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Cronaca

Il sogno della presidente Ambrogio: prima donna laica a capo della Caritas

Per i prossimi cinque anni traccerà il cammino dopo essere stata a lungo vice, a fianco di don Nino Pangallo, nominato rettore del Seminario arcivescovile "Pio XI"

E' la prima donna, laica, a guidare la Caritas diocesana Maria Angela Ambrogio. La nomina è arrivata qualche giorno fa dall'arcivescovo Morrone e lei ha detto semplicemente sì. “Ho risposto a questa chiamata” dice la neo direttrice che aggiunge: “non mi aspettavo nulla, le nomine non si aspettano”.

Maria Angela Ambrogio è una donna attiva, infatti, e alla Caritas diocesana è stata vice direttrice per dodici lunghi anni a fianco di don Nino Pangallo. “Sento il peso di questa responsabilità ma in un certo senso sono avvantaggiata perché già con l’équipe ho delle relazioni e adesso dovremo riunirci e programmare il lavoro”. 

Non si fa spaventare dall'idea di essere la prima donna al vertice della Caritas e spiega: “Certo sono consapevole di cosa vuol dire questa scelta, e il dover ricoprire questo incarico, ma nelle Caritas parrocchiali la maggior parte delle operatrici e di chi fa servizio è donna, questo per me vuol dire dar voce, con maggior forza, alle istanze che porteranno avanti”.

“La Caritas ha compiuto -racconta Ambrogio- quest'anno, il 2 luglio, cinquant'anni: una storia lunga che è nata anche grazie all'intuito e all'impegno di don Italo Calabrò che è stato tra i fondatori. Noi siamo stati a Roma, da Papa Francesco e lui ci ha affidato un mandato: essere dalla parte dei poveri, mettendo al centro il Vangelo.

Ecco il mio sogno, per la presidenza, è proprio quello di creare una coscienza per far capire che ci stanno delle ingiustizie ed è importante mettere l'altro al centro per riconoscerlo e dargli dignità. La Caritas per me è avere rispetto delle fragilità altrui e in relazione con l'altro, far acquisire un potere, ridare voce ai poveri, agli ultimi. Sogno una società giusta. Incontrando i più fragili, gli ultimi, apprendiamo come vivere e far parte della comunità, loro ci restituiscono l'essenzialità. Per questo noi dobbiamo anche interagire con le istituzioni per portare avanti le loro istanze e costruire, insieme, una società migliore”.

Maria Angela Ambrogio, progettista sociale, trasforma di fatto le visioni in azioni e per questo il cammino che farà alla guida della Caritas per i prossimi cinque anni sarà interessante da seguire.

“La Caritas reggina, - afferma – è una delle più innovative d'Italia ed “essere” è la sua pastorale. Tanti sono stati i progetti portati avanti in questi anni, anche durante la pandemia, per non lasciare da solo nessuno. Per il prossimo futuro dovremmo ascoltare la voce profetica, e dar ascolto allo spirito affinché i prossimi cinquant'anni di Caritas siano sempre più vicini alle persone, per accompagnarle nel loro cammino. Una Caritas che non sia solo di servizio per distribuzione di vestiti e alimenti ma che dialoghi con la comunità per far rispettare i diritti di tutti”.

Ha un bagaglio ricco di trent'anni di esperienza la direttrice Ambrogio, tra il Cereso, la parrocchia di Lazzaro "Santa Maria delle Grazie" e la diocesi e adesso dismesso il ruolo di vice è pronta a prendere le redini della Caritas per traghettarla nel futuro.

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