rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Dietro agli incendi boschivi dolo, ritorsioni e vandalismo

Il report dei carabinieri forestali che hanno centrato il loro obiettivo anche sui roghi che hanno devastato il patrimonio naturale calabrese

Gli incendi boschivi costituiscono il principale elemento di distruzione a carico dell'ecosistema forestale ed influiscono negativamente sui cambiamenti climatici, sulla produzione dei servizi bioecologici e sulla modificazione del paesaggio. Statisticamente gli incendi sono quasi sempre l'effetto di un'azione umana (disattenzione, negligenza, comportamenti criminali di origine dolosa) e solo raramente si sviluppano in seguito a cause naturali (solo l'1-2% per fulmini, eccetera)".

Così una nota del comando carabinieri tutela forestale che fa il punto nella prevenzione e repressione del reato di incendio boschivo. Le cause principali degli incendi boschivi "sono riconducibili a dolo, nei casi di rinnovo del cotico erboso per il pascolo, ritorsioni contro la pubblica amministrazione e privati, atti di vandalismo ed eventi connessi al mondo del volontariato antincendio boschivo e a colpa allorquando si tratta di attività antropiche caratterizzate da negligenza, imprudenza ed imperizia, quali spesso quelle compiute da agricoltori che perdurano nella pratica dell'abbruciamento dei residui vegetali, fuochi incontrollati dovuti ad attività ludico ricreative e fuochi d'artificio".

La salvaguardia del patrimonio forestale dagli incendi boschivi, attraverso la prevenzione e repressione del connesso reato, ha visto particolarmente impegnate tutte le strutture territoriali del comando carabinieri tutela forestale che nel corso della stagione estiva (giugno-agosto) hanno deferito 128 persone e tratto in arresto 4 soggetti per il reato di incendio boschivo e contestato illeciti amministrativi per circa 530.000 euro.

Il fenomeno quest'anno "si è manifestato con maggiore intensità nelle regioni del sud Italia (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna) a causa di una serie di concomitanti fattori predisponenti - segnala il comando carabinieri tutela forestale - tra cui l'andamento climatico, che soprattutto in queste zone, è stato caratterizzato dal perdurare di periodi siccitosi con ripetute ondate di caldo e presenza di forti venti di scirocco e temperature che hanno toccato e superato spesso picchi di 40 gradi, provocando un notevole abbassamento del grado di umidità della vegetazione e del terreno e predisponendo, in tal modo, i nostri boschi ad una maggiore vulnerabilità nei confronti del fuoco.

"Gli incendi inducono sugli ecosistemi forestali l'alterazione dei processi naturali che regolano la loro funzionalità ed evoluzione e gli effetti sono differenti a seconda del tipo di incendio (grado di intensità e propagazione), della vegetazione interessata, delle condizioni climatiche e topografiche dell'area, degli insediamenti, delle infrastrutture, delle opere e dei beni di volta in volta esposti", prosegue il comando carabinieri tutela forestale. In genere l'aumento e la diffusione degli incendi boschivi è legato sostanzialmente alle sfavorevoli condizioni climatiche e alle profonde modifiche avvenute nell'uso antropico del territorio. Infatti "ai periodi di siccità prolungata naturalmente predisponenti si sono sovrapposti l'abbandono delle aree rurali, la crescita demografica in aree urbanizzate".

A tali fattori si devono aggiungere" le circostanze, non meno importanti, legate ai contesti sociali che generano particolari figure di incendiari, fenomeni di natura economica ed occupazionale, fenomeni legati ad attività speculative (pascolo, costruzioni edilizie, eccetera)".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Dietro agli incendi boschivi dolo, ritorsioni e vandalismo

ReggioToday è in caricamento