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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Sanità e mafia, i chiaroscuri della Calabria ripresi dalle telecamere della Bbc

Al microfono di Mark Lowen lo sfogo di Santo Gioffrè: "Non potevamo pagare i creditori e c’erano conti falsi. Mentre la mafia si è arricchita, ora non abbiamo ospedali, né sistema sanitario, siamo in emergenza”

Una contabilità orale impossibile da verificare, gli interessi ingordi della criminalità organizzata, fatture milionarie pagate tre volte dalle Asp calabresi a diverse strutture private. Lo sfascio della sanità calabrese, così come descritto da Santo Gioffrè davanti alle telecamere della Bbc News e raccolte sul taccuino di Mark Lowen, raccontano un mondi mezzo di difficile decifrazione, dentro il quale si muovono ed entrano in contatto interessi e appetiti di vario tipo non sempre rischiarati dalla luce del sole. Chi si è mangiato la sanità calabrese dentro questo mondo di mezzo ci sguazza con assoluta padronanza.

Gioffrè Santo-2“Non potevamo pagare i creditori - racconta Santo Gioffrè al suo interlocutore - e c’erano conti falsi. Mentre la mafia si è arricchita, ora non abbiamo ospedali, né sistema sanitario, siamo in emergenza”, una dichiarazione scioccante che porta il giornalista britannico a commentare: “In questo angolo d’Italia sfregiato, il virus ha messo a nudo il suo fragile cuore”.

“La Calabria si è trovata senza gli ospedali adeguati per soddisfare anche i requisiti minimi del coronavirus – così l’intero sistema è andato in crisi”, dice Santo Gioffrè, ginecologo che, mandato a guidare l’Asp reggina, ha denunciato le frodi cinque anni fa – ma dice è stato messo a tacere dalle autorità. Le sue denunce, infatti, hanno ricevuta come prima risposta la sua immediata defenestrazione dall’incarico perché l’Anac, guidata allora dal presidente Raffaele Cantone.

Il tour giornalistico di Mark Lowen ha toccato l’ospedale reggino, la cui azienda è guidata dal commissario Iole Fantozzi, ma ha anche aperto un riflettore sulla società civile e sul suo impegno anti mafia, ascoltando il racconto dello chef Filippo Cogliandro.

La fotografia che ne è uscita non è esaltante. “La Calabria - spiega il giornalista della Bbc News -  è stata lasciata indietro da decenni di cattiva gestione politica e saccheggi da parte della sua mafia, la ‘Ndrangheta, che si è infiltrata nel sistema sanitario. Le bande criminali hanno sequestrato risorse e accumulato ingenti debiti, portando alla chiusura di 18 dei suoi ospedali pubblici e a tagli selvaggi a letti e personale. La corruzione ha esacerbato i fallimenti politici seriali: due commissari sanitari per la regione sono stati licenziati nell’ultimo mese. Uno è stato licenziato dopo che ha definito inutili le maschere per il viso e ha detto che l’unico modo per prendere il virus era baciare una persona infetta con la lingua per 15 minuti”.

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