono stati casi in cui la salute dei bambini sia stata messa in pericolo” e "l'anno scolastico sta per finire", come ha ricordato anche il sindaco facente funzioni Paolo Brunetti che segue la vicenda con attenzione.
I pasti durante l'anno scolastico sono stati preparati dalla ditta in un centro cottura a Gallina e poi distribuiti nelle scuole. Un servizio reso in base ad un appalto che ha avuto durata per cinque anni (tre+due) e che è stato prorogato in pandemia.
La Commissione mensa scolastica
A vigilare sull'efficienza del servizio c'è la Commissione mensa scolastica, voluta dal ministero della salute e istituita dal Comune. Uno strumento che "consente ai genitori di essere informati sull'alimentazione di loro bambini. È anche un ausilio all'Amministrazione comunale per migliorare la qualità e la corretta gestione del servizio. È uno strumento di raccordo, quindi, tra il Comune, erogatore del servizio di refezione, e i cittadini utenti che si affianca al responsabile del servizio nell'effettuazione dei controlli e del monitoraggio".
Compiti ben definiti dal regolamento comunale e che stabilisce le funzioni: "Collegamento tra le varie mense scolastiche presenti nelle scuole ed il soggetto titolare del servizio; monitoraggio dell'accettabilità del pasto e della qualità e la rispondenza del servizio al capitolato di fornitura da parte della ditta fornitrice; osservazione e verifica delle modalità di preparazione dei pasti nel rispetto delle tabelle dietetiche, degli ingredienti utilizzati e delle date di scadenza; verifica della distribuzione dei pasti e verifica della coerenza tra menù concordato e menù effettivamente preparato.
La commissione è composta da due rappresentanti dei genitori per ogni istituto comprensivo nominati dal Consiglio d'istituto stesso; due rappresentanti del personale docente per istituto comprensivo; un tecnologo alimentare e un biologo nutrizionista abilitati alla professione; un rappresentante del settore competente; un rappresentante del servizio di refezione scolastica nominato dal gestore del servizio mensa; due apparentanti degli istituti comprensivi indicati dall'Ufficio scolastico provinciale; un rappresentante per le associazioni di volontariato, ong, onlus, che abbiano conclamata esperienza nel settore. È componente di diritti l'assessore all'Istruzione o un suo delegato.
"In Commissione mensa mancano il tecnologo alimentare e un biologo nutrizionista abilitati alla professione - specifica la presidente Mazza - ma la loro nomina non è compito della Commissione bensì dell'amministrazione comunale. Voglio anche ricordare che la Commissione è stata istituita sei anni fa e solo adesso si solleva questa questione". "Noi siamo un organismo consultivo e per questo esprimiamo pareri all'amministrazione comunale. Non tocca alla Commissione Mensa sospendere o meno il servizio, ma sono solo decisioni che può assumere l'amministrazione. C'è da dire che i controlli dei Nas non hanno riscontrato difformità".
I disservizi e i disagi
Dunque, una nutrita Commissione che ha, più volte, segnalato i disservizi riscontrati durante la mensa scolastica. "Abbiamo lavorato tantissimo in questi anni - spiega la presidente della Commissione mensa scolastica Irene Mazza - e ogni qual volta abbiamo riscontrato criticità, prontamente abbiamo sostituito il pasto al bambino e poi abbiamo subito segnalato. Ma qui non si tratta del singolo episodio, del capello nel cibo o della fesa di tacchino ammuffita, qui si tratta di alcuni disservizi riscontrati durante l'anno: pasti che arrivavano tardi o freddi e cibo non gradito dagli utenti".
Per questo, come Commissione abbiamo anche predisposto un documento e consegnato alla dirigente Roschetti, in vista del prossimo bando da predisporre, dove indichiamo non solo le criticità ma anche le possibili soluzioni.
Sette pagine, pensate e scritte dopo aver vissuto quotidianamente la realtà delle mense scolastiche e per questo la prima cosa è la divisione del servizio in lotti di territori. Uno dei problemi più ricorrenti che il servizio ha presentato negli ultimi anni è costituito, infatti, dal ritardo del fornitore nelle consegne dei pasti, che di conseguenza non rispettano la temperatura fissata dal capitolato, e dall'eccessivo tempo necessario per integrare eventualmente carenti. Per questo si potrebbe dividere il territorio in quattro zone: nord, sud e centro diviso in due fasce ed accompagnando ciascun lotto ad una o più sedi disagiate Santa Venere Terreti, Oliveto, Arghillà, Vinco, Sambatello, Salice, Villa San Giuseppe e Trunca).
Ma tante sono le proposte, come ad esempio la gratuità del pasto per chi è portatore di handicap con la 104, che abbiamo avanzato e per questo si è molto lavorato, riunendoci in commissione così come si può evincere dai verbali".
Il prossimo anno scolastico e il nuovo bando
Durante la riunione di Commissione a Palazzo San Giorgio con il presidente Ripepi è stato anche evidenziato che a Reggio Calabria sono stati somministrati "150 mila pasti in un anno scolastico, per una media di oltre 1000 pasti al giorno, su circa 60 plessi scolastici. L’incidenza dei reclami, dunque, sulle mense scolastiche non è molto alta e c’è da tenere conto che per quelle segnalazioni sono state applicate delle sanzioni”.
Ma in vista del prossimo anno scolastico, dunque, urge fare un nuovo bando di gara e assegnare il servizio alla ditta che si aggiudicherà la gara. C'è da ricordare, però, che in mancanza di una nuova ditta e fino alla nuova assegnazione, sarà ancora la Scamar ad avere il diritto di preparare i pranzi per i piccoli studenti.