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Rischio elevato

Disordini al carcere di San Pietro, l'Osapp lancia l'allarme sicurezza

Il sindacato chiede interventi immediati per potenziare gli organici dopo la protesta che ha coinvolto alcuni detenuti della sezione alta sicurezza

I disordini verificatisi nel carcere San Pietro di Reggio Calabria offrono la sponda al sindacato Osapp per denunciare ancora una volta la grave carenza di organico di cui soffre la polizia penitenziaria. Una carenza che, solo ieri, avevamo sottolineato mettendo in evidenza i vuoti di organico segnalati dalla relazione del presidente della Corte d’appello, Luciano Gerardis, in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario del distretto di Reggio Calabria che si è tenuta, alla presenza del ministro della Giustizia Marta Cartabia, all’interno della scuola allievi carabinieri “Fava e Garofalo”.

Ma andiamo ai fatti. “Un detenuto di origini napoletane, A.P., appartenente presumibilmente alla criminalità organizzata e ristretto nella sezione denominata AS3, già noto alle cronache carcerarie per aver tentato di uccidere un altro detenuto all'interno di un altro carcere esplodendo alcuni colpi d'arma da fuoco, ha dato origine all'ennesima protesta mettendo a repentaglio l'ordine e la sicurezza dell'istituto. Già nei giorni scorsi il soggetto in questione aveva già attuato comportamenti simili e nel pomeriggio di ieri la situazione si è aggravata in quanto nelle proteste inscenate ha coinvolto anche la restante popolazione detenuta”. Lo rende noto l’Osapp per voce del segretario regionale Maurizio Policaro.

Si è riusciti ad evitare il peggio e a riportare il reparto in sicurezza, informa il sindacato, nonostante l'esiguità del personale.

Sulla questione interviene anche Pasquale Montesano, segretario generale aggiunto Osapp: "Cos'altro dove accadere affinché il Governo faccia priorità del sistema penitenziario con annunci e atti concreti e tangibili? Ormai i continui eventi critici stanno facendo precipitare i nostri penitenziari ai livelli di quasi mezzo secolo fa. Le carceri ormai sono fuori controllo a dispetto del diuturno sacrificio delle donne e degli uomini del Corpo di polizia penitenziaria, i quali pagano sulla loro pelle gli anni di abbandono della politica e il pressapochismo dei governi, ivi compreso quello attualmente in carica".

“Ci aspettiamo dalla politica e da tutte le articolazioni di governo immediati e non più rinviabili riforme e interventi in linea al ruolo e i compiti della Polizia penitenziaria. Alla ministra Cartabia al capo Dap Petralia - conclude il dirigente sindacale - chiediamo soluzioni immediate che possono alleviare gli eccessivi carichi di lavoro attraverso una maggiore organizzazione e ampliamento organici con soluzioni che da tempo infinito sono state denunciate dall’Osapp e che oggi risultano sempre più gravi e prive di risolutivi interventi da parte di chi dovrebbe assumersi i carichi di responsabilità”.

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