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Venerdì, 19 Aprile 2024
La battaglia legale / Scilla

Casa della Salute, il comitato diffida l'Asp e Occhiuto

E chiede un incontro per "conoscere quali sono i programmi nel breve, medio e lungo termine, riguardanti le opere finalizzate al ripristino dell’immobile"

Dopo le manifestazioni di protesta per la chiusura dell'ospedale e la lunga attesa ecco che il Comitato pro Casa della Salute di Scilla, guidato dal presidente Carolina Cardona,  ha deciso d'inviare una diffida all'Asp e al governatore della Calabria, nonché commissario ad acta alla Sanità,  Roberto Occhiuto, al commissario prefettizio del Comune di Scilla e all'avvocato Natale Polimeni quale difensore unico del Comune.

Nove pagine redatte dal direttivo del comitato e inviate via pec per chiedere "per  l'ennesima volta un incontro al fine di esporre le nostre perplessità e proposte e conoscere quali sono i programmi dell’ente nel breve, medio e lungo termine, riguardanti le opere finalizzate al ripristino dell’immobile". 

"Con questo atto e per conto dei cittadini di Scilla e dell’intero comprensorio ricadente nella competenza della struttura sanitaria scillese, - scrivono nella diffida -  che conta un bacino d'utenza di circa 50 mila abitanti, al fine di tutelare la salute pubblica e l'attività professionale del personale che vi ha operato e di quanti ancora vi operano, chiediamo l'immediata riapertura del punto di primo intervento e dei laboratori di radiografia, ormai inattivi dal 25 settembre 2022 data in cui la struttura veniva chiusa improvvisamente.

Si evidenzia infatti, che la messa in atto di una procedura alquanto affrettata, rischia di provocare importanti ritardi nell'attivazione dei soccorsi sanitari, specialmente in casi di eventi acuti, con gravi conseguenze sull'incolumità di tutti coloro che necessitano di cure. La cronica carenza di personale medico e paramedico non deve riversarsi sui malati, già severamente disagiati per la disastrosa situazione sanitaria in cui versa l'intera regione. Non è accettabile che ogni provvedimento adottato da oltre dieci anni a questa parte, risponda a logiche emergenziali che hanno penalizzato già lo Scillesi D'America (ex ospedale) e che continuano negli anni a penalizzare quel che rimane della sanità scillese, ripercuotendosi sulla tutela della salute pubblica sancita dalla Costituzione italiana".

Il Punto di primo intervento

"La diffidiamo pertanto, a voler disporre la riapertura del Punto di Primo Intervento in virtù del grave disagio e pericolo per la salute che la decisione della sua chiusura ha arrecato all’intero bacino d’utenza, valutato che, non solo in situazioni di gravità, ma anche nell’ipotesi di una semplice sutura, si rende necessario raggiungere il Pronto Soccorso del Gom di Reggio Calabria che si trova a circa 30 km di distanza da Scilla (ma i km da raggiungere da chi proviene dai paesi pre-aspromontani sono anche 40/50). Inoltre, si segnala che a causa delle numerosissime richieste d'intervento, al Pronto soccorso del Gom, i tempi di attesa possono anche superare le 10 ore. A ciò deve aggiungersi che, a causa del dissesto idrogeologico che caratterizza il nostro territorio - che spesso è motivo di chiusura delle vie di comunicazione per condizioni metereologiche avverse – i tempi di percorrenza sono molto lunghi, a grave danno della salute delle persone. Le chiediamo di verificare la possibilità di una soluzione per l’allocazione del PPI e dei laboratori di Radiologia, anche allestendo, in tempi brevi, strutture di cura temporanee (mobili), come si è spesso realizzato in tutto il mondo in momenti di emergenza (vedi covid), da allestire nelle adiacenze della Casa della Salute, che è dotata anche di un vasto giardino e parcheggio.

Le indagini di vulnerabilità sismica e i carotaggi

Il comitato nella diffida precisa: "Per quanto avuto modo di constatare visivamente ed in assenza di diversa prova documentale, fatta salva ogni successiva verifica che gli scriventi si riservano di effettuare con le modalità previste dalle vigenti norme, il numero di carotaggi e di estrazione dei campioni d’armatura effettuati appare essere inferiore e con tecniche che in alcuni casi denotano una certa sommarietà e un’evidente precipitazione nell’esecuzione". 

Per il comitato: "Il numero di carotaggi e di estrazione dei campioni d’armatura effettuati appare essere inferiore e con tecniche che in alcuni casi denotano una certa sommarietà e un’evidente precipitazione nell’esecuzione. Nella relazione tecnica costituente parte integrante dello stesso progetto di riconversione funzionale si afferma: «L’accertamento effettuato, presso l’organismo edilizio, ha mostrato in maniera chiara i segnali di un persistente degrado strutturale unito ad una obsolescenza impiantistica riconducibili ad anni di scarsi interventi di manutenzione ordinaria e/o straordinaria, tale che oggi è percepibile uno stato di inadeguatezza funzionale che limita l’avvio del processo di riconversione da effettuarsi dovendosi attuare corposi interventi di adeguamento impiantistico». Ancora: «La valutazione della sicurezza dell’involucro edilizio sarà un’operazione molto complessa per le incertezze che andranno ad accompagnare la puntuale conoscenza del manufatto. L’assenza di ogni utile documento per la specifica trattazione, e la certezza che la struttura è stata realizzata prima del 1984, impongono l’avvio di una attenta verifica delle geometrie della struttura da accompagnarsi ad una campagna di prove, saggi, e puntuali accertamenti necessari per la successiva fase di predisposizione della progettazione preliminare».

"In primo luogo, non si può non evidenziare come gli scarsi interventi di manutenzione ordinaria e/o straordinaria siano da imputare esclusivamente alla perdurante inazione da parte della stessa Asp".

Adesso, dunque, occorre aspettare ulteriormente per capire l'Asp e la Regione cosa risponderanno e se ci sarà l'incontro per discutere di sanità nel territorio scillese e del futuro dell'ospedale.

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