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Giovedì, 28 Marzo 2024
I nomi / Platì

Operazione "Cagnolino", per la droga in Sicilia in manette tre reggini

La Guardia di finanza di Palermo ha eseguito diversi sequestri fra Platì, Bovalino e Melicucco

Sono tre i reggini finiti in manette all’alba di oggi, quando la Guardia di finanza di Palermo ha portato a compimento l’operazione Cagnolino. Si tratta di Giuseppe Barbaro, 43enne di Piatì; Pasquale Barbaro, 33 anni di Piatì e Rocco Pizzinga, 49enne di Casignana.

Tutti e tre risultano essere indagati per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. Per le fiamme gialle sarebbero loro i rappresentanti della famiglia calabrese, coinvolta nella gestione del narcotraffico nella provincia di Reggio Calabria e legata da vincoli di parentela con esponenti di spicco della ‘ndrina di San Luca, che avrebbe garantito il sistematico approvvigionamento di grossi quantitativi di stupefacenti al gruppo criminale, con base operativa nel capoluogo siciliano, che sarebbe stato diretto da due fratelli palermitani, figli di uno storico esponente del mandamento mafioso di Villagrazia/Santa Maria di Gesù.

Un giro lucroso di cocaina che per gli investigatori della Guardia di finanza di Palermo avrebbe garantito al gruppo criminale disarticolato un business da dieci milioni di euro all’anno.

Con il medesimo provvedimento, infatti, il gip siciliano ha disposto il sequestro preventivo di società, beni mobili e immobili riconducibili agli indagati per un valore complessivo pari a oltre un milione di euro.

Le ditte sequestrate

In particolare, le fiamme gialle palermitane in Calabria hanno posto i sigilli alla ditta individuale Eurocaffè di Giuseppe Barbaro, con sede a Platì, con attività di lavorazione del caffè; alla dolciaria pasticceria e gelateria Marconi s.r.l.s., con sede a Platì, con attività di gelateria e pasticceria, intestata a Pasquale e Giuseppe Barbaro; alla Sa.va. Fruits s.r.l.s., con sede a Melicucco, con attività commercio di generi alimentari e a dodici terreni nel comune di Bovalino.

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