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Cronaca Sant'Eufemia d'Aspromonte

L'Arma ricorda il maresciallo capo Azzolina a 25 anni dalla morte

La cerimonia si è svolta questa mattina a Sant'Eufemia d'Aspromonte. Hanno preso parte i comandanti dell'Arma, Guerrini e Migliozzi, insieme alla vedova, signora Marianna, e ai familiari

Questa mattina, a Sant’Eufemia d’Aspromonte, è stato ricordato il 25° anniversario dell’omicidio del maresciallo capo Pasquale Azzolina, medaglia di bronzo al Valor Militare.

Il rispetto delle disposizioni anti Covid non ha consentito di svolgere la consueta cerimonia, ma l’Arma dei carabinieri, spiegano dal Comando provinciale "ha sentito forte il dovere di ricordare con un momento di raccoglimento la memoria del commilitone che ha perso la vita nell’adempimento del proprio dovere. Un ricordo indelebile, un esempio costante nella vita di ogni carabiniere, foriero di indicazioni proprio in questo momento della vita del paese in cui il servizio reso al prossimo è quanto mai sentito".

Una corona di alloro, in segno di ricordo dell’eccidio del militare, avvenuto il 17 giugno 1996, è stata deposta questa mattina dal comandante provinciale, colonnello Marco Guerrini, dal comandante del Gruppo di Gioia Tauro, tenente colonnello Gianluca Migliozzi, insieme alla vedova, signora Marianna, e ai familiari, davanti alla lapide di Ponte Crasta di Sant’Eufemia.

Il fatto storico

Azzolina Pasquale CC-2"Il 17 giugno 1996, alle ore 23 circa, il militare di servizio alla caserma di Sant’Eufemia comandato nel turno 15-22, trattenutosi per la compilazione di alcuni atti, riceveva una telefonata anonima che segnalava in località “Ponte Crasta” la presenza di individui sospetti nei pressi di una moto-ape. Il militare rappresentava subito i fatti al comandante della Stazione, maresciallo Azzolina, il quale senza esitazione con l’auto di servizio ed in uniforme si recava, unitamente a quest’ultimo, nella località indicata.

Giunti in località “Ponte Crasta”, i militari notavano due giovani fratelli del luogo, da loro conosciuti, intenti a smontare pezzi del motore della moto ape, abbandonata a seguito di sinistro stradale il giorno precedente. Alla vista dei carabinieri i due fratelli nascondevano alcuni attrezzi all’interno della propria autovettura parcheggiata poco distante. Nel procedere al controllo dei due giovani, il Maresciallo Azzolina, che ben li conosceva sin da ragazzi, constatava all’interno dell’autovettura la presenza di pezzi di motore, per cui invitava i due fratelli a seguirlo in caserma ed a salire a bordo dell’automezzo militare. L’invito del sottufficiale veniva accolto dal fratello minore, mentre scatenava la reazione di quello maggiore, che repentinamente estraeva una pistola beretta cal.7.65, esplodendo a distanza ravvicinata alcuni colpi all’indirizzo del maresciallo.

Azzolina, benché colpito, estraeva prontamente la propria pistola d’ordinanza, ma, prima di poter far fuoco, veniva raggiunto da ennesimo colpo, che lo faceva cadere esanime. I due malfattori si dileguavano a bordo dell’autovettura di proprietà e nelle ore successive al delitto venivano tratti in arresto ed assicurati alla giustizia, con il fattivo apporto del vice brigadiere Salvatore Coltello che era insieme al maresciallo e nell’azione di fuoco era rimasto ferito".

L'onorificenza della medaglia di bronzo

Il maresciallo capo Azzolina venne insignito dell’onorificenza della medaglia di bronzo al valor militare “alla memoria”, con le seguenti motivazioni: "Comandante di stazione distaccata in territorio caratterizzato da alto indice di criminalità, veniva fatto segno, unitamente a militare dipendente, ad improvvisa e violenta azione di fuoco da parte di due malviventi sorpresi in flagranza di furto. Benché colpito in più parti del corpo, con elevato coraggio e grande determinazione, tentava di reagire con l’arma in dotazione, ma colpito ancora una volta in parti vitali, si accasciava esanime al suolo. Fulgido esempio di alto senso del dovere ed elevate virtù militari, spinte fino all’estremo sacrificio".
 

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