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Venerdì, 29 Marzo 2024
Consumatori

Anomalie nei contratti dell'energia, a breve udienze per i primi ricorsi Codacons

L'associazione dei consumatori provinciale ha presentato le iniziative di contrasto avviate contro la speculazione del caro bollette

Un'artiglieria pesante di diffide e ricorsi, per i quali le prime udienze saranno fissate a giorni. Così il Codacons reggino è sceso in campo per tutelare i diritti dei cittadini contro la speculazione del caro bollette.

Gli esiti del lavoro dell'associazione sono stati presentati durante un incontro al ristorante Chapeaux dall'avvocato Antonia Condemi, presidente del Codacons provinciale, Giuseppe Modafferi, coordinatore regionale di Ancora Italia, e l'avvocato Caterina Rosaci, responsabile locale della Fisi (Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali), giovane sindacato coinvolto nel progetto che mira a guidare la popolazione a reagire a quello che viene presentato come un vero e proprio contrattacco ai soprusi del sistema speculativo. 

Nella situazione attuale non basta un contentino, ma "gli aiuti statali devono essere straordinari", ha detto Antonia Condemi. "Come già avevamo fatto per l'obbligo vaccinale, abbiamo ora deciso di intervenire in questa nuova battaglia perché sosteniamo che non sia vero che il prezzo del gas è aumentato, e dove ci sono speculazioni non può esistere una cultura di consumo responsabile". La presidente del Codacons reggino fa un esempio concreto: "Il cittadino non è più nelle condizioni di risparmiare perché le bollette delle utenze hanno cifre insostenibili per le famiglie. E chi, ad esempio, in passato usava il pellet, adesso ha visto salire i costi anche qui. Per il pellet ci chiamano in tanti: nel 2021 un sacchetto costava 5 euro, oggi siamo arrivati a 13"

Modafferi ha spostato l'attenzione sul Decreto Aiuti: "Ci dicono che lo stato pagherà il caro bollette, ma in realtà sta soltanto garantendo un credito ai distributori di energia elettrica. Nessuno va ad indagare se l’aumento delle bollette è giustificato, né si lavora per calmierare i prezzi. Addirittura comica è poi la misura dei riscaldamenti a tempo e dei controlli nelle case, stiamo davvero rasentando il ridicolo. Ci hanno creato il mito della privatizzazione, ricordo che Prodi disse che il privato è la tutela più efficiente. Noi invece per esperienza abbiamo visto che l'unico interesse del privato è realizzare il massimo profitto e non gli importa se le aziende falliscono o le famiglie finiscono alla fame. La vera soluzione di medio periodo - ha aggiunto Modafferi - è nazionalizzare i servizi essenziali, perché non si può lasciare al privato l'erogazione di un bene vitale come l’energia. Ma la reazione deve partire dai cittadini, esercitando lo spirito critico su quello che sta succedendo"

Una stoccata infine il coordinatore regionale di Ancora Italia la riserva al governatore calabrese: "La Calabria utilizza solo il 40% dell'energia che produce e il resto la regala ai distributori di energia. Questo è un autentico sistema coloniale e ci chiediamo perché Occhiuto non metta in campo un'azione per tenere a vantaggio nel territorio tutta l'energia prodotta ed essere autonomi. Follow the money: questa citazione piaceva molto a Giovanni Falcone per spiegare che il malaffare si nasconde dietro il profitto, ed è vero, quelle che stiamo subendo in nome della presunta crisi energetica sono azioni criminali ai danni della gente". 

Antonia Condemi ha ribadito la necessità di intervenire anche giuridicamente, "perché forse siamo noi a dover aprire gli occhi al Governo sulla situazione". La presidente Codacons si riferisce alle tante anomalie riscontrate nell'analisi dei contratti di fornitura, condotta insieme alla Fisi. Caterina Rosaci è entrata nel merito tecnico, premettendo che "oggi difenderci è un atto dovuto, da qualche anno sono diventati ormai troppi i comportamenti inaccettabili dello Stato, che invece di tutelare i cittadini li mette alla berlina"

In particolare l'avvocato Rosaci ha reso noto che, per giustificare gli aumenti, in molte fatture vengono elencate delibere desuete della Rera (Rete Energia Rifiuti e Ambiente), alcune delle quali risalgono fino all'anno 2015 . Decisamente prima delle concause addotte per il rincaro, il Covid e poi la guerra. "Abbiamo provveduto a far partire le diffide e al momento le aziende attenzionate sono 24, qualcuna ha ricevuto multe pesanti e si è notato un ravvedimento. Quello che abbiamo notato portando avanti il nostro studio - ha continuato Caterina Rosaci - è che qui non si parla più di clausole vessatorie ma sono gli stessi contratti ad esserlo. Tutto inizia con le telefonate di promozioni che volutamente offrono materiale informativo poco chiaro e presentano situazioni attraenti per il potenziale cliente, che viene così convinto a stipulare il contratto. Ma il prezzo del kilowatt che gli era stato prospettato, in realtà si scopre essere più alto perché viene caricata una lunga lista di costi aggiuntivi, che nella proposta originaria non c'erano. Noi chiederemo che questi contratti siano annullati".

L'invito del Codacons ai reggini è di non stare zitti. "Il governo - ha affermato Rosaci - ci sta abituando a una serie di misure inaccettabili, davanti alle quali non dobbiamo abbassare la testa. A questo punto è necessario comprendere quale sia l’obiettivo finale di tutto questo".

Nei prossimi giorni Codacons e Fisi presenteranno i risultati del meticoloso studio e renderanno nota la situazione dei ricorsi già presentati. "L'auspicio - dicono Condemi e Rosaci all'unisono - è che i giudici ci aiutino a dare una spallata del sistema". 

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