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Giudiziaria

Processo presunti brogli elettorali a Reggio, ancora un rinvio

Il gup Vincenzo Quaranta rimanda al 23 maggio. L'inchiesta coinvolge 32 persone, tra le quali, l'attuale consigliere comunale di Reggio Calabria, Castorina e l'ex presidente del consiglio comunale, Delfino

Ancora un rinvio predisposto dal gup di Reggio Calabria, Vincenzo Quaranta, relativo al processo sui presunti brogli alle elezioni comunali del 2020. La nuova data è il 23 maggio 2023 con inizio fissato alle ore 9.30. 

A causare il rinvio, questa volta, come riporta l'agenzia Dire, "è stata la richiesta, da parte di una difesa, relativa alla mancanza di documenti originali sulla nomina dei rappresentanti di lista nelle sezioni elettorali dove sono contestati gli illeciti". 

Per questo motivo il gup ha chiesto alla Procura, rappresentata dai magistrati Nunzio De Salvo e Stefano Musolino, "di provvedere all'acquisizione degli atti, entro il termine del 18 maggio, in maniera che le difese abbiano il tempo di poterle studiare".

L'inchiesta coinvolge 32 persone, tra le quali, l'attuale consigliere comunale di Reggio Calabria, Antonino Castorina, già capogruppo del Pd. Secondo i magistrati, come riporta ancora la Dire "i brogli sarebbero stati messi in atto grazie a duplicati di tessere elettorali ritirati negli uffici comunali da Castorina e dal suo staff che hanno provocato la registrazione di un centinaio di voti di elettori, al primo turno e al ballottaggio, che non si sono mai recati ai seggi, tra cui anche quattro persone già decedute". 

Tra gli indagati, inoltre, risulta anche l'ex presidente del Consiglio comunale Demetrio Delfino (Dp), stamane presente in aula, che in questo procedimento risponde per il reato di abuso d'ufficio per la nomina di Castorina a componente della commissione elettorale. Sono coinvolti anche diversi funzionari comunali, componenti dello staff elettorale di Castorina, i presidenti e i componenti dei seggi elettorali coinvolti nell'indagine.

L'udienza di oggi, spiega la Dire "avrebbe dovuto dare spazio agli interventi di 16 avvocati delle difese, per poi fissare un'ulteriore data per gli altri 16. Con il nuovo rinvio, al 23 maggio, si corre il rischio di far slittare i tempi nei mesi estivi, arrivando così, ancora per la fase preliminare, a tre anni dai fatti contestati, ossia settembre 2020".

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