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Venerdì, 19 Aprile 2024
La vicenda

Tirocinanti calabresi in piazza Italia e l'incontro con il prefetto

All'iniziativa sono intervenuti tirocinanti degli Enti della città: Gom, Asp, Comune, Città metropolitana e dei comuni di Cittanova, Montebello Jonico, Motta San Giovanni, Oppido Mamertina, Rosarno e Scilla

Nei giorni scorsi i tirocinanti calabresi hanno tenuto un incontro pubblico per manifestare "la massima indignazione per questa campagna elettorale che ci sta totalmente ignorando - si legge in una nota - anche se rappresentiamo una vera piaga sociale che, da oltre un decennio, è stata affrontata dalle Istituzioni preposte soltanto con interventi tampone e che, ad oggi, non vede tracciato il benché minimo progetto che porti alla tanto agognata stabilizzazione".

Alla manifestazione sono intervenuti tirocinanti degli Enti della città: Grande ospedale metropolitano, Asp, Comune, Città metropolitana e dei comuni di Cittanova, Montebello Jonico, Motta San Giovanni, Oppido Mamertina, Rosarno e Scilla.

Durante l'iniziativa in piazza Italia, cuore politico amministrativo del territorio reggino, continuano i tirocinanti "abbiamo avuto l’onore di essere ricevuti dal prefetto di Reggio Calabria, Massimo Mariani. Nell’incontro gli è stato richiesto un intervento, in qualità di rappresentante del Governo, al fine di sollecitare la giunta regionale affinché siano istituiti tavoli tecnici periodici composti da rappresentanti del Governo, della Regione e dei tirocinanti stessi, volti alla ricerca della soluzione per dare dignità di lavoratori a circa 4.000 madri e padri di famiglia che si sono guadagnati il diritto al lavoro direttamente sul campo".

Il prefetto ha manifestato "la propria solidarietà al problema, avendo già conosciuto la figura dei tirocinanti nel corso della sua carriera, e, con grande sensibilità, ha dimostrato disponibilità ad affrontare l’argomento successivamente alla formazione del futuro governo. A seguito dell’approvazione degli emendamenti, che hanno autorizzato lo stanziamento di fondi in favore dei tirocinanti calabresi, sarebbe stato auspicabile un intervento legislativo che, dopo lunghi anni, desse finalmente la dignità di lavoratori a tutti coloro che, dal bacino della mobilità in deroga, si sono ritrovati a svolgere lavoro nero legalizzato nella pubblica amministrazione, chiamato T.I.S".

"L’ennesima proroga in deroga, concessa dalla Regione Calabria proprio in quest’ultimo mese, - continua la nota - sarà sicuramente accettata da tutti i tirocinanti soltanto per questione di necessità economiche (per molti è l’unica fonte di reddito familiare) anche se proroga il nostro stato di precariato. I tirocinanti calabresi, pensanti ed indipendenti, sono consapevoli che dopo questi ulteriori 12 mesi di T.I.S., il problema si ripresenterà per l’ennesima volta, mentre con gli attuali fondi disponibili, si sarebbe potuta trovare una reale soluzione. Visti i fondi stanziati dall’Europa per la lotta alla disoccupazione questo sarà il momento storico migliore per risolvere questa annosa situazione".

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