rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Il rapporto

In Calabria il più alto tasso di mortalità: la denuncia di Save the Children

I dati stilati dall'organizzazione nell'ambito della tredicesima edizione dell’Atlante dell’infanzia a rischio in Italia, dal titolo "Come stai?", diffuso oggi in vista della Giornata mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza

Disuguaglianze e povertà incidono sulla salute dei bambini in Italia. Per un bambino che nasce in Calabria l'aspettativa di vita media è di 81,3 anni, ma la speranza di vita in buona salute nella regione è di 54,4 anni, la più bassa del Paese, con un divario di oltre 12 anni rispetto alla Provincia di Bolzano, che ha quella più alta in Italia (67,2%).

Questa è la chiave di lettura della tredicesima edizione dell’Atlante dell’infanzia a rischio in Italia, dal titolo "Come stai?", diffuso oggi in vista della Giornata mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza da Save the Children, che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro, che fotografa anche quest’anno le condizioni di vita di bambini, bambine e adolescenti nel nostro Paese. 

La Calabria, secondo l'organizzazione, è la regione con il più alto tasso di mortalità infantile in Italia (4,42 ogni 1000 nati), ha la spesa pro-capite dei Comuni per servizi alla prima infanzia più bassa (110 euro) così come la percentuale di bambini sotto i 3 anni che accede agli asili nido pubblici e convenzionati (2,8%).

Inoltre, più di un minore su tre, tra i 3-17enni, non pratica mai sport (33,4%) ed è tra le regioni con la percentuale più bassa di minori che lo praticano in maniera continuativa (31,1%), più di 1 bambino e adolescente su 3 è sovrappeso o obeso e le mense scolastiche in alcune province sono merce rara: a Reggio Calabria solo 1 alunno su 9 mangia a mensa alla scuola primaria (11,5%).

In Italia, dove quasi un milione e quattrocentomila bambini vivono in povertà assoluta, e la Calabria registra il 32% in povertà relativa, ben al di sopra della media nazionale del 22%, la pandemia ha amplificato l’intreccio tra disuguaglianze e salute, dalla nascita all’adolescenza. Troppi i volti di un servizio sanitario che, pur nell’eccellenza, spesso è “nazionale” solo sulla carta.

Salute e benessere tra i 3 e i 10 anni

È tra i 3 e i 10 anni che entra in gioco in modo prepotente l’effetto dell’ambiente che circonda i bambini. Se è sano o malato può fare una grande differenza. Per contrastare l’inquinamento cittadino ci vorrebbe, sottolinea il rapporto di Save the Children, il verde anche in città, la media nei capoluoghi di provincia della Calabria è di 41,8 metri quadrati per abitante, ben più alta dei 31 della media in Italia, in Puglia e Molise i metri quadrati si riducono a circa 10, e non si superano i 20 neanche in Campania, Sicilia, Liguria e Valle d’Aosta 16.

Anche la deprivazione abitativa condiziona benessere e salute, come accade in Italia a più della metà (55,7%) dei minori in povertà relativa, costretti a vivere in case sovraffollate. Il riscaldamento, già nel 2021 prima del caro bollette, era quasi un sogno per il 16,5% delle famiglie con figli a carico in povertà relativa 17. Per le famiglie più povere (1° quintile) quasi metà del bilancio familiare mensile è destinato all’abitazione - 47% circa al Centro Nord e 41% nel Mezzogiorno 18 , mentre quelle più ricche (5° quintile) spendono in termini assoluti il triplo per questa voce che incide però solo per il 1/3 del loro bilancio familiare.

In questa fascia d’età si manifestano anche Bisogni Educativi Speciali, legati a motivi fisici, biologici, fisiologici o anche psicologici e sociali, che secondo i dati ufficiali riguardano il 6,5% degli alunni della scuola primaria. Nel caso dei bambini con disabilità o limitazioni funzionali, il modello italiano di inclusione scolastica è tra i più avanzati al mondo, ma l’attuazione lascia a desiderare.

In Calabria, solo il 27% delle scuole è privo di barriere per alunni con disabilità motoria, al di sotto di una media
nazionale già bassa (32%), e si supera appena il 40% nelle due regioni più organizzate (Lombardia e Marche), ma si scende al 23% in regioni come la Campania e la Liguria. Solo una scuola su 100, invece, è dotata di ausili per l’accessibilità degli alunni con cecità o ipovedenti 19.

Nell’anno scolastico 2020/21 le alunne e gli alunni disabili nel sistema scolastico pubblico erano più di 268.000,
il 3,6% di tutti gli studenti, ma gli insegnanti di sostegno erano 152 mila circa e un terzo non aveva una formazione specifica, il 20% era stato assegnato in ritardo.

Diritto alla salute dell’infanzia in Calabria: commento della direttrice Raffaela Milano

Gli interventi di Save the Children nei territori

Gli interventi di Save the Children in Italia da anni si realizzano su territori e quartieri delle città nei territori dove vi è un forte impatto di disuguaglianze socioeconomiche ed educative su bambine, bambini e adolescenti. Sono programmi che puntano ad essere innovativi, misurabili nel loro impatto, replicabili e realizzati in rete con le istituzioni e le realtà del terzo settore impegnate in prima linea.

Il progetto "Spazi Mamme", orientato alle famiglie ad alto rischio di emarginazione e di esclusione sociale con figli fino ai 6 anni di età, è presente a San Luca, Comune nella provincia di Reggio Calabria. Operativi nel Reggino anche i "Punti di Luce", attivi sempre a San Luca e nel territorio di Platì

"I Punti Luce - spiega ancora Save the Children - hanno accompagnato dal 2014 più di 46.700 bambine, bambini e adolescenti tra i 6 e i 17 anni – di cui 4.271 in Calabria - nel loro percorso per apprendere, sperimentare, sviluppare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni, grazie anche a più di 4.000 doti educative individuali. Sono un forte presidio attivo per il contrasto della povertà educativa e del disagio psico-sociale e per la promozione del benessere psicofisico".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

In Calabria il più alto tasso di mortalità: la denuncia di Save the Children

ReggioToday è in caricamento