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Giovedì, 28 Marzo 2024
Lotta al crimine

'Ndrangheta, infiltrazioni in commercio prodotti petroliferi: sequestro beni per 80 milioni

La Guardia di finanza ha eseguito un provvedimento che interessa i territori di: Piemonte, Lombardia, Trentino Alto-Adige, Emilia Romagna, Lazio, Campania, Calabria e Germania

Ottanta milioni di euro, è questo il valore complessivo dei beni sequestrati dalla Guardia di finanza di Reggio Calabria a tre imprenditori reggini operanti prevalentemente nel settore del commercio dei prodotti petroliferi.

I militari, guidati dal generale Maurizio Cintura, con il supporto dello Scico e il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, diretta dal procuratore Giovanni Bombardieri hanno eseguito un provvedimento emesso dalla sezione Misure di prevenzione del tribunale reggino che ha interessato i territori di: Piemonte, Lombardia, Trentino Alto-Adige, Emilia Romagna, Lazio, Campania, Calabria e Germania.

La figura criminale degli imprenditori era emersa nell’ambito dell’operazione “Andrea Doria”, condotta dal Gico del nucleo di Polizia economico finanziaria di Reggio Calabria, unitamente allo Scisco, a contrasto dell’infiltrazione della ‘ndrangheta nell’economia legale e conclusasi nell’aprile del 2021 con l’esecuzione di provvedimenti cautelari personali nei confronti di 23 soggetti, tra cui i citati imprenditori, e reali per oltre 620 milioni di euro.

L’operazione, allo stato del procedimento, ha disvelato un articolato sistema di frode fiscale, realizzata nel settore del commercio di prodotti petroliferi, imperniata su fittizie triangolazioni societarie, finalizzate ad evadere l’Iva e le accise, nonché sull’impiego di false dichiarazioni di intento, istituto che consente di acquistare in regime di non imponibilità.

In particolare, l’associazione avrebbe gestito l’intera filiera della distribuzione del prodotto petrolifero dal deposito fiscale fino ai distributori stradali finali, interponendo tra queste due estremità della catena una serie di operatori economici - imprese “cartiera” di commercio di carburante, depositi commerciali e brokers locali - con lo scopo di evadere le imposte in modo fraudolento e sistematico, attraverso l’emissione e l’utilizzo delle citate dichiarazioni di intento.

Le società “cartiere” avrebbero asserito fraudolentemente di possedere tutti i requisiti richiesti al fine di poter beneficiare delle agevolazioni previste dalla normativa di settore, acquistando il prodotto petrolifero senza l'applicazione dell’Iva. Tale prodotto, a seguito di meri passaggi “cartolari” tra le società coinvolte, sarebbe stato ceduto a prezzi concorrenziali ad individuati clienti, in danno, peraltro, degli onesti imprenditori del settore. Da ultimo, il sistema di ripulitura degli incassi sarebbe avvenuto anche per il tramite di famiglie di ‘ndrangheta portatrici di interessi nel settore della distribuzione dei prodotti petroliferi. 

Alla luce di quanto ricostruito, la Dda reggina ha delegato il Gico del nucleo Polizia economica finanziaria di Reggio Calabria a svolgere apposita indagine a carattere economico/patrimoniale finalizzata all’applicazione, nei confronti dei citati imprenditori, di misure di prevenzione personali e patrimoniali.

L’attività, anche valorizzando le risultanze delle pregresse indagini, ha consentito di rilevare, attraverso una complessa e articolata attività di riscontro, il patrimonio direttamente e indirettamente nella disponibilità degli imprenditori, il cui valore sarebbe risultato sproporzionato rispetto alla capacità reddituale manifestata.

Su queste basi, con il provvedimento in esecuzione, la sezione Misure di prevenzione del tribunale di Reggio Calabria ha disposto l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale del sequestro dell’intero compendio aziendale di 20 imprese - 3 delle quali con sede in Germania - attive prevalentemente nei settori del trasporto merci su strada, del commercio di prodotti petroliferi e del trattamento e smaltimento di rifiuti non pericolosi, comprensivi, inoltre, di 50 terreni e 10 fabbricati, 86 tra automezzi ed autoveicoli, anche di lusso, oltre 1 milione di euro in denaro contante, nonché ulteriori disponibilità finanziarie, per un valore complessivamente stimato in oltre 80 milioni di euro.

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