rotate-mobile
Territorio e comunità / Locri

Capitale della cultura, la Locride chiede il sostegno dei deputati calabresi

Ieri il progetto candidato al titolo 2025 è stato presentato a Roma e adesso per l'obiettivo del titolo si impegneranno anche i neoeletti parlamentari

E' ufficialmente iniziata la campagna nazionale a sostegno della candidatura della Locride come capitale italiana della cultura 2025. Non solo in Calabria, perché ieri il progetto "Tutta un'altra storia" è stato presentato a Roma nella storica Cappella Orsini nel corso di un incontro rivolto alla comunità di calabresi e con la collaborazione dell'associazione Brutium di Gemma Gesualdi, al quale hanno partecipato anche alcuni parlamentari corregionali, come Tilde Minasi ed Ernesto Rapani. Una presenza non casuale, perché i promotori del progetto (Città Metropolitana di Reggio ente capofila, Gal Terre Locridee e l'agenzia di comunicazione Officine delle Idee) hanno chiamato a raccolta tutti i nostri deputati e senatori per un impegno fattivo verso l'obiettivo del titolo che sarà attribuito dal ministero della cultura entro la prossima primavera. 

Riscrivere la storia della Locride partendo dalle comunità locali

Il progetto della Locride è un unicuum negli annali delle capitali della cultura. In sette edizioni - a partire dal 2016, dopo il "numero zero" collettivo delle concorrenti di Matera per il riconoscimento europeo, ammesse in solido senza selezione - non era mai accaduto che a candidarsi fosse un territorio composto da più comuni che si presentano come un sistema ambientale e culturale unitario pur valorizzando le singole identità locali. Quelli della Locride sono ben 42 e rappresentano un patrimonio immateriale collettivo di valori, arte, paesaggio ed esperienze per raccontare un'altra storia: non più terra di delinquenza e spopolamento ma laboratorio culturale diffuso, affidato alle comunità. "Siamo convinti della validità del progetto - dice Francesco Macrì, presidente del Gal Terre Locridee - ma sin dall'inizio abbiamo considerato centrale la costruzione del percorso che porta al 2025. Questo significa che se non saremo noi a vincere il lavoro continuerà ugualmente e faremo tutto quello che è programmato".

casigna-2La fase già partita è quella delle fabbriche di comunità, con i workshop teatrali a Portigliola, il progetto tessile legato alla fibra della ginestra a Locri e il laboratorio cinematografico a Casignana per il docufilm sulla rivolta contadina. "Il lavoro di preparazione del documentario - continua Macrì - è un esempio perfetto di come si sviluppano le fabbriche di comunità, perché sono state coinvolte le persone del luogo, giovani e anziani, per attingere alla loro memoria storica e dei luoghi".

Con Nik Spatari come nume tutelare nella citazione del logo, una stella polare ispirata ai suoi mosaici, la mappa di questa grande rete lunga un centinaio di chilometri attraversa, oltre a quelli citati, centri come Gerace, Stilo, Bivongi, Monasterace, Mammola, Palizzi, Africo, Caulonia. Nella squadra del sistema territorale candidato nella Locride le comunità sono tante e non tutte uguali per dimensioni o risorse. Una sfida, anche per questo aspetto. "E' vero - dice Francesco Macrì - ma l'interesse c'è stato da parte di tutti. Ogni comune ha aderito alla candidatura in tempi brevissimi approvando velocemente le delibere di consiglio, questo ci ha dato un forte segnale di essere sulla strada giusta e che l'idea funziona". 

Concorrenti temibili, ma con le altre città si farà rete

Il 13 novembre verrà ristretta a dieci la rosa dei finalisti. I concorrenti al titolo di capitale italiana della cultura sono temibili, come Orvieto, Otranto, Enna e Spoleto. Macrì ricorda in particolare Assisi e Agrigento: "La Valle dei Templi è uno spettacolo, invece Assisi ha anche la fortunata coincidenza dell'anniversario francescano che si celebra proprio nel 2025". Ma la gara è all'insegna del fair play, e soprattutto in un'ottica sinergica. L'8 novembre a Locri sono stati invitati rappresentanti delle altre quattordici città in lizza per iniziare a costruire un percorso comune anche con gemellaggi e nuovi progetti condivisi. Soltanto per uno tra i candidati ci sarà però nel 2025 la possibilità di concretizzare le varie azioni con il finanziamento di un milione di euro assegnato insieme al riconoscimento di capitale culturale. In che modo (e con quali soldi) nella Locride potrebbero essere attivate le iniziative del progetto al di là della vittoria nella competizione del Mic? "Pensiamo - conclude Macrì - di poter contare sulla Città metropolitana, che è l'ente promotore, e abbiamo chiesto una partecipazione della Regione. Andremo avanti lo stesso, perché siamo partiti facendo tutto da soli e il fulcro di questo progetto è l'elemento sociale, cioè la gente, le idee e la partecipazione attiva dai territori. La Locride è un luogo bellissimo che ha bisogno e merita di crescere, al di là dell'esito della candidatura questo cammino non si fermerà".

Le fabbriche di comunità avviate continueranno a esistere, e da questi centri propulsivi di sviluppo si evolveranno in imprese culturali e creative e centri di salvaguardia e rigenerazione del patrimonio territoriale come i musei tematici e atelier residenziali. Innovazione e sostenibilità, una missione possibile affidata agli abitanti dei borghi, nominati custodi di comunità. Non è la Locride dell'immaginario comune, ma è quella vera. Per raccontarla e sostenere la candidatura a capitale italiana della cultura, insieme al portale www.leggoscrivo.com, è nato il contenitore di narrazioni "Locride 2025 Storytelling", che invita a realizzare un grande racconto corale di video, storie e immagini scritto da chi vive qui con tenacia e amore. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Capitale della cultura, la Locride chiede il sostegno dei deputati calabresi

ReggioToday è in caricamento