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L'intervento

Usb Calabria: "Il consiglio dei ministri a Cutro è una provocazione inaccettabile"

Il sindacato annuncia la presenza nella cittadina crotonese per rappresentare al governo "le reali esigenze dei calabresi"

"La convocazione del consiglio dei ministri a Cutro è una provocazione inaccettabile". A sostenerlo alla vigilia dell'appuntamento istituzionale che la premier Giorgia Meloni ha voluto simbolicamente tenere nel luogo della tragedia dei migranti, è Usb Calabria, che domani sarà presente nella cittadina crotonese per ricordare al governo quali siano le reali esigenze dei calabresi. In una nota firmata da Peppe Marra si afferma: "Il cdm di domani è un ridicolo tentativo di gettare polvere sui tanti, concreti, dubbi rispetto a quello che è avvenuto il 26 febbraio, e che ha portato Usb a sottoscrivere un esposto alla Procura di Crotone, insieme a diverse altre realtà associative, ong e giuristi. Lo è ancor di più perché questo governo arriva in una regione che, a fronte di miriadi di problemi, subirà uno scippo tremendo con l’autonomia differenziata, avendo in cambio le fumose chiacchiere del Ponte sullo Stretto e promesse di opere improponibili come il rigassificatore a Gioia Tauro". 

Si legge ancora nella nota di Usb Calabria: "La strage di Cutro è l’ennesima avvenuta nelle acque del Mediterraneo che sempre più sta diventando cimitero di chi è costretto a scappare da guerre, violenze, siccità e povertà. Da chi scappa da quelle politiche di sfruttamento e saccheggio che vede colpevolmente protagonista anche il nostro Paese e le varie aziende presenti nel cosiddetto terzo mondo. E mentre - continua il testo - il mantra 'aiutiamoli a casa loro' significa troppo spesso nuovi business per le imprese italiane, si continua impunemente a trattare il tema dell’immigrazione in maniera propagandistica, in una perenne competizione a chi la spara più grossa, senza tenere conto a volte né del diritto internazionale e addirittura neanche di quello nazionale".

Aggiunge Peppe Marra: "Tra i partiti di maggioranza e di minoranza è un rincorrersi di accuse ma basta seguire l’evoluzione normativa, dalla Turco-Napolitano alla Bossi-Fini, dai decreti Minniti a quelli Salvini, per rendersi facilmente conto che nessuno si può ritenere senza peccato rispetto a tragedie come quella di Cutro, così come alle tante problematiche legate al fenomeno delle migrazioni, dall’accoglienza, alle lentezze burocratiche per chi ha un permesso, all’inferno di chi un permesso non ce l’ha".

Oltre a intervenire domani nel giorno del consiglio dei ministri, Usb parteciperà anche, sabato 11 marzo, alla manifestazione nazionale indetta sempre a Cutro dalla Rete 26 Febbraio: "Ci saremo insieme ai sopravvissuti, ai parenti delle vittime, alle volontarie e ai volontari che in questi giorni si stanno facendo in quattro per sopperire alle mancanze di uno stato buono solo a fare passerelle e a imporre il trasferimento delle salme da Crotone a Bologna, senza mostrare un solo briciolo di umanità per non disturbare il manovratore".

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