Fondi Eu per giovani agricoltori: 13 persone non in regola, scatta la revoca per oltre un milione
Operazione "Gioventù rurale" della Guardia di finanza nella provincia di Reggio Calabria: due finanziamenti su tre sono risultati irregolari
Due terzi dei percettori dei fondi europei destinati ai giovani agricoltori calabresi non in regola con i requisiti previsti dalla normativa di settore, oltre un milione di euro dovrà essere restituito all’Erario. Questo l'esito dell’operazione "Gioventù rurale", condotta dal nucleo di polizia economico finanziaria di Reggio Calabria.
I finanzieri del comando provinciale hanno concluso un’articolata indagine, finalizzata al riscontro del corretto utilizzo dei fondi cofinanziati dall’Unione Europea, nell’ambito della Politica Agricola Comune, per lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile nella regione. "L'attività - spiegano dal comando provinciale - si colloca in un contesto ancor più rilevante in considerazione delle cospicue risorse erogate, o in procinto di esserlo, per la realizzazione di progettualità afferenti il Pnrr e, conseguentemente, della necessità di monitorare le connesse iniziative al fine di intercettare tempestivamente illeciti utilizzi degli stessi".
I dettagli
"I fondi, concessi nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale Calabria", con la denominazione "Pacchetto Giovani", - continuano le fiamme gialle - avrebbero dovuto agevolare l’inserimento dei giovani nel settore agricolo e migliorare la qualità delle aziende agricole calabresi, contribuendo al loro ammodernamento. Per accedere al beneficio era necessario possedere taluni requisiti come, ad esempio, aver conseguito la qualifica di Imprenditore agricolo professionale (Iap) o quella di coltivatore diretto (cd) presso l’Ente regionale o territoriale competente al rilascio.
Era necessario, inoltre, rispettare alcune condizioni, tra le quali la conduzione dell’azienda per almeno cinque anni successivi al ricevimento del finanziamento. Le attività svolte - attraverso l’acquisizione della documentazione d’interesse, l’incrocio con le risultanze delle banche dati, il compimento di mirati sopralluoghi - ha tuttavia consentito di scoprire numerose irregolarità".
I controlli
Il controllo si è focalizzato sui contributi erogati a vantaggio dei beneficiari che per i finanzieri "si erano avvalsi della possibilità di conseguire le qualifiche di imprenditore agricolo e/o di coltivatore diretto "sotto condizione", ovvero impegnandosi ad acquisire definitivamente tali requisiti entro due anni dalla richiesta all’ente competente.
La scoperta
Da qui la scoperta fatta dai finanzieri. Molte certificazioni di imprenditore agricolo professionale presentate in via provvisoria non sono mai divenute "definitive", cosi come alcuni percettori hanno cessato la partita Iva prima dei 5 anni previsti dalla liquidazione del finanziamento pubblico.
Complessivamente, su 20 persone ispezionate nella provincia di Reggio Calabria 13 sono risultate non in regola e i relativi contributi segnalati all’Ente regionale per il recupero di competenza ammontano a un totale di 1.063.000,00 euro, su un importo complessivamente controllato di circa 1.568.500,00 euro.